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sabato 21 settembre 2019

PER UNA RIFORMA COSTITUZIONALE SERVE UN CLIMA COSTITUENTE, QUI C'E' SOLO UN GRAN CASINO!

Dovrebbe esistere una norma, anche se non scritta, una di quelle norme che si basa sull’onore, sul rispetto di modi e tempi opportuni, che si affida alla signorilità, per cui non si dovrebbe procedere ad una riforma costituzionale, se nella precedente legislatura si è tentata una riforma costituzionale, non importa con quale risultato. Dovrebbe esistere una norma, anche se non scritta, che dovrebbe impedire di procedere ad una riforma costituzionale se la si è tentata nel precedente governo, non importa con quale risultato. Qui siamo in un governo preceduto da un altro che ha tentato una riforma costituzionale e in una legislatura che è stata preceduta da una legislatura che ha tentato una riforma costituzionale.
I pentastellati per la prima volta al governo, dopo aver giurato di “essere fedeli alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le funzioni nell'interesse esclusivo della Nazione” sono partiti in quarta con una riforma costituzionale mai annunciata in campagna elettorale e che i cittadini peraltro non hanno richiesto, contrariamente a quanto si va propagandando. Anzi, i cittadini che hanno votato i pentastellati sapevano di essere usciti da una dura battaglia combattuta contro una riforma costituzionale al suono di: non si fa una riforma costituzionale per risparmiare. Ma anche: la Costituzione non si cambia si applica. Perché mai avrebbero dovuto aspettarsi una riforma costituzionale, mai annunciata in campagna elettorale, che nega questi punti? I cittadini non l’hanno quindi richiesta.
Si abbia quindi il buon gusto di dire la verità: questa riforma non la vogliono i cittadini. Anzi piace così tanto alla troika che forse si può capire chi la vuole veramente. Sì, il movimento che si professava antisistema, che mandava tutti a quel paese, che gridava onestah, fa riforme che piacciono alla troika, intercetta il dissenso e convoglia al consenso!
Si vedono poi molte contraddizioni. Perché negli enunciati propagandistici sempre e solo dei pentastellati, che parlano unicamente di taglio del numero dei parlamentari e non di riforma costituzionale complessa in cui il taglio del numero dei parlamentari è solo uno dei tanti punti, si pone sempre l’accento sul risparmio.
È l’argomento che piace appunto alla troika.
Questo argomento cozza con quello usato per impedire la riforma costituzionale precedente: non si fa una riforma costituzionale per risparmiare!
Non entriamo nel merito del risparmio in sé, che sarebbe cosa veramente marginale e sostanzialmente ininfluente per il bene del Paese. Anzi, semmai sono soldi che non circolerebbero più, a fronte di una consistente riduzione di rappresentanza. Dov’ è il guadagno per il Paese?
A fronte di un risparmio marginale ci sarebbe una consistente perdita di rappresentanza, per tutti, e in particolar modo per la circoscrizione estero che viene sostanzialmente falcidiata.
Agire così è furbo ma certamente non onesto. E non sembra neanche aderire al giuramento appena pronunciato.
Se chi vuole la riforma costituzionale lo fa veramente per i cittadini, non li conduca ad un salto nel vuoto e prima di approvare in via definitiva ci faccia vedere come sarà la riforma elettorale da affiancarvi.
Non si può chiedere ai cittadini di fare un salto alla cieca! Prima la legge elettorale, vogliamo vedere!
Agite per il bene dei cittadini? Io sono un cittadino e vi dico: nessun salto nel buio, prima la legge elettorale!
Sono un cittadino, rispettatemi!
Dunque i pentastellati subito dopo il giuramento sono partiti a razzo con la riforma costituzionale inaspettata, discussa velocissimamente, senza il necessario coinvolgimento dell’opinione pubblica cui viene esposta solo come taglio del numero dei parlamentari ed anzi più spesso semplicemente come “taglio dei parlamentari".
Vi è stato già chi ha fatto notare come le inesattezze lessicali siano isomorfe alla disarmonia interiore di chi le esprime, sintomo di confusione.
Che dire dell’espressione usata in luogo di "taglio del numero dei parlamentari" dunque, cioè dell’uso dell’espressione “taglio dei parlamentari”? Sono semplici negligenze di linguaggio o stanno ad indicare altro? Sono semplici negligenze nell’uso delle parole o sono il sintomo preoccupante della confusione che regna particolarmente nel mondo della politica, visto che il linguaggio in fondo non fa che rappresentare lo stato degli animi?
E che ci sia una grande confusione nel Paese lo si capisce da tante cose purtroppo. Rimanendo semplicemente nel mondo della politica, l'impressione è di un mutamento incessante, continuo. Vi era un governo costituito da due forze politiche vincitrici delle elezioni, ma con all’interno il terzo partito, quello definito del Presidente, che non ha passato le elezioni; questo governo che non c’è più, anche grazie al terzo partito, sostituito di recente da un altro che non rappresenta la maggioranza degli italiani, costituito da uno dei due precedenti e dal PD, sconfitto alle elezioni ma tornato al governo, ponendo grossi dubbi democratici e di rispondenza ai cittadini, alla volontà popolare. I pentastellati camaleonticamente mutevoli hanno profondamente deluso il proprio elettorato, perdendo milioni di voti e schierandosi col nemico dichiarato, il PD, che si scinde nuovamente mentre si cominciano a sentire voci di scissione anche tra i cinque stelle. Conte si smentisce molte volte, non porta documenti fondamentali come l’ESM in Parlamento ma si vanta di aver parlamentarizzato la crisi, cambia molto anche lui in breve tempo e fondamentalmente la sua immagine è rapidamente mutata anche agli occhi dei cittadini più ingenui e da "avvocato del popolo" sembra per molti divenuto "l’avvocato della troika". Bel cambiamento e bella coerenza. Insomma nel mondo politico non regna l’onestah, neanche nel movimento cinque stelle anzi, particolarmente in quel movimento e tutti sembrano mentire a tutti in nome di spericolatissimi tatticismi. Tutto si muove rapidamente, niente rimane al suo posto. Sembra non potercisi fidare di nessuno.
La domanda a questo punto è: ma vi sembra un clima costituente?
Ma vogliamo rispettare veramente l’assemblea costituente per favore?
Vogliamo rispettare una tradizione nobile nella sua essenza, quella democratica parlamentare e rappresentativa in cui la sovranità appartiene al popolo e in cui la Costituzione che garantisce tutti non si cambia senza un clima appropriato? Lo dobbiamo ai Padri costituenti!
Se volete una lista di cittadini che hanno fatto realmente il bene degli italiani la potrete trovare nell’Assemblea costituente stessa, non nelle fila dei pentastellati che prima dicono di aver impedito una riforma costituzionale fatta in nome del risparmio, cosa che non si deve, e poi propongono una riforma costituzionale in nome del risparmio.
Qualche autorevole costituzionalista dovrebbe alzarsi e dire con autorità che la riforma costituzionale lampo, in queste condizioni non può proseguire, che in un clima del genere che a tutto somiglia tranne che a un clima costituente non si può minimamente pensare neanche nell'anticamera del cervello di fare una riforma costituzionale.
Chi volesse proseguirla contro ogni buon senso dovrebbe, in nome di quei cittadini ai quali sovente si richiama, e in nome di quegli altri che hanno costituito l’Assemblea costituente, che non ci sono più ma a cui si deve sempre del rispetto, come minimo dovrebbe, dicevamo,  PRIMA DELL’APPROVAZIONE DEFINITIVA, IMPORSI DI FARCI CAPIRE COME SARA’ LA LEGGE ELETTORALE CHE VI SI VUOLE ASSOCIARE, ALRIMENTI E’ UN SALTO NEL BUIO INACCETTABILE!!!