Per le tecniche miste su carta o altre tecniche che compaiono in questo Diario Elettronico firmate a nome Alessio, tutti i diritti sono riservati.







lunedì 24 giugno 2019

Immagini numeriche

Immagini numeriche è la naturale prosecuzione di Immagine numerica. Nel cambio di declinazione dal singolare al plurale si annida una significativa evoluzione. Non si tratta più di progettare, codificare e visualizzare una sola immagine ma tre. Esse devono essere intese come tre fotogrammi di una stessa sequenza in cui il soggetto rappresentato in tre momenti diversi, compie un certo movimento secondo una sequenza temporale.
Si tratta quindi di progettare una mini animazione. Il lavoro e l’impegno si moltiplicano per tre, ma il lavoro passa anche da lavoro in coppia a lavoro in piccolo gruppo, tre alunni, ciascuno dei quali si dedica alla codifica numerica di una singola immagine. La cosa interessante consiste nel pensare una animazione, progettarla, realizzarla, una mini animazione che, per quanto mini, è già sufficiente a far comprendere il processo del cinema di animazione e i fenomeni correlati, legati alla percezione visiva, come il fenomeno della persistenza dell’immagine nella retina. E’ uno snodo interdisciplinare con le scienze. Poi ripropone il tema del digitale ovviamente, della codifica e della decodifica e contribuisce con il primo, Immagine numerica, allo sviluppo della competenza digitale ma anche, come abbiamo visto, di altre competenze.
Personalmente mi sono cimentato di recente in una animazione composta da tre "fotogrammi digitali", tre immagini numeriche, ho preso a prestito un elaborato di due allievi ed ho sviluppato una mini animazione aggiungendo altre due immagini con variazioni. Naturalmente quando il progetto prenderà corpo il lavoro di aggiunta e variazioni dovrà essere svolto dagli alunni.









sabato 22 giugno 2019

Saggezza

Che cos’è la saggezza?
La saggezza è la proprietà di chi è saggio.
Essere saggi significa agire con equità e senso della giustizia, seguendo il solco costituzionale.


mercoledì 19 giugno 2019

Scrittura autoriflessiva

Ogni volta che scriviamo sulle nostre esperienze ed esprimiamo i nostri pensieri sotto forma di scrittura, inneschiamo processi di scrittura autoriflessiva.
Quando lo facciamo sull'esperienza professionale, valorizziamo la pratica della scrittura autoriflessiva e documentiamo la nostra ricerca.
un modo per venire incontro al patto formativo.

venerdì 14 giugno 2019

Immagine numerica

Dunque il progetto di cui all'articolo precedente, Immagine numerica, cerca di rispondere alla domanda: che cos'è il digitale?
Cerca di fare questo in modo divertente impegnando i discenti in un laboratorio creativo. Nell'usare strumenti degli anni ottanta che, per quanto sorpassati, offrono l'opportunità di programmare con linguaggi specifici, cosa che oggi non avviene, qualcuno mi ha fatto notare che Immagine numerica , vara una nuova materia nella secondaria di I grado, non in modo formale ma in modo informale, implicito: la storia dell'informatica. Non lo so se è vero che è nuova, ma quello che importa è che gli alunni familiarizzino anche con strumenti che rappresentano il recente passato. Tra le nozioni che ho appreso quando ero studente al Liceo Artistico, grazie particolarmente a testi come quello di storia dell'arte di Piero Adorno, vi  è quella secondo la quale, capire il passato è funzionale a comprendere il presente, e comprendere passato e presente insieme può essere funzionale a comprendere gli scenari del futuro.
Quindi, capire il recente passato digitale, riviverlo, in qualche modo, è funzionale a comprendere il presente digitale e magari, potenzialmente, a ipotizzare gli scenari digitali del futuro.
Quindi, capire il recente passato tecnologico, riviverlo in qualche modo, è funzionale a comprendere il presente tecnologico e magari, potenzialmente, a ipotizzare gli scenari tecnologici del futuro.


Il progetto è interdisciplinare, unendo insieme le discipline di Arte e immagine e Matematica.
L'arte e la matematica collaborano insieme per produrre contenuti digitali, esperienze e informazioni tali da contribuire a sviluppare la competenza digitale che oggi è giustamente vista come indispensabile.
Quest'anno il progetto si è arricchito di un'aspetto legato alla valutazione.
L’aver partecipato ai laboratori formativi ed il lavoro svolto con alcuni di questi laboratori ha coadiuvato questa attività didattica, offrendo la possibilità di adottare una scheda per far valutare agli alunni il progetto didattico stesso e stimolare così anche l’autovalutazione cognitiva.
La risposta è stata incoraggiante sia per le riflessioni dei ragazzi che sono motivo di approfondimento circa talune questioni inerenti il digitale sia per l'apprezzamento che è stato notevole.
Di questo grazie! Ci si sente incoraggiati a sempre migliorare se stessi e la propria azione didattica.
Perseguire il miglioramento lo sento come un dovere e un punto imprescindibile in generale.









giovedì 13 giugno 2019

Progetto Immagine numerica

Anche quest’anno ho avuto l’opportunità di proporre il Progetto Immagine numerica nella scuola dove ho esercitato la didattica del 2018 2019. E’ un progetto interdisciplinare che si avvale della preziosa collaborazione degli insegnanti di Matematica.
Immagine numerica è un progetto che cerca di rispondere alla domanda: che cos’è il digitale?
E cerca di farlo in due modi: 1) attraverso una lezione frontale ma anche dialogica e 2) attraverso un laboratorio che si compone a sua volta di 3 fasi: a) progettazione di una immagine con apposita griglia predisposta dall’insegnante; b) traduzione dell’immagine in numeri; c) inserimento dei numeri in un listato di programma predisposto dall’insegnante con l’ausilio di un calcolatore degli anni ‘80. Avviato il programma l’immagine progettata su foglio di carta comparirà in digitale sullo schermo video identica alla prima ma di una materia diversa, la luce dello schermo stesso.
Con questo Progetto si entra dentro il linguaggio di programmazione, dentro qualcosa cioè che nei moderni computer ormai non è più contemplato. Questi ultimi infatti sono dotati già dall’inizio di quello che si chiama sistema operativo strutturato per icone che funzionano già benissimo così, sono cioè predisposti per l’uso intuitivo dell’utente al quale non è richiesto di conoscere un linguaggio di programmazione. La cosa ci permette di evidenziare la differenza che passa tra programmatore e utente e questa informazione è già capace di sviluppare certe riflessioni critiche. Si educa cioè, sia implicitamente che esplicitamente, ad un uso critico dei sistemi informatici e questo divertendosi a creare immagini.
Bisogna dire che emerge con sempre maggiore evidenza tra gli insegnanti la necessità di educare ad un uso critico e consapevole dei media e i media oggi sono evidentemente mezzi tecnologici, informatici, digitali, evoluzione di quelli di ieri.
Lo stesso PNSD, il Piano Nazionale Scuola Digitale invita all’uso critico e consapevole delle moderne tecnologie.
Così conoscere aspetti relativi alla storia dell’informatica e dei mezzi informatici è funzionale alla conoscenza dei mezzi di oggi e questa ne aiuta l’uso critico e consapevole.
L’uso critico e consapevole di questi mezzi emerge anche dalle raccomandazioni del Consiglio europeo del 22 maggio 2018:


La competenza digitale presuppone l’interesse per le tecnologie digitali e il loro utilizzo con dimestichezza e spirito critico e responsabile per apprendere, lavorare e partecipare alla società. Essa comprende l’alfabetizzazione informatica e digitale, la comunicazione e la collaborazione, l’alfabetizzazione mediatica, la creazione di contenuti digitali (inclusa la programmazione), la sicurezza (compreso l’essere a proprio agio nel mondo digitale e possedere competenze relative alla cibersicurezza), le questioni legate alla proprietà intellettuale, la risoluzione di problemi e il pensiero critico.”


Per l’acquisizione di una piena competenza digitale quindi servono molte cose ed è impossibile con un solo progetto ottenerle tutte ovviamente. Però il progetto Immagine numerica va in questa direzione poiché favorisce l’interesse per le tecnologie digitali, è un elemento dell’alfabetizzazione informatica, ci parla implicitamente della storia dell’informatica stessa, include in parte la programmazione in BASIC, l’uso di parole chiave specifiche e produce contenuti digitali (le immagini digitali stesse) ed avviene in ambiente protetto poiché i sistemi informatici anche del recente passato non conoscevano internet, non si connettevano quindi in rete e questo per quanto possa essere visto come un limite (ed in parte lo è) da un lato impediva, ed impedisce, l’accesso al proprio computer di terze parti provenienti dall’esterno e di informazioni di qualsiasi tipo.
Immagine numerica ha anche l’obiettivo di creare contenuti digitali attraverso la programmazione e realizzazione di immagini digitali, cioè numeriche. Se vogliamo avere una idea di massima relativa al significato “digitale” dovremmo provare infatti a tradurre questo vocabolo con l’aggettivo “numerico”. La cosa potrebbe forse gettare una qualche luce sulla questione. Una immagine che si fa attraverso i numeri non è come una immagine analogica, concreta. C’è un passaggio ulteriore rispetto all’immagine tradizionale, intendendo per immagine tradizionale quella che puoi fare direttamente sul foglio con matite o pennarelli, ecc. quella analogica, che ottieni per analogia diretta, per immediata proporzione tra il gesto creativo e l'impronta che esso lascia. Ogni passaggio ulteriore presuppone delle criticità. L’immagine numerica vive due volte o, per meglio dire ha una doppia vita, e ciò che si vede è solo una di queste vite. Ve n’è poi un’altra nascosta, che non appare nell’immediato e che risiede nel programma che sta sotto o, per così dire, alla base di questa immagine: è la sua anima numerica. Sono cioè i numeri che si trovano inseriti nel listato di programma e che tu non vedi se non richiamando il programma stesso. E per farlo dobbiamo interrompere l’esecuzione del programma e richiamare il listato con la parola chiave “LIST”.
Digitale dunque è ciò che ha una doppia vita, e in cui una delle due è costituita da un'anima numerica nascosta. Un contenuto digitale ha quindi una sorta di avatar, se così si può dire, nascosto da qualche parte.
Insomma, divertendosi a creare immagini numeriche, si imparano contenuti sia espliciti che impliciti che possono costituire l’ossatura, l’impalcatura sulla quale costruire quelle ulteriori abilità e conoscenze sul digitale che insieme possono formare la competenza corrispondente cioè quella che si chiama espressamente competenza digitale, quella competenza cioè che tra le competenze chiave per l’apprendimento è collocata al quarto posto.
Cogliamo l’occasione per riproporre la lista delle competenze derivanti dalla raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006:


1. Comunicare nella lingua madre
2. Comunicare in lingue straniere
3. Competenza matematica e competenza di base in campo scientifico e tecnologico
4. Competenza digitale
5. imparare ad imparare
6. Competenze sociali e civiche
7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità
8. Consapevolezza ed espressione culturali


Come possiamo notare la competenza n.3 richiama tra gli altri il campo tecnologico cui non sono certo estranee le competenze digitali. Quindi Immagine numerica oltre a perseguire la competenza digitale propriamente detta contribuisce in parte anche alla competenza n.3 e probabilmente per la sua trasversalità anche a quella denominata imparare ad imparare ma anche la competenza denominata consapevolezza ed espressione culturali viene ad essere interessata.

Di seguito alcune immagini numeriche dei miei alunni:







L'insegnamento

L'insegnamento è luce!

mercoledì 12 giugno 2019

Se ami il tuo pensiero impari ad imparare

Ognuno potenzialmente può arrivare ad amare il proprio pensiero, il proprio ragionamento, il flusso dei propri pensieri ed esserne anche appagato, e riconoscerlo come un elemento importante per imparare. Molto si può imparare e si può dunque anche imparare ad imparare. Questa espressione “Imparare ad imparare” oggi si annovera tra quelle che fanno parte delle competenze chiave di cittadinanza. “Imparare ad imparare” significa, in un certo qual modo mettere le basi per divenire autodidatti, entro certi limiti.
Ma ciò che serve, appunto, il requisito fondamentale, è l’amore per il proprio pensiero, per gli armonici processi del pensiero. Percepire l'armonia di un processo del pensiero è anche, peraltro, una esperienza estetica.
Se ami ciò che fai e ciò che pensi e ne sei consapevole “impari ad imparare”.
Impariamo dunque ad amare il nostro pensiero ed insegnamo ad amare il proprio pensiero.


lunedì 10 giugno 2019

Applicare la Costituzione coincide col fare del bene

La Costituzione, forgiata dalle componenti antifasciste e cattoliche del Paese, è stata pensata per il bene collettivo. Dalla sua applicazione non può che derivare del bene per tutti, del bene collettivo. Potete fidarvi. È a questo bene che è doveroso guardare.


domenica 9 giugno 2019

Azione didattica

Nella mia personale azione didattica, degli alunni, cerco di sottolineare i pregi e non i difetti, ciò che è stato fatto bene senza stigmatizzare nessuno per ciò che è stato fatto male. Partire da ciò che si sa fare e da ciò che è stato fatto bene e usare quello come uno dei mattoni per una costruzione dei saperi solida. Di ogni alunno guardare alle cose positive e incoraggiare per quelle senza scoraggiare per le cose negative. In sintesi: pensare in positivo e non in negativo.
Anche perché in generale, nella vita quotidiana, viene più facile guardare agli errori che non  ai pregi ma è dei pregi che abbiamo bisogno. E il compito dell'insegnante, credo, non è di cedere alla più facile constatazione dell'errore, del non riuscito, quanto piuttosto di cercare il positivo appunto, di cercare e trovare ciò che è riuscito e di capire se in ciò vi è del potenziale da sviluppare.
Si tratta, in fede, di opinioni generali che niente hanno a che vedere con episodi specifici.
E' semplicemente un modo per proporre argomenti su cui è possibile meditare e ragionare, in ogni caso argomentare, seguendo il libero pensiero e le proprie impressioni.


venerdì 7 giugno 2019

Il primo dovere

Il primo dovere di un cittadino è quello di rispettare i diritti degli altri!
Il resto, seppure importantissimo, segue.