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domenica 9 giugno 2019

Azione didattica

Nella mia personale azione didattica, degli alunni, cerco di sottolineare i pregi e non i difetti, ciò che è stato fatto bene senza stigmatizzare nessuno per ciò che è stato fatto male. Partire da ciò che si sa fare e da ciò che è stato fatto bene e usare quello come uno dei mattoni per una costruzione dei saperi solida. Di ogni alunno guardare alle cose positive e incoraggiare per quelle senza scoraggiare per le cose negative. In sintesi: pensare in positivo e non in negativo.
Anche perché in generale, nella vita quotidiana, viene più facile guardare agli errori che non  ai pregi ma è dei pregi che abbiamo bisogno. E il compito dell'insegnante, credo, non è di cedere alla più facile constatazione dell'errore, del non riuscito, quanto piuttosto di cercare il positivo appunto, di cercare e trovare ciò che è riuscito e di capire se in ciò vi è del potenziale da sviluppare.
Si tratta, in fede, di opinioni generali che niente hanno a che vedere con episodi specifici.
E' semplicemente un modo per proporre argomenti su cui è possibile meditare e ragionare, in ogni caso argomentare, seguendo il libero pensiero e le proprie impressioni.