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venerdì 31 marzo 2023

Esfiltrazione e manipolazione

 
Tutto ciò che dirà potrà essere usato contro di lei

Ecco una frase divenuta celebre per quante volte è stata pronunciata nelle serie poliziesche.

Riflettendo intorno a questa frase, viene fatto di pensare che la sua azione possa essere oggi estesa a molti soggetti, se non a tutti.
Ergo, tutto ciò che direte potrebbe essere usato contro di voi, tutto ciò che diremo, potrebbe essere usato contro di noi. Come appunto nelle migliori serie televisive poliziesche statunitensi. È un po' come se ci trovassimo tutti in fase di arresto pur essendo cittadini liberi e incensurati. Per cui oggi, questo ammonimento non vale solo nel mondo delle serie televisive, in quello giuridico e poliziesco, nelle critiche fasi di arresto vero e proprio di un ricercato, di un accusato, bensì in ogni momento della nostra esistenza, vivendo noi nel mondo dell'informazione ridondante, sovrabbondante, e soprattutto registrabile e archiviabile. Perché oggi parliamo, parliamo molto, in molti modi e con molti mezzi, e i dati che emergono dalle nostre 'chiacchiere', che rilasciamo, volontariamente o no, se sono debitamente raccolti e archiviati, com'è tecnologicamente possibile fare,  potrebbero essere poi utilizzati, anche in nostro favore magari, oppure contro di noi. In ogni caso per controllarci. Un giorno potrebbero risultare utili a qualcuno, per qualche scopo. E non solo, oggi a parlare delle nostre faccende non siamo solo noi direttamente, nei nostri normali dialoghi ordinari o straordinari. I dialoghi vanno da quelli ordinari appunto, come quelli che potrebbero intercorrere tra parenti, in luoghi tranquilli, in casa, o quelli intrattenuti in luoghi pubblici, di lavoro, negli uffici, in occasioni istituzionali, insomma nelle varie occasioni della vita sociale. Oggi a parlare di noi e per noi sono anche i mezzi tecnologici dei quali ci dotiamo, come per esempio calcolatori e cellulari, meglio naturalmente se abilitati alla navigazione in internet, in rete.

Come ammoniva una puntata di REPORT, avere un moderno cellulare è un po' come avere un amico molto chiacchierone che racconta molto di noi.

Passiamo perennemente la nostra vita incollati ad un telefonino, a un calcolatore, o a un televisore intelligente, sempre connessi in rete. Anche se non ce ne rendiamo conto è un po’ come se vivessimo sempre a fianco a una compagna o a un compagno a cui piace spifferare fuori quello che accade dentro la nostra casa. E la cosa non è priva di rischi. Questo spiegava in sostanza il servizio a cui accennavo prima.

E nel proseguire cercava di mettere in luce cosa accettiamo a livello di condizioni pur di navigare gratis. Di molte delle cose che vengono accettate non c'è consapevolezza, perché nessuno legge tutte le condizioni e si accetta così, alla leggera. Esistono dei casi in cui si arriva a concedere a terzi l'uso dei microfoni del proprio telefonino e in certi casi anche quello delle telecamere interne della casa, con grande soddisfazione di chi progetta furti, che può essere informato di cosa quella casa contiene e se i proprietari sono presenti oppure no.

Anche se oggi esiste un Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, RGPD o GDPR, molte sono le possibilità di vedersi carpire dei dati personali surrettiziamente. Si dice spesso che i dati siano il petrolio del futuro, forse anche dell'oggi. Perché? Perché i dati relativi a una determinata persona le rendono manipolabili a molti livelli e la manipolazione funzionale a vari scopi, elettorali, politici, economici. Inoltre è sufficiente attivare una emergenza, cioè uno stato di emergenza per legiferare in modo 'straordinario' e derogare a tutta una serie di diritti e di tutele, ivi inclusa la protezione dei dati personali medici, come abbiamo notato durante la vicenda covid. insomma le occasioni per scavalcare le tutele a difesa del cittadino abbondano. I dati vengono quindi carpiti sotto l'egida apparentemente di una fonte del diritto, salvo poi magari accorgersi che esiste una fonte del diritto sovraordinata con la quale la precedente innesca un conflitto, un cortocircuito a causa delle contradizioni. Oppure i dati vengono esfiltrati in modo furbesco, surrettiziamente, illegittimamente, violando espressamente regole e diritti e poi se ne fa un uso manipolatorio, spesso anche violento, teso cioè ad un certo tipo di pressione psicologica, fatto di messaggistica subliminale violenta, un sistema particolarmente amato da chi vuole ottenere cose con la violenza, da chi vuole essere violento senza però sembrare tale. Esiste insomma un rapporto diretto tra esfiltrazione dei dati e manipolazione di massa e individuale. In questo intento, la raccolta e l'archiviazione dei nostri dati personali, delle nostre caratteristiche psicologiche, dei nostri gusti e idiosincrasie, repulsioni, delle nostre usanze e credenze, può tornare utile a qualcuno, benché purtroppo per noi e per i nostri diritti sanciti dalla Costituzione assai dannoso.