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lunedì 30 ottobre 2023

Pressioni europee all'Italia per ratificare l'ESM

In questi ultimi giorni si assiste ad un certo numero di pressioni a livello europeo sull'Italia, per indurre il nostro Paese a ratificare le modifiche al trattato ESM, acronimo che sta per European Stability Mechanism, il cui corrispettivo italiano è MES, Meccanismo di stabilità Europeo. I suggerimenti che vorrebbero indurre alla ratifica non sembrano del tutto disinterresati. Come dire? Trattasi di consigli dati a beneficio del consigliere e non del consigliato. Se poi a questi si aggiungono delle minaccie come quella di non procedere ad un patto di stabilità generoso, ovvero a precedre verso uno gravoso, ecco che il velo del disinteresse cade del tutto e lascia intravedere anche una certa impazienza. Insomma, sembra che questo ESM o MES che dir si voglia, sia un qualcosa che faccia comodo come dicevamo ai suggeritori piuttosto che al destinatario dei suggerimenti, come nella migliore tradizione dei consigli senza coda, così chiamati in ossequio alla favola di Esopo, La volpe senza coda, che varrebbe la pena leggere. Nelle diatribe politiche o, per meglio dire, nel gioco dialettico tra maggioranza e opposizione, spuntano opinioni come quella inerente alla perdita di credibilità in caso di non ratifica. È un giudizio, permetteteci, abbastanza superficiale e come vedremo senza una vera e propria legittimazione fattuale. Non possiamo proprio non osservare infatti come la questione dell'essere o non essere credibili non possa prescindere dal contenuto del trattato stesso, piuttosto che da un impegno alla ratifica che del resto non c'è mai stato, se è vero, com'è vero, che nel Governo precedente il ministro dell'economia era stato vincolato dal Parlamento alla non ratifica. Quindi non c'è incoerenza neanche col recente passato e se la credibilità consiste nella coerenza agli impegni presi, non essendoci mai stato un impegno alla ratifica non si rischia di non essere credibili. Se poi ad impegnarsi informalmente sono state figure politiche che parlavano a nome e per conto proprio e senza mandato parlamentare, sono esse che devono rispondere della propria inziativa personale e magari spiegare anche come mai essa si muova in modo non conforme agli indirizzi parlamentari. Quanto a chi si occupa di ESM da un po' di tempo, da circa un decennio, ed ha avuto modo di formarsi sia leggendo personalmente il trattato, sia attraverso l'opinione detta e scritta di personalità come Lidia Undiemi, Claudio Messora, Claudio Borghi Aquilini, Alberto Bagnai, Giuseppe Liturri, Vladimiro Giacché, Fabio Dragoni e altri, scusandomi per l'assenza di titolatura, che si sono occupati della questione con competenza e pertinenza non sussiste alcun dubbio che rispetto ad una quetione di generica credibilità che peraltro non sussiste, come abbiamo cercato di spiegare, il contenuto del trattato acquisti una valenza di gran lunga maggiore. Chi conosce il contenuto sa bene quanti e quali ragioni sussistano per non ratificare questo trattato per cui sarebbe anzi tentato di pensare che l'unica credibilità che perderemmo nel caso di non ratifica sarebbe quella dell'autolesionista ed anche quella del credulone ingenuo che non legge i trattati e li ratifica sulla base del sentito dire o, peggio, di consigli non proprio disinteressati. Cioè a dire, non saremmo più credibili come creduloni, il che rappresenta una conquista e non una regressione.