Per le tecniche miste su carta o altre tecniche che compaiono in questo Diario Elettronico firmate a nome Alessio, tutti i diritti sono riservati.







mercoledì 31 ottobre 2012

Secondo intermezzo

Dopo un post abbastanza impegnativo eccone arrivare uno che contiene una tecnica mista su carta. Dopotutto mi definisco spesso all'interno del blog un operatore artistico, che è la veste con la quale mi trovo maggiormente a mio agio e quindi è bene di tanto in tanto farsi vedere cosi, come operatore artistico appunto.
Il post intitolato 'Intermezzo' , il mese scorso, era così chiamato poichè rompeva il flusso dei post che erano privi di tecniche miste. Anche questo ha le stesse caratteristiche anche se non dubito che la pubblicazione di lavori artistici in generale  possa trovare una maggiore costanza e regolarità. Chissà!








Scenari involutivi
Tecnica mista su carta
2011-2012


lunedì 29 ottobre 2012

Ancora due parole sull'ESM

Riprendo oggi a parlare del trattato denominato ESM (Meccanismo di Stabilità Europeo, nelle dichiarazioni).
Metterne in luce i lati già da molti definiti oscuri ritengo che sia un servizio reso alla democrazia e all'informazione, che della democrazia è un sensore e un indice ben evidente come tutti sanno. Oltretutto rendere un servizio alla Democrazia significa rendere un servizio all'Occidente ed alla sua grande cultura. Salvaguardare questi valori per altro è indispensabile per affrontare le sfide del futuro.
Come credente ancorchè laico in questa  causa non disdegnerei di accettare, per quanto immeritatamente, l'apporto di influssi spirituali di Principi della Giustizia quali il profeta San Daniele e l'Arcangelo Michele, che spero possano intercedere in mio e nostro favore,  ma soprattutto in favore di questa causa, presso l'Altissimo, qualora ritenessero la stessa giusta e degna di riceverne , e inclinare la mente e i cuori di tutti alla perspicacia ed alla comprensione in generale ed anche reciproca, ma soprattutto all'ascolto, atteggiamento dispensatore di frutti la cui bontà sembra essere stata dimenticata purtroppo in questo recente frangente storico. E per questo aiuto umilmente ringrazio.
Anch'io da parte mia accompagnerò le iniziative inerenti questa causa anche con preghiere rivolte all'Altissimo affinchè possa concederci il supporto dei Campioni di Giustizia che ho appena citati.
Ancora una volta, con le pacifiche e democratiche armi delle idee, e solo con quelle, mi accingo così ad esprimere la mia libera opinione, che è l'opinione di un operatore artistico, circa questo trattato, una opinione costruttivamente critica che, sono certo, sarà vissuta come tale da qualsiasi lettore indipendentemente dalla posizione di partenza e come tale rispettata. Lo faccio utilizzando i doni che il Signore ha voluto concedere a tutti noi affinchè fossero usati, doni come per esempio il discernimento, ma senza affidarmi ad essi, bensì affidandomi alla Sua intercessione, poichè memore dei versetti Biblici del Libro dei Proverbi che recitano (Proverbi capitolo 3, versetti da 5 a 7):

"Confida nel Signore con tutto il cuore e non appoggiarti sulla tua intelligenza;
in tutti i tuoi passi pensa a Lui ed Egli appianerà i tuoi sentieri.
Non credere di essere saggio, temi il Signore e stà lontano dal male."

Utilizzando quindi quei doni, concessi perchè fossero usati, ma senza appoggiarmi ad essi mi premuro nel mio piccolo, con questa impostazione di spirito, e nel rispetto dei doveri costituzionali che come cittadino della Repubblica Italiana sono tenuto ad onorare, ad informare gli eventuali gentili lettori di quelle che ritengo essere importanti notizie riguardo ai contenuti del trattato denominato ESM e notizie concomitanti.

Ormai non ci sono dubbi, è in continuo aumento il numero di coloro che ritengono il trattato ESM un trattato inaccettabile, e mi sentirei uno scellerato se anch'io non tentassi, come per altro ho già fatto, una opposizione a questo stesso trattato, visto che da analisi già compiute pare più che fondato il sospetto che la sua applicazione potrebbe danneggiare enormemente i cittadini europei, poco importa di quale nazionalità essi siano, per favorire un ristrettissimo gruppo di persone, le quali rischierebbero di assumere un ruolo di egemonia sull'Unione Europea, per altro totalmente immuni da qualsiasi procedimento giudiziario in merito ad azioni relative al contesto ESM.
Ormai molti sembrano essersi resi conto che con questo trattato si rischia di andare incontro ad una sorta di oligarchia finanziaria, che non può proprio coesistere con la Democrazia, perchè se c'è l'una non può esserci l'altra. E' un rischio.
Sappiamo bene infatti dalla storia, che ce lo insegna, che in presenza di una oligarchia la Democrazia non può sussistere e nella fattispece il rischio sarebbe quello di vedere la Democrazia divenire soltanto apparente per la persistenza del Parlamento Europeo che rischierebbe tuttavia di vedersi a mano a mano esautorato da un effettivo potere o  presa reale sull'Europa.
Che un Parlamento come quello europeo, che dovrebbe rappresentare i popoli dell'Europa, rischi di essere relegato a ruolo di semplice comparsa paventa uno spettacolo veramente orribile, direi  ripugnante.
Esistono studi e approfondimenti  un po' in tutti gli stati europei su questo trattato, alcuni anche relativamente datati oramai, come per esempio uno studio fatto in Austria da varie personalità e rivolto a tutte le istituzioni di quel paese, studio di cui sono venuto a conoscenza di recente, che dice esattamente le stesse cose e che aveva già usato l'espressione oligarchia finanziaria, per esempio.
Non solo ma in questo studio si parla esplicitamente di rischio di messa in schiavitù dei popoli dell'Europa!
I redattori di questo studio si sono poi lamentati, e giustamente ritengo, di essere stati inascoltati dalla classe politica e questa è, per altro, un'altra testimonianza e un'altra conferma dell'attuale difficoltà generalizzata che le alte sfere hanno nell'ascolto della voce dei popoli in Europa. Altro che Europa dei popoli!
Ma l'esistenza di questi studi, fa capire che giocoforza prima o poi questa consapevolezza non poteva che affiorare ed estendersi.
C'è stato e c'è ancora poi un lodevole impegno da parte di studiosi e studiose in Italia, autentici apripista nella nostra nazione, che mossisi con passione a studiare questo trattato anche prima dello studio appena citato, si sono adoperati in vario modo nell' approfondire la conoscenza dello stesso e nella diffusione dei risultati delle loro ricerche, uscendo con difficoltà da uno stato di inziale isolamento, e con altrettanta difficoltà, ma senza demordere, sono riusciti a fare breccia in quello che possiamo definire un muro di silenzio, trovando di quando in quando anche spazi in televisione.
A costoro va il mio più sentito grazie! Devo precisare, per correttezza ed onestà, che se condivido quasi al 100% l'analisi, altrettanto non posso dire per le soluzioni, sulle quali andrei assai più cauto. Ma riprendiamo.
Anche in virtù di questo impegno quindi, il numero di coloro che si stanno rendendo conto di come stiano effettivamente le cose a proposito dell'ESM aumenta di giorno in giorno e così aumenta anche la speranza di trovare una via d'uscita.
In rete o, se preferite, nel web, ci sono preziose fonti di informazione che riguardano questo fatidico trattato ESM e tutti i cittadini sono invitati ad informarsi e molti vi stanno in effetti attingendo copiosamente per fortuna. Esiste per esempio sul sito youtube un video intitolato: "MES il nuovo dittatore Europeo". Perchè non guardarselo intanto? E perchè non esplorare poi nei dintorni?
E' necessario informarsi in questi casi, e per chi lo fa già, è importante continuare ad attingere alle fonti di informazione così preziose e magari rendere partecipi anche gli altri.
Ma chi fosse prevenuto nei confronti del web ha una semplice e insostituibile e pacifica arma a disposizione ed è quella di leggersi il trattato personalmente, che in fondo è anche la cosa migliore.
C'è stata poi, come già detto in altri post, una sentenza della Corte Costituzionale Tedesca, che limita, il gettito della Germania a 190 mld di euro e che inoltre dichiara che in una democrazia la trasparenza è tutto.
Non conosco nel dettaglio questa sentenza ma è evidente che si allude a tutte quelle parti del trattato, e sono molte, che sono assai oscure e poco definite, a quelle parti in sostanza che lasciando ampi margini di ambiguità, potrebbero essere colmate dall'arbitrio che,in quanto tale, sarebbe del tutto antidemocratico.
Ma chiediamoci, è successo qualcosa da allora?
Il trattato è stato forse cambiato?
E' stato riproposto all'approvazione di ogni singolo parlamento?
O, piuttosto, si fa finta di non sentire e si va avanti come se niente fosse?
Dal giorno di quella sentenza cosa cambia concretamente?
Su questo punto non è facile attingere notizie e così la sensazione è che non cambi niente e non è una bella sensazione francamente.
Questo per forza di cose sospinge a riprendere in mano il trattato ESM e a ristudiarlo a comprenderlo meglio e a cercare confronti e approfondimenti, e anche possibili soluzioni.

Il dibattito comunque, anche se a fatica, si stà ampliando benchè in ritardo rispetto per esempio alla Germania, e chissà se qualcosa di più potrà essere offerto al pubblico anche da parte delle televisioni, benchè naturalmente i problemi siano molti in Italia ma anche nel resto d'Europa, basti guardare a Grecia e Spagna. Quindi gli argomenti per i telegiornali o le rubriche di  approfondimento sono abbondantissimi, così è difficile magari inserire nella propria scaletta, o più in generale nel proprio palinsesto anche quest'altro argomento. Tuttavia, farlo, dando voce alle opinioni costruttivamente critiche, sarebbe cosa utilissima oltre che giusta. E qualcosa in questa direzione si è mossa.
Sappiamo bene l'alto grado di professionalità di questo personale televisivo che si espleta anche nel rispetto di un codice deontologico, delle scalette, del palinsesto e dei piani direttivi, dei colleghi ecc. e mi riferisco anche alle televisioni commerciali ovviamente, e non è possibile certo biasimare chi si comporta con professionalità. Tuttavia non posso proprio non dire quanto sarei felice personalmente di notare una maggiore visibilità di questo specifico argomento, con particolare riferimento alle voci critiche naturalmente.
In ogni caso c'è chi porta a compimento appunto, una propria ricerca e un proprio studio personale.
Data la difficoltà ad informarsi sulle novità circa questo trattato, quello di andare avanti nella ricerca personale è una scelta quasi obbligata e comunque insostituibile dal punto di vista della presa di coscienza dei contenuti reali dello stesso.
I lati oscuri dell'ESM sono stati esposti parzialmente anche in questo blog  a più riprese, e ripeto sono molti a partire dall'errore esiziale, cioè dal grave errore iniziale, o, se preferite dal grave errore di impostazione, almeno secondo me ( e naturalmente secondo altri), di affidare ad un organismo finanziario le sorti degli stati europei e dei loro cittadini.
Errore esiziale si, perchè è chiaro per un numero sempre crescente di persone tra le quali possiamo annoverare economisti, politici, politologi, sociologi, e persone di ogni settore che la vera risposta all'attuale crisi è il ripristino del primato della politica sulla finanza, e questo trattato va esattamente nella direzione opposta.
In ogni caso mai e poi mai dovremmo accettare un trattato che, anche se non esplicitamente, di fatto, per i meccanismi che intende creare, sembra proprio invitare, sospingere, stimolare a sperare il default di uno stato, a rendere questo default appetibile, auspicabile perchè in seguito a questo gli stati perderebbero, insieme alla propria dignità e identità politica, sociale e probabilmente anche culturale, la propria sovranità nazionale in favora degli stessi membri dell'ESM. Credo che nella redazione di questi trattati ci debba essere molta attenzione e direi perfino zelo nell'evitare di stimolare simili appetiti.
E non sarebbe neanche il caso di accettare trattati che siano favorevoli solo per una delle parti contraenti.
In questo caso una contro diciasette. In effetti se non vado errato quando un contratto o un trattato è favorevole solo per una delle parti non si parla forse di contratto capestro?
E i contratti capestro non sono forse illegittimi e illegali?

E se non è illegittimo un contratto capestro lo sarebbe forse rivelare una sensazione che ritengo sempre più diffusa poi, la sensazione cioè che il Fiscal Compact (trattato concomitante all'ESM) possa essere sfruttato non tanto per l'ottenimento del pareggio di bilancio di ogni singolo stato ( obiettivo per altro difficilissimo anche per il più virtuoso degli stati) o almeno non solo, quanto piuttosto per rimpinguare le casse di questo organismo denominato ESM?
Attraverso politiche fatte di tagli che costringono gli stati a tirare continuamente la cinghia, e con una pressione fiscale altissima, ciò potrebbe avvenire. Non solo, ma con queste premesse, l'economia non può che rallentare. Nel frattempo le casse dell'ESM si accrescono e quando saranno a regime saranno pronte ad offrire agli stati (ad interesse) i soldi che questi gli hanno dato.
In altri termini: le economie degli stati rallentano per i tagli e per le tasse; se fosse per due mesi sarebbe tollerabile, ma purtroppo questo è previsto per un ventennio, e così gli satati si impoveriscono naturalmente, e questo lo ribadisco, per inseguire il pareggio di bilancio ( forse una chimera) e per rimpinguare le casse dell'ESM, e quando l'ESM sarà a regime, gli stessi stati saranno per forza di cose sufficentemente poveri da dover chiedere all'ESM i propri soldi in prestito, a debito naturalmente. Non è assurdo tutto ciò?
Pensate al fatto per esempio che l'Italia dovrebbe versare qualcosa come 125 mld di euro e solo inizialmente! E ditemi voi se vi pare una cifra indifferente! E tutto questo mentre ci sono imprenditori che si lamentano perchè rischiano di chiudere e che ancora non riscuotono dallo stato ciò che questi gli deve. Forse si preferisce prima rimpinguare  le casse dell'ESM?!
Da questo si capisce bene come rinunciare a questo trattato e al meccanismo che vuole istituire significhi sostanzialmente liberarsi da un giogo fiscale opprimente e poter pensare realmente a serie politiche di crescita, a serie politiche industriali.
Dopotutto ci sono già FESF e EFSM per la stabilità.

Queste dovrebbero già essere delle ragioni sufficenti per rifiutare questo trattato. Ma pare non siano bastate.
E anche per questo, viene da pensare che non sia stato nemmeno letto da coloro che lo hanno approvato, altrimenti non si capisce il perchè di questo dilagante masochismo, ne che fine abbia fatto il buon senso dei parlamentari! Per questo vorrei invitare gli stessi parlamentari, almeno coloro che non l'hanno fatto, con grande serenità a leggere il trattato in questione affinchè possano prendere atto del contenuto reale dello stesso, e rendersi conto personalmente di queste cose e di che cosa hanno approvato!
Forse sono stati vittime anche loro della cultura della pseudo-fiducia, di una cultura un tantino coercitiva cioè che impone di votare sulla fiducia, senza leggere? Chissà!
Ma può darsi che vi siano stati parlamentari realmente fiduciosi di fare la cosa giusta.
Tuttavia alcune spie hanno indicato un non alto grado di serenità nelle scelte operate in parlamento in talune circostanze, e questa potrebbe essere una di queste.

Nel mio personale studio poi, sono pervenuto a una conclusione abbastanza definitiva sull'intera faccenda grazie all'analisi di alcuni articoli in particolare, e non dubito che altri vi siano giunti prima di me. Comunque personalmente li espongo qui per la prima volta.

Prendiamo per esempio l'art.10 e l'art.19 del trattato ESM e leggiamoli:

ARTICOLO 10, Adeguamenti del capitale autorizzato

1. Il consiglio dei governatori riesamina periodicamente e, almeno ogni cinque anni,
la capacità massima erogabile e l’adeguatezza del capitale autorizzato del MES.
Esso può decidere di adeguare il capitale autorizzato e di modificare di conseguenza
l’articolo 8 e l’allegato II. Tale decisione entra in vigore dopo che i membri del MES
hanno notificato al depositario l’avvenuto completamento delle procedure nazionali
applicabili. Le nuove quote sono assegnate ai membri del MES in conformità al modello
di contribuzione di cui all’articolo 11 e all’allegato I.

ARTICOLO 19, Revisione dell’elenco degli strumenti di assistenza finanziaria

Il consiglio dei governatori può rivedere l’elenco degli strumenti di assistenza
finanziaria di cui agli articoli da 14 a 18 e decidere di modificarlo.

Prima di commentare questi articoli è doveroso e necessario ricordare quanto campeggia nel sito ufficiale dell'Unione europea e cioè che:

"L'Unione europea si fonda sul principio dello stato di diritto[...]"

Nota bene: sul principio dello stato di diritto!

Ed anche che, e cito sempre dal sito ufficiale, uno degli obiettivi dell'Ue:

"[...]è la protezione dei diritti umani, sia al suo interno che nel resto del mondo.
Dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, stato di diritto e rispetto dei diritti
umani sono i valori fondamentali dell'UE. Dalla firma del trattato di Lisbona, nel 2009,
la Carta dei diritti fondamentali sancisce tutti questi diritti insieme. Le istituzioni
dell'UE hanno l'obbligo giuridico di difenderli, e altrettanto sono tenuti a fare i paesi
membri quando applicano la legislazione europea."

Premesso e acquisito questo, io credo che firmare un trattato o un contratto in cui vi siano degli articoli come il 10 e il 19 del trattato ESM, significhi espressamente firmare un contratto o un trattato sostanzialmente da scrivere. Si si, proprio così, da scrivere!
Tradotto in altri termini significa firmare un contratto in bianco, o nello specifico, dato il carattere finanziario del trattato, firmare una cambiale in bianco!
Ora, dal momento che qualsiai contratto chieda di fare una cosa del genere è considerato tecnicamente da un punto di vista giuridico vessatorio nei confronti dei firmatari e che i contratti vessatori non hanno diritto di sussistere in uno stato di diritto, ne consegue che il trattato è nullo, o quantomeno sono nulli gli articoli specifici. Ma se non è possibile emendarli dal testo integrale, allora è il testo integrale che dovrebbe essere considerato nullo, e, in questo caso ribadisco, esso si annulla de sè. Non lo annullo io ne coloro che la pensano come me, si annulla esattamente da sè!
Ora, mi chiedo: quando un trattato si rende nullo da sè, sarebbe così scandaloso stabilire che esso diventa sostanzialmente pura e semplice carta straccia? Se è nullo è nullo!
E ancora: sarebbe così scandaloso ritenere che, se esso è carta straccia, poco importa se è stato approvato oppure no, poichè l'approvazione della carta straccia non rende la carta straccia più di ciò che essa è?
Esattamente così, per fare un paragone, come la firma di un contratto vessatorio non vincola minimamente il firmatario agli obblighi di quel contratto.
Dobbiamo così necessariamente riportarsi ad una situazione anteriore rispetto all'uscita di questo trattato!

Le istituzioni europee che hanno l'obbligo giuridico di difendere i valori di cui sopra conoscono questi articoli? Presumo di no, ma se la risposta fosse si, che cosa ne pensano?
E che cosa ne pensano le stesse istituzioni a proposito dei contratti capestro in genrale?

Io credo che sia veramente singolare che in una Europa che si dichiara protesa alla protezione dei diritti umani, alla salvaguardia della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, un trattato del genere con degli articoli del genere, abbia avuto un percorso così spianato, una strada così aperta.
Credo che in questa Europa sussistano ampi margini di migliorabilità.
Come è possibile che ciò sia potuto succedere?
Nell'esaminare, da vari esempi del passato, le ragioni per le quali alcuni contratti o trattati vessatori, siano riusciti ad imporsi, si può notare che ciò è stato possibile non senza una qualche forza muscolare, non senza una qualche pressione psicologica e talvolta addirittura coercizione o intimidazione.
Questo nel passato, e adesso come è stato possibile?
Nasce abbastanza spontaneamente un interrogativo inerente al metodo adottato per riuscire a far procedere così speditamente questo trattato. E' forse questo ciò a cui alludeva Nigel Farage quando parlava di golpe silenzioso? Dovremmo ripercorrere tutta la storia dell'approvazione di questo trattato.
Se non ricordo male dubbi sul metodo attraverso il quale è stato modificato l'Art 136 del trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea che ha spianato la strada ai due trattati (ESM e Fiscal Compact) erano stati sollevati già da tempo da qualcuno. Che risposte sono state date a questi dubbi?
Può anche darsi che questa controversia sia stata appianata, non saprei esattamente, ma questo non toglie che possano sussistere procedure che abbiano la capacità di elevarsi al di sopra di ogni sospetto e che questo non è stato il caso.
In generale si ravvisa una evidente contraddizione tra ciò che propone il trattato ESM e i valori europei, cosa per altro espressa nello studio austriaco.
Come dicevo, Viene da pensare che non sia stato nemmeno letto da coloro che lo hanno approvato.
Ma il Parlamento europeo lo ha approvato? O il Parlamento, bistrattato e relegato in secondo piano rispetto alle Commissioni è soltanto servito per modificare l'at.136 del trattato sul Funzionamento dell'Unione europea? Perchè se è stato usato solo per questo è chiaro che quando ciò è avvenuto non potevano esserci i mezzi per rendersi conto di dove si volesse andare a parare.
Probabilmente è stato sufficente dichiarare che questa modifica serviva per salvare gli stati e il gioco è stato fatto.
Chi è che non vorrebbe salvare gli stati?
Il discredito che un simile trattato getta sull'Europa intera, con le evidenti e palesi contraddizioni che contiene rispetto ai veramente sani valori e principi europei, rappresenta un danno incalcolabile in termini di immagine anche rispetto, non solo ai propri concittadini, ma all'intero resto del mondo. E il danno psicologico che esso infligge ai suoi stessi cittadini dove lo mettiamo?
Chi ci rifonderà da questi danni? Come è potuto avvenire tutto questo?
Il rischio di vedere scindersi l'identificazione Occidente/Democrazia, una autentica bandiera per l'intero Occidente, è altissimo e potrebbe avere effetti devastanti incalcolabili a livello internazionale e nei singoli stati. E' leggittimo o no chiedersi: che cosa è successo?
Credo che sia necessario, per non dire indispensabile, approfondire bene ogni singolo aspetto di questa situazione europea poichè merita veramente di essere studiata a fondo, dettagliatamente, non limitandosi ad ascoltare le opinioni altrui ma impegnandosi nella lettura diretta di questo stesso trattato, oltre che delle realtà concomitanti, come già suggerito qui e altrove.
Nel frattempo penso che sia necessario riportarsi ad una posizione anteriore rispetto all'uscita di questo trattato, ma senza scossoni e soprattutto senza scendere a rapide conclusioni o soluzioni improvvisate.
Il momento è molto delicato e richiederebbe da parte di tutti un supplemento di responsabilità oltre che un supplemento d'anima probabilmente.
E' tutta la situazione europea nel suo complesso che dovrebbe essere ristudiata, allo scopo intanto di pervenire a soluzioni che mettano in futuro al riparo dal rischio di vedersi ripresentare davanti agli occhi trattati del genere, e poi anche per andare incontro alla vera Europa dei popoli, sogno che non deve tramontare nonostante tutto.
Nel riportarsi indietro rispetto a questo trattato l'Europa non corre alcun pericolo dal momento che comunque, come già ricordato, ci sono già FESF e EFSM, e che sussiste un'ampia volontà politica all'unione dell'Europa anche monetaria, ossia al mantenimento dell'euro come moneta.
Ma sono proprio trattati come questo che la mettono in pericolo questa unità monetaria, visto che sembrano formulati in modo tale da suscitare reazioni stizzite ma anche liti e incomprensioni e successivamente diaspore!
Se qualcuno mi chiedesse di scrivere un tattato che nessuno fosse tentato di sottoscrivere io non saprei proprio pensare che a questo trattato ESM. E magari non fosse stato accettato fin dall'inizio.
Infatti il rischio di danni sarebbe stato minore se fosse stato ripudiato fin dall'inizio. Invece ha fatto una lunga strada senza che un serio dibattito si sia nemmeno sviluppato.
Il ritardo è enorme, e adesso c'è un rischio maggiore per varie ragioni, per esempio perchè per molti la soluzione consisterebbe nell'uscita dall'euro, ed è comprensibile dal loro punto di vista dal momento che questo trattato è troppo esoso per non sospingere a chiedere questo.
E quindi, se ancora mi chiedessero di scrivere un trattato che spingesse i vari stati europei a chiedere di uscire dall'euro non potrei scrivere niente di diverso da questo trattato ESM, visti i paradossi che contiene!
Talvolta sono stato tentato di credere che questo trattato fosse la manifestazione di una didattica sui generis, decisamente sui generis, puo essere? Non so!
Comunque le opinioni secondo le quali sarebbe meglio uscire dall'euro, che naturalmente sono legittime ancorchè legittimate dai rischi contenuti nello stesso trattato, e che personalmente rispetto anche se non condivido, stanno prendendo campo e non è chiaro per me se siano appoggiate o meno dai nuovi movimenti. Io invece ci andrei più cauto e ritengo che uscire dall'euro, sarebbe come fare un passo indietro e  che quindi ciò debba essere evitato anche perchè eccessivamente oneroso.
Credo che si dovrebbe cominciare a ragionare invece proprio a partire dall'euro ma senza per questo sentirsi in dovere di accettare trattati inaccettabili o addirittura masochistici ovviamente.
Sono favorvole all'euro infatti ma non a qualsiasi costo, non al prezzo della Democrazia. Se l'alternativa fosse o euro o Democrazia, l'euro a lungo andare ne uscirebbe perdente!

Dovrà pur esserci un' altra soluzione, una alternativa razionale e praticabile che non determini scossoni così grandi. Io sono tra coloro che sospingono a cercarla con impegno e serietà, prima di passare a soluzioni più drastiche.
Così intanto mi sentirei di suggerire, col dovuto rispetto naturalmente, a coloro che sono per la soluzione drastica dell'uscita dall'euro che forse sarebbe il caso di considerarla solo come extrema ratio e non come priorità.
Oggi più che mai servono calma e lucidità, nervi saldi e responsabilità, non fretta.
Se si lavora seriamente, tutti quanti assieme, in questa direzione, senza trincerarsi sulle posizioni di forza acquisite bensì rimettendosi in gioco, se ci si rende conto di quanto sia importante tutto questo, penso che la soluzione potrebbe arrivare e che l'Europa potrebbe raggiungere comunque la sua stabilità.
In questo i nostri alleati storici gli Stati Uniti potrebbero darci una mano, invitando a non speculare su momenti di crisi e coprendoci le spalle nel mentre che una soluzione si trova.
Dopotutto da stati amici il minimo che ci si possa aspettare è un comportamento amichevole.
E di questo anticipatamente ringrazio.
Che Dio benedica l'Italia e che Dio benedica l'Europa!

domenica 14 ottobre 2012

Energie

Forse sappiamo dove siamo arrivati, forse sappiamo dove dobbiamo andare.
Le nuove energie accumulate aiutano a migliorare la propria visione del mondo, la sua chiarezza, la sua nitidezza, come fonti di luce supplementari, preziose compagne di sguardi sul mondo reale.
Eppure talvolta regna un silenzio che non sembra così reale...ma anche questo in fondo ci aiuta.
Lodevole l'impegno di coloro la cui concentrazione può resistere ai rumori di sottofondo, ma c'è chi preferisce la quiete e il silenzio per la propria concentrazione. Ognuno ha un suo modo di porsi di fronte alle cose, ognuno ha un suo modo di capire, ognuno è intelligente a modo proprio.
Ci sono cose, per esempio, che non comprendo pienamente prima che il nostro pianeta abbia fatto un giro completo su se stesso, dal momento in cui mi vengono comunicate.
Forse è strano, forse no. Per comprendere bene ci vuole tempo.
Ancora un po' di ordine, ancora riflessioni. La mente ritorna spesso sulla parola Democrazia, eccezionale eccezione della storia!
Ci sono valutazioni in corso che necessitano di un approfondimento.
Ancora una pausa di riflessione, ma poi subito dopo una distrazione che chiama ancora un' altra distrazione ed è bello tutto sommato lasciarsi distrarre, tutto è pervaso da un senso di leggerezza. Strano ma vero, date le circostanze. Senti un rumore, ti volti di scatto, ed ecco il suggerimento che non ti attendevi.
Anche la distrazione gioca un suo ruolo. Come non detto!

venerdì 12 ottobre 2012

Un post leggero

Dopo alcuni post che non esiterei a definire abbastanza impegnativi, eccone uno decisamente leggero, una necessaria pausa di riflessione.
E' importante fermarsi per qualche istante ogni tanto, distrarsi, fare un po' di ordine nei pensieri e nella vita concreta, reale, e raccogliere le energie...

giovedì 11 ottobre 2012

Stato di diritto e legge del più forte

Col precedente post ci siamo lasciati col proposito di esaminare alcune frasi che compaiono nel sito ufficiale dell'Unione Europea. Apprestiamoci dunque a farlo. Intanto vorremmo invitare gli eventuali gentili lettori a prendere contatto e magari anche confidenza con il sito europa.eu , che si presenta molto ricco, molto complesso, piuttosto esaustivo e ben costruito nell'insieme, obiettivamente parlando.
Tuttavia, come sappiamo, la migliorabilità, quella bella caratteristica immanente alle cose migliorabili, è certamente propria a molte cose appunto, a quasi tutte direi, ivi incluso questo sito.
E chissà se nel nostro piccolo anche noi non possiamo dare una mano in questo con opportuni suggerimenti, che il sito stesso per altro invita molto democraticamente a dare. Auguriamoci dunque che il miglioramento si estenda a tutti, compreso a chi scrive, e che questo sito stesso possa migliorare conformemente e parallelamente al miglioramento e perfezionamento della stessa Unione Europea (anch'essa migliorabile) di cui il sito è evidentemente e necessariamente un riflesso.
Quello che vorremmo fare, nello specifico è commentare un brano in particolare, poichè ci sembra che nel farlo si possa pervenire a qualche utile supplemento di verità.
Intanto, dove trovare questo brano? é piuttosto semplice...
Una volta giunti alla home page del sito è sufficente guardare in alto a sinistra dove campeggia il titolo del capitolo 'Funzionamento dell'UE'; immediatamente sotto vi è il primo paragrafo intitolato Informazioni di base; ecco, è sufficente cliccarvi sopra per ritrovarsi nella pagina che ci interessa.
Ora, circa a metà della pagina, più o meno all'altezza della fotografia, molto bella tra l'altro della bandiera dell'Unione europea, c'è il brano che ci interessa, eccolo:

"L'Unione europea si fonda sul principio dello stato di diritto. Questo significa che tutti i suoi poteri riposano sui trattati europei, sottoscritti volontariamente e democraticamente dai paesi membri. Questi accordi vincolanti fissano anche gli obiettivi dell'UE nei suoi numerosi settori di attività."

Intanto prendiamo atto che lo stato di diritto è un principio fondante per l'UE e ce ne rallegriamo, non possimo infatti che condividere questa posizione.
Tuttavia è esattamente in questo brano che ravvisiamo qualcosa che forse può configurarsi come una involontaria lacuna di tipo concettuale, e naturalmente ci premuriamo immediatamente di andare a segnalarla, nella speranza di fare cosa gradita o quantomeno utile.
La frase in sè non è sbagliata, intendiamoci, ma offre forse una visione riduttiva del concetto di stato di diritto e, se lacuna vi è, forse è in questo che affiora.
Qual'è dunque questa lacuna?
Se andiamo a rileggerlo notiamo che dopo la prima proposizione: 'L'unione europea si fonda sul principio dello stato di diritto', ne segue una seconda la quale dovrebbe spiegare il senso del contenuto della precedente, dovrebbe cioè spiegare che cosa significhi fondarsi sul principio dello stato di diritto. E' proprio questo passaggio che non è convincente, rileggiamolo:

"Questo significa che tutti i suoi poteri riposano sui trattati europei, sottoscritti volontariamente e democraticamente dai paesi membri."

Ora, se è vero come è vero che uno stato di diritto riposa su leggi e trattati stipulati  democraticamente, cosa tanto scontata quanto difficile da mettere in dubbio e che quindi potremmo naturalmente sottoscrivere senza alcun problema e pacificamente accettare, è pur vero che questo non coglie il senso pieno e più vero del concetto di stato di diritto.
Infatti a nostro modo di vedere manca un passaggio fondamentale, quello che specifica appunto che accogliere il principio dello stato di diritto significa rifiutare lo stato di brutalità, la legge del più forte e quindi la violenza in generale, le prepotenze, il bullismo e tutto ciò che ne deriva.
Quello che viene colto con questo brano è il senso più esteriore, più essoterico potremmo dire che, pur non negando l'altro, non sembra tuttavia capace nella fattispecie di sfiorarlo.
Infatti il senso pieno del concetto di stato di diritto poggia sull'identificazione dello stato di diritto col rifiuto in toto della legge del più forte. Se esiste l'uno l'altra, la legge del più forte, non c'è o non c'è più.
Riteniamo che sia cosa utilissima insistere sull'identificazione dello stato di diritto col  rifiuto in toto della legge del più forte, almeno finchè questi due significati non appaiano assolutamente indissolubili e imprescindibili l'uno dall'altro. E' questo che nel brano non emerge. Doveva esserci per forza? No, semplicemente sarebbe stato meglio, naturalmente dal nostro punto di vista.
Poniamoci ora una domanda:

Quale stato di diritto potrebbe mai essere quello che lascia spazio all'arbitrio della violenza sia essa fisica o psicologica, e all'arbitrio della forza bruta, pur avendo delle leggi sulle quali poggiarsi?

E' questo il principio fondamentale dello stato di diritto, preso nella forma più pura e originale, dalla quale tutte le altre, che ne costituiscono in un certo senso una emanazione nel mondo reale, derivano.
La storia ci insegna che non sempre il sedicente stato di diritto si è mostrato all'altezza della situazione. Anche questo naturalmente sottolinea una volta di più che quando le leggi promulgate non aderiscono al principio fondamentale testè espresso e si lasciano aperte, volontariamente o no, delle brecce dalle quali filtra l'arbitrio, tendenza che a livello popolare viene espressa dal ben noto detto 'fatta la legge trovato l'inganno', lo stato di diritto si trasforma in uno stato di pseudo-diritto.
Questo ci dimostra altresì che può esserci distanza anche in termini generali tra quello che è il valore incorrotto del principio fondamentale nel suo stato originale, quello che si trova nel mondo delle idee e la sua corruttibilità susseguente alla sua immissione nel mondo reale del manifestato.
Pertanto quello che in ultima analisi ravvisiamo è una certa fretta nel passaggio dal primo al secondo periodo, la quale da luogo a una lacuna che è costituita espressamente dall'omissione dell'espressione del principio primo dello stato di diritto e che  speriamo, almeno in parte, di aver colmato.

Ci spiacerebbe di essere tacciati di gratuita pedanteria. Quello che abbiamo cercato di fare, al contrario, oltre a essere stato sentito come un dovere, speriamo che possa essere di una qualche utilità, soprattutto oggi che certi valori sembrano subire una specie di sbiadimento.

Dopotutto questa frase si trova in un sito ufficiale nientemeno che dell'Unione europea, in un paragrafo chiamato informazioni di base, dove è evidente per tutti che base significa simbolicamente, esattamente piattaforma di appoggio, punto di partenza, al di sopra della quale si erge tutto il resto, come una conseguenza.
Non solo ma lo si dice nella prima proposizione del brano stesso che "l'Unione europea si fonda sul principio dello stato di diritto". Per questa ragione è necessario far sentire bene quanto questo è fondamentale e trattarlo come merita, attribuendogli il peso specifico che esso in effetti ha, piuttosto che trattarlo frettolosamente.
Per ribadire quindi diciamo che 'stato di diritto' e 'legge del più forte' non vanno insieme.
Supponiamo che questo concetto sia ben assorbito dai politici e dai funzionari di tutte le nazioni e quindi anche dai parlamentari nazionali ed europei, dai membri della Commissione, del Consiglio e di tutte le istituzioni europee. In altri termini crediamo che su questo punto non sussistano dubbi e ci si trovi tutti d'accordo.
E allora se ci troviamo d'accordo su questo punto dovremmo certamente trovarci d'accordo anche con l'affermazione secondo la quale: lo stato di diritto non è semplicemente la dove sussistano leggi e trattati sui quali poggiarsi, bensì è la dove le leggi e i trattati sui quali  ci si poggia siano stati promulgati in modo da riflettere profondamente l'essenza del principio  secondo il quale stato di diritto equivale espressamente ed esattamente ad assenza della legge del più forte, tale che queste stesse leggi non lascino spazio o brecce dalle quali possano riaffiorare come ospiti indesiderati la brutalità e l'arbitrio in nessuna delle loro manifestazioni.

mercoledì 10 ottobre 2012

Domande e riflessioni intorno alla democrazia e all'ESM

La democrazia è una conquista di inestimabile valore. Quante persone potrebbero sottoscrivere questa affermazione?! Credo che ci ritroveremmo in cospicuo numero, in buona compagnia. Ma quanto è difficile viverla la democrazia! Se molte persone potrebbero sottoscrivere che la democrazia è una conquista di assoluto e inestimabile valore, probabilmente sarebbero in minor numero quelle disposte a sottoscrivere l'affermazione secondo la quale è difficile viverla, questa democrazia, che tutto sommato, da un certo punto di vista, è un sintomo abbastanza positivo.Tuttavia dobbiamo essere onesti con noi stessi e ammettere che, vivere una cosa nella piena consapevolezza non è mai facile per nessuno. Inoltre ci sono sempre margini di soggettività che ne danno colorazioni diverse. Ognuno matura delle proprie riflessioni, ed anch'io faccio lo stesso. Per esempio per me Occidente e democrazia sono due cose indissolubili ed anche secondo molte altre persone. Pensare all'Occidente è pensare alla democrazia e pensare alla democrazia è pensare all'Occidente. Questi due termini sono strettamente uniti. Per questa ragione ritengo che un approfondimento delle tematiche inerenti la democrazia sia un favore all'Occidente ed alla sua grande cultura.
Per non vedere mai  avverarsi il rischio di una scissione tra questi termini è necessario sempre  vigilare costantemente sulla democrazia, e anche sull'Occidente.
Vigilare sulla democrazia, dunque! Gli esempi ci sono per fortuna, grandi nazioni e grandi episodi ce lo insegnano. Vigilare si, perchè se è vero che essa è una conquista è anche vero che la sua piena attuazione nel contesto della storia umana presa nella sua totalità è piuttosto una eccezione. E' importante prendere atto di ciò. Questo la rende ancor più preziosa, questo la rende ancor più desiderabile,un gioiello di inestimabile valore.
Inoltre da che mondo è mondo una conquista può sempre essere messa in dubbio (che Dio non voglia!)  o essere smarrita, per questo è doveroso vigilare su di lei.
Io credo nella democrazia e mi comporto di conseguenza, così come coloro che pure credono nella democrazia si comportano di conseguenza, convinto che se la mia posizione è giusta gli eventuali frutti che da questa posizione possono scaturire, non possano che essere buoni frutti e che i benefici da questi derivanti possano estendersi a tutti, nessuno escluso. Ora, quando si dice che si spera che i frutti siano utili per tutti si dice sostanzialmente che si spera siano universali.
Non so cosa ne potrebbero pensare gli eventuali gentili lettori, ma io trovo che non ci sia niente di sbagliato nei beni universali. Il concetto di universalità espresso dalla parola cattolico, per esempio, è d'altra parte un concetto che è molto familiare ai credenti, i quali attribuiscono ai valori della propria religione questa caratteristica anche per fede o dogma. Naturalmente qui si dovrebbe aprire un dibattito incentrato sul rapporto tra democrazia e religione che ci porterebbe troppo lontano e non è questa la sede per affrontarlo. Mi limito a far osservare che l'istintiva attribuzione di universalità ai frutti delle proprie azioni e l'universalità dei valori religiosi cattolici sono accomunati dal concetto di universalità, e che questa universalità di per se stessa dovrebbe essere vissuta come un valore, come un segno di positività pur nel rispetto delle reciproche differenze e specificità di ambito.
Torniamo dunque alla democrazia, a questa eccezionale eccezione della storia.
Quando all'orizzonte fanno la loro comparsa ben evidenti segnali di crisi qualche domanda sul suo ruolo dobbiamo porcela. E' essa per caso in crisi? Come dobbiamo porci dinanzi a lei?
Probabilmente dobbiamo rimboccarci le maniche e cominciare di nuovo a proporre la democrazia come se lo facessimo per la prima volta, come se si trattasse di una novità. Dopotutto siccome le cose in generale sono migliorabili anche la democrazia naturalmente lo è. Quindi anche dal punto di vista di coloro che credono che stiamo vivendo in una democrazia matura, e che probabilmente si sbagliano, non dovrebbe essere frutto di stupore sentirsi proporre il concetto di democrazia come se fosse una novità, poichè foriero di novità potrebbe essere il suo miglioramento.
Non avrei mai pensato in vita mia che mi sarei trovato a combattere per la democrazia, per spiegarne l'importanza dal mio punto di vista, chiaramente, per riproporla, per difenderla, per attualizzarla.
Ne sono un po'stupito, dico la verità. Ma tutto sommato solo fino ad un certo punto. Infatti la consapevolezza acquisita che la democrazia nella storia umana rappresenta una eccezione, è già in parte una consapevolezza che ne mitiga lo stupore. Insomma, nel mio piccolo, è quello che evidentemente stò cercando di fare.
Lo faccio tuttavia da operatore artistico non da politologo, questo ci tengo a precisarlo perchè questo è il mio ambito di appartenenza, quello nel quale mi trovo a mio agio. Per questa ragione i miei modesti testi potrebbero essere lacunosi, pieni zeppi di imperfezioni, ma questo è quello che posso fare.
Per questa ragione, oltre naturalmente al già citato invito della Costituzione, e di quanti richiedono partecipazione e concorso di idee, per l'invito di quanti sentono che è giusto approfondire il concetto stesso di democrazia e quello dei concetti concomitanti, che mi propongo di offrire delle domande che mi sembrano di grande attualità e che appartengono ad un numero sempre crescente di persone, e rispondendo alle quali si può forse pervenire ad un qualche supplemento di verità che possa gettare una luce sui vaolri stessi ai quali crediamo e sul loro stato di salute; eccole:

Per l'approvazione dell'ESM il Parlamento Europeo non deve più esprimersi?
E'così marginale il ruolo del Parlamento?
E' sufficente l'Eurogruppo da solo?
Presumo allora che gli attuali trattati lo consentano.
Non è un club un po' troppo ristretto?
E se lo consentono siamo sicuri che siano proprio così giusti questi trattati, siamo sicuri che  rappresentino l'autentica democrazia? Sono trattati perfetti? O non sarà piuttosto vero che sono perfettibili?
Siamo così sicuri che rappresentino il vero spirito dei popoli dell'Europa?
Con l'ESM siamo difronte ad una prova muscolare per mettere i cittadini europei dinanzi al fatto compiuto?
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale Tedesca il trattato non viene modificato?
Se no, perchè non viene modificato?
Se si, perchè non viene riproposto all'approvazione dei parlamenti?
Ma come funziona questa Europa? Ma come funziona la democrazia in questa Europa?

Concludo qui questo post con queste domande poste nell'interesse comune. Con il prossimo esamineremo alcune frasi che compaiono nel sito ufficiale dell'Unione europea, frasi che esprimono concetti piuttosto importanti e che ritengo giusto debbano essere imparate, valutate, approfondite.

domenica 7 ottobre 2012

Per avere una idea di cosa significhi l' ESM

Il trattato ESM (Meccanismo di stabilità Europeo) è molto complesso ed è quindi chiaro che è difficile riuscire ad essere esaustivi su questo argomento in un breve spazio. Mi limiterò pertanto ad offrire degli input che il lettore spero vorrà verificare da sè ed approfondire. Spero altresì che vorrà diffonderli a sua volta ed informare i propri concittadini del grave errore commesso con la sua approvazione. Premetto che io credevo si trattasse di uno scherzo. Mai come in questo caso dovremmo dire che prevenire è meglio che curare.
Per tentare un approccio interpretativo al trattato ESM potrebbe essere opportuno operare inizialmente una scissione, cioè tracciare una linea di demarcazione tra quelli che sono gli aspetti più strettamente finanziari e quelli che sono gli articoli che si riferiscono alla struttura, all'organizzazione in generale, ma sopratutto agli incredibili privilegi ed immunità riservati ai suoi membri. E sarebbe opportuno distinguere tra intenzioni e reali conseguenze indesiderate.
Tuttavia siccome il trattato si presenta come un tuttuno, cioè come un corpo unico, allo stato attuale fare distinzioni troppo sottili sembrerebbe perfino inutile, mentre ne consegue che l'atteggiamento più appropriato sia quello di un rifiuto in toto. L'errore di fondo di questo trattato è che esso subordina le politiche dell'Unione europea ad un organismo che persegue fini finanziari. Errore esiziale!
E' esattamente l'opposto di ciò che dovrebbe avvenire in una democrazia. In ogni caso è esattamente l'opposto di ciò che auspichiamo e di ciò che abbiamo prospettato come risposta al grande problema culturale di oggi nel post che precede questo.
Dopotutto anche gli articoli che si presentano come espressamente 'finanziari', per così dire, sono alquanto incredibili per gli effetti che potrebbero produrre per esempio:

ARTICOLO 15, Assistenza finanziaria per la ricapitalizzazione delle istituzioni finanziarie
di un membro del MES

1. Il consiglio dei governatori può decidere di concedere assistenza finanziaria a un membro del MES ricorrendo a prestiti con l'obiettivo specifico di ricapitalizzare le istituzioni finanziarie dello stesso membro del MES.

Tradotto questo significa che il MES ricapitalizza le banche. Questo significa che viene presentato come fondo salva stati qualcosa che potrebbe benissimo prendere l'aspetto di un fondo salva banche. Cioè i soldi dei cittadini, che tra l'altro sono costretti a venti anni di austerità grazie all'approvazione del Fiscal Compact, rifinanzieranno le perdite delle banche, che invece potranno speculare allegramente, rischiando di compromettere l'economia reale, unica vera speranza dei cittadini.
Se non è chiaro questo significa che il MES invece di responsabilizzare le banche al fine di evitare che esse facciano spericolate operazioni finanziare con gravi perdite di capitale, darà carta bianca affinchè queste operazioni possano effettuarsi con grande leggerezza tanto poi c'è chi rifonde i capitali.
Tutto questo è chiaramente assurdo. Le banche sono importanti e lo sanno, e lo sappiamo anche noi,  ma lo sono perchè il loro compito  storicamente è sempre stato quello di finanziare le imprese cioè l'econimia reale.
Così se ne distrugge il ruolo storico ed invece di incentivare le stesse  a svolgerlo questo ruolo storico le si incentiva, al contrario, a speculare. Credo che su questo punto debba esserci una attenta riflessione. Infatti invece di salvre l'economia reale cioè la produzione innescando un circolo virtuoso, si finanzia sostanzialmente la speculazione che molti economisti ( e credo che le persone dotate di elevata competenza in campo economico e finanziario che si vorrebbero per questo ESM lo potrebbero confermare) ritengono essere la causa della perdita di smalto dell'economia reale. Questo è il punto forse maggiormente paradossale.
Detto questo vorrei chiedere che bisogno c'è di istituire questo fondo se come dice nelle premesse il trattato stesso:

Il presente meccanismo europeo di stabilità (MES) assumerà il compito attualmente svolto dal Fondo europeo di stabilità finanziaria (FESF) e dal meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (EFSM)[...]
A che scopo istituire un altro organismo se ce ne sono già due che svolgono la stessa funzione?
Devono esserci altri fini probabilmente. Vuoi vedere che uno di questi fini è proprio la ricapitalizzazione costante delle banche con i soldi dei cittadini, oltre che per ottenere quegli immensi privilegi che negli altri due organismi non ci sono.
Ecco dove potrebbe stare la differenza. E questa è una ulteriore ragione per respingerlo in toto.
Infatti sostanzialmente respingerlo in toto significa a questo punto respingere essenzialmente le cose in più che lo differenziano dagli altri due, quelle cose che contengono i lati più oscuri.
Vorrei introdurre qui una domanda: Come cambia il trattato ESM (MES) in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale Tedesca? Non dovrebbe forse cambiare? E se cambia, non dovrebbe essere riproposto all'approvazione dei vari stati come succede per esempio nel parlamento italiano quando c'è un emendamento che cambia una legge e questa viene poi riproposta all'approvazione modificata?

Ma proseguiamo:
ARTICOLO 4 Struttura e regole di voto

1. Il MES è dotato di un consiglio dei governatori e di un consiglio di amministrazione,  nonché di un direttore generale e dell'altro personale ritenuto necessario.

Che cosa significa altro personale ritenuto necessario? Quali mansioni dovrebbe svolgere? Avrà diritto di voto questo personale? E se si, quanti sono? Chi sono? E' un articolo un po' oscuro da questo punto di vista perchè lascia in sospeso tutte queste risposte.
Comunque sia avremo un organismo sostanzialmente non elettivo, infatti il consiglio di amministrazione non lo eleggiamo viene nominato dai governatori, e quello dei governatori, viene eletto in seconde elezioni, cioè viene eletto dagli eletti non dai cittadini direttamente. Poi c'è l'incognita 'altro personale ritenuto necessario'.

Poi c'è che:
g) assume decisioni sulle azioni da adottarsi per recuperare l’importo dovuto da un membro del MES ai sensi dell’articolo 25, paragrafi 2 e 3;

Qui non si rischia di sconfinare? Quali dovrebbero essere queste azioni? Siamo sicuri che esse possano essere intraprese? Il MES è anche un organo di Polizia?

E ancora:
i) nomina i membri del collegio dei revisori ai sensi dell’articolo 30, paragrafo 1;
j) approva la nomina dei revisori esterni ai sensi dell’articolo 29;

Come dire che il controllato nomina il controllore. Ecco un esempio di autoreferenzialità di cui soffre l'Unione europea. E ce ne sono altri, indipendentemente dall'ESM.


Proseguiamo
ARTICOLO 6 Consiglio di amministrazione

1. Ogni governatore nomina un amministratore e un amministratore supplente tra persone dotate di elevata competenza in campo economico e finanziario. Tali nomine sono revocabili in qualsiasi momento. L’amministratore supplente è pienamente abilitato ad agire a nome dell’amministratore in caso di assenza di quest'ultimo.

Qui si tenta di mettere una barriera culturale e di stabilire che c'è chi può capire certe cose e chi no.
Notoriamente le persone dotate di elevata competenza in campo economico e finanziario sono quelle che ti dicono: lascia fare a noi che ce ne intendiamo, che ne vuoi sapere tu?
Se sono così competenti rispondano innanzitutto alla seguente domanda: Perchè l'economia verte in questo stato di cose?
Vorrei anche aggiungere che potrebbero esserci delle assenze strategiche.

Andiamo avanti:
2. Il membro della Commissione europea responsabile degli affari economici e monetari ed il presidente della BCE possono nominare ciascuno un osservatore.
Gli osservatori nominati, attraverso il linguaggio non verbale o linguaggio dei segni potrebbero anche intervenire nel merito più che osservare.
Ma una delle cose più assurde è che i membri dell'ESM potranno aumentare il capitale iniziale di 700 mld di euro a proprio piacimento di quanto vorranno. In una economia che soffre di anemia questo rappresenta una emorragia senza limiti che non potrà che far peggiorare il malato:

ARTICOLO 10 Adeguamenti del capitale autorizzato
1. Il consiglio dei governatori riesamina periodicamente e, almeno ogni cinque anni, la capacità massima erogabile e l’adeguatezza del capitale autorizzato del MES. Esso può decidere di adeguare il capitale autorizzato e di modificare di conseguenza l’articolo 8 e l’allegato II. Tale decisione entra in vigore dopo che i membri del MES hanno notificato al depositario l’avvenuto completamento delle procedure nazionali applicabili. Le nuove quote sono assegnate ai membri del MES in conformità al modello di contribuzione di cui all’articolo 11 e all’allegato I.

Ogni cinque anni, si dice, ma c'è già chi stà pensando di portarlo a 2000 mld di euro.
Occorre notare bene:  modificare l'articolo 8.
Come dire che si fa approvare un trattato che può essere modificato nei punti nevralgici a proprio piacimento, tanto il personale modificatore sarà immune da ogni procedimento giudiziario.
Insomma questo ESM è un errore clamoroso. In ogni caso chi detiene questo potere tiene nelle proprie mani le sorti delle nazioni. Le nazioni si sono poste con grande leggerezza in questo stato di cose. Io non credo che i nostri padri e le nostre madri, e i nostri nonni abbiano lottato perchè fossero cedute le redini dell'Italia e dell'Europa ad un organismo finanziario che rischia di assume il ruolo di una vera e propria oligarchia, esautorando di fatto il Parlamento del potere di decidere in prima persona i rapporti con gli stati membri, dal momento che le rigide condizionalità le stabilisce il MES,  cioè le condizioni di politica finanziaria le stabilisce questo organismo. Alla fine ci chiederemo a che cosa serve il parlamento, e che tanto vale toglierlo.
Sembra quasi di assitere ad un viaggio a ritroso nel tempo dove si viene riportati ad uno stato di democrazia ad uno di monarchia medievale assolutistica. Infatti i privilegi che i membri dell'ESM chiedono per se stessi somigliano proprio molto a quelli della nobiltà feudale di un tempo. E' chiaramente un errore antistorico, prima ancora che politico.
Ricordiamoci, anche se stiamo usando delle iperbole, che un eventuale passaggio dalla democrazia alla monarchia assoluta passa esattamente per l'oligarchia, cioè per un restringimento del numero del personale detentore di potere. 

Ma ci siamo, per caso, chiesti quanto tempo ha impiegato l'Italia per avere una sua sovranità nazionale, nello specifico in materia di politica economica, ma anche in generale? Ci sono voluti secoli! Secoli di lotte e di conquiste difficilissime. Com'è possibile che in tre balletti questa venga ceduta senza che un serio dibattito si sia nemmeno innescato? Senza che i cittadini abbiano saputo granchè? Anche questo è un grave errore.
E proprio dal parlamento italiano per giunta! Viene il sospetto che il trattato non sia stato nemmeno letto altrimenti non si spiega questo atto di vero e proprio masochismo! Viene da chiedersi se anche in parlamento si è stati vittime di quella cultura che potremmo definire della pseudo-fiducia, che si esprime attraverso dei meccanismi del tipo: vota così e non leggere. Se leggi vuol dire che non ti fidi! Vuoi farmi questo torto? Viene da chiederselo anche perchè potrebbe in questo caso rappresentare una sorta di attenuante, forse l'unica, in questo caso. Siamo semplici esseri umani e in quanto tali siamo tutti fragili nessuno escluso, è pertanto possibile cedere dinanzi ad un simile atteggiamento.
Comunque sia, tutto questo sembra effettivamente assurdo. La cosa andrebbe studiata a fondo a cominciare dagli storici e dagli economisti e ancora dai giuristi e dai politologi, sociologi e via discorrendo. Le cause di tutto questo dovrebbero essere sviscerate fino in fondo perchè sono oltremodo convinto che da questa ricerca  si possano comprendere molte cose utili anche per evitare che qualcosa del genere possa ripresentarsi in futuro. Ma intanto ci aspetta il duro compito di correggere.
Io alle ultime politiche ho votato, ma non perchè i parlamentari cedessero la sovranità nazionale in materia di politica economica, men che meno  a questo organismo, e mi sento tradito! Io come molti altri elettori. Come elettore è la mia fiducia che è stata tradita.
Vorrei concludere dicendo che quanto è stato scritto (e non è tutto) dovrebbe già bastare da solo a far capire che questo trattato, nella forma originale, da un certo punto di vista si rende  carta straccia da se stesso. E che non dovrebbe avere secondo ogni buon senso diritto di albergare nell'Europa dei Popoli.
In ogni caso, comunque la si pensi ( e ciascuno è libero di pensare ciò che vuole anche in contrasto con queste opinioni) ci tengo a dichiarare la mia distanza dallo stesso. Io non l'ho voluto, io non l'ho votato, io non lo riconosco.
E desidero espressamente che non sussistano dubbi sulla mia posizione negativa rispetto all'ESM!
E chiedo anzi che venga sottoposto a referendum in ciascuno dei 17 stati a cui è stato proposto. Chi crede nella bontà del trattato non dovrebbe avere niente da temere dai referendum. Sarebbe una prova di grande democraticità da parte dell'Unione europea indire questi referendum che fugherebbe almeno temporaneamente i dubbi che al riguardo sono emersi da più parti e da più tempo, vedi per esempio Nigel Farage.

sabato 6 ottobre 2012

Risposte al Problema Culturale

Questo post si riallaccia a quelli intitolati 'Il grande problema culturale di oggi' e cerca di dare una risposta ai problemi esposti in quelli.
Credo che serva un nuovo modo di pensare, nuovo rispetto a quello dominante oggi.
E che si senta urgentissimo questo bisogno questo lo si evince abbastanza facilmente osservando tutta una serie di fattori, non ultimi quelli che vedono il nascere ed il crescere di una serie di movimenti alternativi che testimoniano in modo palese questa esigenza. Ma procediamo con ordine.
Che ci sia un problema culturale lo possiamo evincere da tutta una serie di ribaltamenti di valori in conseguenza dei quali all'uomo vengono anteposte cose e strutture che dovrebbero essergli asservite e che infatti l'uomo ha pensato per sè, per la sua utilità.
Per rendere chiaro il concetto passiamo ad un esempio concreto e lampante e chiediamoci:
per chi sono fatti i mercati? La risposta di buon senso dovrebbe essere:'i mercati sono fatti per l'uomo, e non l'uomo per i mercati'. E infatti sono propenso a credere che sarebbero in molti a sottoscriverla in modo trasversale da destra a sinistra, dai laici ai cattolici, credenti e non credenti. Perchè? Perchè è una risposta di buon senso e negli esseri umani ci sono delle precise strutture atte a raccogliere quelle sensazioni che da sempre sono legate al buon senso.
Ma a corroborare questa tesi viene incontro nientemeno che il Vangelo.
Possiamo trovare infatti un passo simile a questo esattamente nel Vangelo di Marco.
Chi è credente può meditarci sopra e, naturalmente, anche chi non lo è può farlo. Rileggiamo dunque Marco cap. 2, versetti 27 e 28:

"E diceva loro: <<Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato! Perciò il Figlio
dell'uomo è signore anche del sabato>>."

La frase sui mercati contiene per la sua struttura delle evidenti analogie con questa frase Evangelica che, in quanto evangelica è con ogni evidenza anteriore storicamente parlando.
Gesù con questa frase vuole farci capire qual'è l'esatto valore degli elementi in campo,cioè cosa viene prima e cosa viene dopo; cosa dobbiamo anteporre e cosa dobbiamo posporre.
Per Lui pare non sussistono dubbi al riguardo, l'uomo viene prima. Per cui mi chiedo quale dovrebbe essere la posizione del credente cattolico ( ma anche più in generale cristiano, direi) rispetto ad un eventuale dibattito sul problema culturale attuale, che è quello di vedere anteporre all'uomo le cose che l'uomo stesso ha fatte per sè, cose tra le quali dobbiamo necessariamente e legittimamente annoverare i mercati in questo contesto?
Noi  crediamo che il cattolico dovrebbe sottoscrivere ed avallare il concetto che 'i mercati sono fatti per l'uomo e non viceversa'. E questo dovrebbe avvenire in conformità con la frase evangelica citata. Dobbiamo , tra l'altro ricordare agli eventuali gentili lettori che in questa frase evangelica Gesù si presenta come il 'Legislatore' come colui cioè che 'è signore anche del sabato'. E allora a questo punto dobbiamo dire che se è proprio il 'Legislatore', se è proprio il 'Signore del sabato' a stabilire che l'uomo viene prima del sabato non dovremmo avere alcun dubbio al riguardo, proprio come non ne ha avuti Lui.
E che differenza passa dal punto di vista dei valori in campo tra questa frase evangelica e la frase sui mercati sopracitata? Nessuna direi.
Una delle difficoltà che si evidenziano nel contrastare la cultura attuale che inverte questi valori è costituito dal fatto che ci sono dei 'portatori sani' di questa cultura artificio-centrica, cioè delle persone che probabilmente non sono esattamente o totalmente consapevoli che certe loro affermazioni contengono messaggi tali da invertire l'ordine dei fattori in campo.
Perchè non è facile per nessuno, neanche per persone molto acculturate rendersi sempre perfettamente conto del numero e della portata dei messaggi che sono contenuti implicitamente anche in semplici frasi. Una delle risposte all'attuale problema culturale dovrebbe essere infatti quella di aumentare la consapevolezza di sè e delle proprie azioni a tutto campo. Anzi, da questo punto di vista, siamo tutti portatori sani, e tutti dobbiamo diventare più consapevoli.
Non sono cose che possano ragionevolmente avvenire in tempi brevi. Per cui è naturale aspettarsi una convivenza un po' forzata tra coloro che pensano che i mercati siano da anteporre all'essere umano e coloro che invece, e più ragionevolmente, almeno dal nostro punto di vista ( che per noi diventa anche un punto di fede come penso si possa facilmente arguire), che i mercati sono fatti per l'uomo.
E' doveroso avvertire tutti coloro che sono persuasi della bontà di questa inversione di valori (concezione che abbiamo definito 'artificio-centrismo') che percorrere questa strada è estremamente rischioso e controproducente per l'interesse generale.
Non solo ma è doveroso avvertirli, soprattutto per un credente, che questa posizione è lontana dai valori che lo stesso Gesù ha manifestato nel Vangelo. Se coloro che credono nell' artificio-centrismo a discapito della centralità dell'uomo ( e ricordiamo che per il credente al centro dell'uomo vi è Dio) ritengono di essere cristiani, l'invito è quello di rivedere le proprie posizioni, perchè le due cose non possono coincidere.
Ma può darsi che non lo siano cristiani, il che è legittimo ovviamente in una Unione europea laica, e noi non abbiamo da obiettare niente al riguardo, ma da suggerire qualcosa si. A costoro suggeriamo di ascoltare i recettori del buon senso che sono certamente presenti in tutti, credenti o non credenti.
C'è una naturale conseguenza a cui porta tutto questo ragionamento (e quello dei post sul problema culturale') che andremo a vedere a breve.
Da uno sguardo dato in generale sul mondo attuale e in particolare su quello della finanza e della politica, ci si rende facilmente conto di un certo strapotere della finanza sulla politica, e questo dovrebbe spingere, e di fatto spinge, molti a delle attente e spesso preoccupate riflessioni. Questo di fatto è una delle conseguenze dell'artificio-centrismo.
Ma questo a lungo andare non potrà che portare a dei problemi gravissimi che già molti intuiscono. Per cui si rende necessaria una risposta culturale.
E qual'è questa risposta culturale? La risposta è che anche in questo caso dobbiamo necessariamente invertire i fattori in campo, rimetterli nella giusta posizione, ed adeguarli al buonsenso.
Per dirla meglio, quello che queste considerazioni portano ad avvalorare è la concezione secondo la quale oggi è quantomai urgente e indispensabile ripristinare il primato della politica sulla finanza.
E'un obiettivo importante da perseguire, poichè tutti comprendono che la politica è la mente e la finanza in questo caso i muscoli, la forza motrice. Non possiamo lasciare decidere ai muscoli, è la mente che deve farlo, è la mente che deve dirigere le azioni e le decisioni, anche quelle finanziarie.
Così dice anche,  la Costituzione della Repubblica Italiana.
E questo è quello che dice anche il buon senso e noi crediamo fermamente in questo e lo diciamo apertamente, e non ne facciamo mistero, perchè crediamo nella bontà della proposta, che è anche esattamente la risposta più significativa che possiamo dare al grande problema culturale di oggi..
Invitiamo pertanto a riflettere su tutto questo, anche chi ci stà governando in questo momento.
Noi possiamo soltanto indicare questa strada, spetta alla politica il compito di attuarla.

giovedì 4 ottobre 2012

Consigli senza coda

Esistono dei consigli che vengono dati, non per beneficiare il consigliato, bensì per procurare un vantaggio al dispensatore stesso del consiglio.
Chi dà questo tipo di consigli non è detto che abbia l'esplicita intenzione di ledere il consigliato ma certamente quella di avvantaggiare se stesso. Tuttavia esistono casi nei quali questo vantaggio ricercato per se stessi possa essere effettivamente lesivo per il consigliato.
Occore dunque prestare molta attenzione a questo tipo di consigli che spesso non sono facili da individuare, anzi piuttosto difficili.
La conoscenza di questo tipo di atteggiamenti maliziosi era ben nota fin dall'antichità.
Questa conoscenza ci è infatti testimoniata, tra l'altro, da una favola di Esopo che fa proprio al caso nostro e che si intitola 'La volpe senza coda':

Una volpe aveva avuto la coda mozzata da una tagliola e riteneva che, per la vergogna, la sua vita fosse intollerabile. Comprese perciò che bisognava mettere anche le altre volpi nella stessa situazione, in modo che il suo difetto particolare scomparisse nella generale disgrazia.
Dunque le riunì tutte e le esortò a tagliarsi la coda, perchè - diceva- non solo era brutta, ma pendeva per di più dal loro corpo come un peso superfluo. Allora prese la parola un' altra volpe e disse: << ma se ciò non tornasse utile a te, cara mia, non ce lo consiglieresti di certo!>>.
Questa favola è adatta per quanti elargiscono consigli agli altri non per affetto verso di loro, ma per il proprio interesse.

Naturalmente occorre fare delle doverose precisazioni. Non tutti i consigli, per fortuna, sono dati con questo intento, ossia per favorire se stessi, questo è ovvio. Anzi direi che probabilmente nell'esperienza umana quotidiana e più facile incontrare consigli benevoli.
Siccome tuttavia dobbiamo temere quelli maliziosi è su questi che dobbiamo concentrare la nostra attenzione.
Se esaminiamo nel dettaglio quel tipo di consigli che possiamo chiamare genericamente maliziosi possiamo notare che ne esistono varie tipologie, così possiamo distinguere:
a) consigli dati per favorire se stessi, senza che questi ledano il consigliato;
b) consigli dati per favorire se stessi, che nell'inconsapevolezza del dispensatore ledono il consigliato;
c) consigli dati per favorire se stessi, che nella consapevolezza del dispensatore ledono il consigliato.
Anche di quest'ultimo tipo di consigli (il peggiore!) non tutti sono dati secondo il modello proposto da Esopo, cioè per invidia, sostanzialmente. Ce ne sono alcuni che sono dati semplicemente perchè si ritiene che questi arrechino un generico vantaggio per sè o per la fazione alla quale si appartiene, indipendentemente dal fatto di voler riequilibrare una situazione che si potrebbe ritenere svantaggiosa. In questo caso parliamo di vantaggio economico, politico, culturale ecc. Oggigiorno occorre essere molto scaltri al riguardo perchè, come abbiamo già accennato, non è facile accorgersi di questo tipo di consigli. Per questo è necessario cominciare a pensare con la propria testa, e formarsi una opinione personale riguardo alle cose in generale, una opinione che derivi da uno studio serio e attento, senza per questo rinunciare a nutrire la propria personale ricerca con opinioni altrui naturalmente e tuttavia facendo proprio l'invito di verificare  anche queste, se possibile.
C'è una didattica che si basa sul mettere in dubbio le opinioni; è antica, di origine greca, per quel che ne so e avremo modo di riparlarne. Per adesso vorrei concludere questo post con una favola che deriva dalla precedente, e infatti gli somiglia molto, ma che è un pochettino più lunga e soprattutto offre uno sviluppo e un finale un po'diversi.
Non ricordo chi mi raccontò la storia tanto tempo fa; si intitola 'Le volpi senza coda', eccola:

Un giorno una volpe ebbe la coda mozzata a causa di una tagliola. Passato il dolore, cominciò a lamentarsi per questioni di estetica e di equilibrio. Ritenendo, a torto o a ragione, che la sua vita fosse divenuta intollerabile cominciò a pensare al modo di uscire da questo imbarazzo e, rispolverato l'antico adagio che recita:' mal comune mezzo gaudio', pervenne alla conclusione che se avesse messo anche le altre volpi nella stessa condizione, il suo grado di tolleranza della situazione sarebbe aumentato di gran lunga. Così le riunì tutte con la scusa che aveva grandi novità da comunicare. Una volta riunitele davanti a sè cominciò a tessere gli elogi per l'assenza della coda premurandosi di tacere le questioni inerenti lo svantaggio in termini di equilibrio ed anzi adducendo che i vantaggi da quel punto di vista erano davvero notevoli; inoltre nel mutilarsi non si sentiva neanche dolore se non come per una puntura di zanzara, cioè niente.
Non tutte le volpi vi credettero naturalmente ma un buon numero sì, e quando capitava loro di imbattersi in una tagliola volontariamente vi adagiavano la coda e si mutilavano della stessa. Non lo avessero mai fatto!
Scoprirono così che tutto quello che era stato detto loro era falso!
Ah, se fossero state più scaltre! Fu così che nel bosco coabitarono due tipi di volpi: quelle con la coda e quelle senza. Alcune volpi con la coda si misero maliziosamente a diffondere teorie di tipo pseudo-lamarckiano secondo le quali le volpi senza coda avrebbero avuto una discendenza di volpi senza coda e, naturalmente, le volpi con la coda invece avrebbero avuto una discendenza di volpi con la coda.
Quando alle volpi senza coda giunse questa notizia si scatenò il putiferio e da allora non ci fu più pace nel bosco. Ma un giorno un taglialegna piuttosto istruito si trovò a passare alcuni giorni in mezzo a quel bosco per fare legna. Si accorse così della presenza di volpi con la coda e di volpi senza e che spesso queste si azzuffavano l'un l'altra. Incuriosito da questo fatto cominciò a pensare al modo di scoprire che cosa questo significasse. Tentò di avvicinarsi ad alcune di esse per fare domande ma le vopli erano molto diffidenti e fuggivano via.
Finalmente incontrò una volpe meno diffidente delle altre alla quale cominciò a chiedere la ragione di tutto ciò. La volpe raccontò tutta la storia con tutti i particolari e anche la teoria pseudo-lamarckiana. Il taglialegna non sapeva se ridere o se piangere, ma una cosa si sentì di fare. Disse al simpatico quadrupede che quella teoria non poteva proprio andare e che le cose non stavano affatto così, motivando il tutto scientificamente. Allora la volpe che era una di quelle senza coda pensò bene di diffondere subito la buona notizia pensando che questo avrebbe riportato la pace nel bosco. Riunì tutte le volpi senza coda e disse: << Carissime colleghe, ho una buona notizia da darvi. Ho incontrato un taglialegna degno di fiducia che mi ha detto che la teoria secondo la quale avremo una discendenza di volpi senza coda è falsa. Dopotutto non resta che provare, ma ne sono certa, le nuove generazioni non erediteranno questo difetto e...>>, aggiunse, <<...neanche quello di credere ai consigli senza coda! >>.