Per le tecniche miste su carta o altre tecniche che compaiono in questo Diario Elettronico firmate a nome Alessio, tutti i diritti sono riservati.







giovedì 4 ottobre 2012

Consigli senza coda

Esistono dei consigli che vengono dati, non per beneficiare il consigliato, bensì per procurare un vantaggio al dispensatore stesso del consiglio.
Chi dà questo tipo di consigli non è detto che abbia l'esplicita intenzione di ledere il consigliato ma certamente quella di avvantaggiare se stesso. Tuttavia esistono casi nei quali questo vantaggio ricercato per se stessi possa essere effettivamente lesivo per il consigliato.
Occore dunque prestare molta attenzione a questo tipo di consigli che spesso non sono facili da individuare, anzi piuttosto difficili.
La conoscenza di questo tipo di atteggiamenti maliziosi era ben nota fin dall'antichità.
Questa conoscenza ci è infatti testimoniata, tra l'altro, da una favola di Esopo che fa proprio al caso nostro e che si intitola 'La volpe senza coda':

Una volpe aveva avuto la coda mozzata da una tagliola e riteneva che, per la vergogna, la sua vita fosse intollerabile. Comprese perciò che bisognava mettere anche le altre volpi nella stessa situazione, in modo che il suo difetto particolare scomparisse nella generale disgrazia.
Dunque le riunì tutte e le esortò a tagliarsi la coda, perchè - diceva- non solo era brutta, ma pendeva per di più dal loro corpo come un peso superfluo. Allora prese la parola un' altra volpe e disse: << ma se ciò non tornasse utile a te, cara mia, non ce lo consiglieresti di certo!>>.
Questa favola è adatta per quanti elargiscono consigli agli altri non per affetto verso di loro, ma per il proprio interesse.

Naturalmente occorre fare delle doverose precisazioni. Non tutti i consigli, per fortuna, sono dati con questo intento, ossia per favorire se stessi, questo è ovvio. Anzi direi che probabilmente nell'esperienza umana quotidiana e più facile incontrare consigli benevoli.
Siccome tuttavia dobbiamo temere quelli maliziosi è su questi che dobbiamo concentrare la nostra attenzione.
Se esaminiamo nel dettaglio quel tipo di consigli che possiamo chiamare genericamente maliziosi possiamo notare che ne esistono varie tipologie, così possiamo distinguere:
a) consigli dati per favorire se stessi, senza che questi ledano il consigliato;
b) consigli dati per favorire se stessi, che nell'inconsapevolezza del dispensatore ledono il consigliato;
c) consigli dati per favorire se stessi, che nella consapevolezza del dispensatore ledono il consigliato.
Anche di quest'ultimo tipo di consigli (il peggiore!) non tutti sono dati secondo il modello proposto da Esopo, cioè per invidia, sostanzialmente. Ce ne sono alcuni che sono dati semplicemente perchè si ritiene che questi arrechino un generico vantaggio per sè o per la fazione alla quale si appartiene, indipendentemente dal fatto di voler riequilibrare una situazione che si potrebbe ritenere svantaggiosa. In questo caso parliamo di vantaggio economico, politico, culturale ecc. Oggigiorno occorre essere molto scaltri al riguardo perchè, come abbiamo già accennato, non è facile accorgersi di questo tipo di consigli. Per questo è necessario cominciare a pensare con la propria testa, e formarsi una opinione personale riguardo alle cose in generale, una opinione che derivi da uno studio serio e attento, senza per questo rinunciare a nutrire la propria personale ricerca con opinioni altrui naturalmente e tuttavia facendo proprio l'invito di verificare  anche queste, se possibile.
C'è una didattica che si basa sul mettere in dubbio le opinioni; è antica, di origine greca, per quel che ne so e avremo modo di riparlarne. Per adesso vorrei concludere questo post con una favola che deriva dalla precedente, e infatti gli somiglia molto, ma che è un pochettino più lunga e soprattutto offre uno sviluppo e un finale un po'diversi.
Non ricordo chi mi raccontò la storia tanto tempo fa; si intitola 'Le volpi senza coda', eccola:

Un giorno una volpe ebbe la coda mozzata a causa di una tagliola. Passato il dolore, cominciò a lamentarsi per questioni di estetica e di equilibrio. Ritenendo, a torto o a ragione, che la sua vita fosse divenuta intollerabile cominciò a pensare al modo di uscire da questo imbarazzo e, rispolverato l'antico adagio che recita:' mal comune mezzo gaudio', pervenne alla conclusione che se avesse messo anche le altre volpi nella stessa condizione, il suo grado di tolleranza della situazione sarebbe aumentato di gran lunga. Così le riunì tutte con la scusa che aveva grandi novità da comunicare. Una volta riunitele davanti a sè cominciò a tessere gli elogi per l'assenza della coda premurandosi di tacere le questioni inerenti lo svantaggio in termini di equilibrio ed anzi adducendo che i vantaggi da quel punto di vista erano davvero notevoli; inoltre nel mutilarsi non si sentiva neanche dolore se non come per una puntura di zanzara, cioè niente.
Non tutte le volpi vi credettero naturalmente ma un buon numero sì, e quando capitava loro di imbattersi in una tagliola volontariamente vi adagiavano la coda e si mutilavano della stessa. Non lo avessero mai fatto!
Scoprirono così che tutto quello che era stato detto loro era falso!
Ah, se fossero state più scaltre! Fu così che nel bosco coabitarono due tipi di volpi: quelle con la coda e quelle senza. Alcune volpi con la coda si misero maliziosamente a diffondere teorie di tipo pseudo-lamarckiano secondo le quali le volpi senza coda avrebbero avuto una discendenza di volpi senza coda e, naturalmente, le volpi con la coda invece avrebbero avuto una discendenza di volpi con la coda.
Quando alle volpi senza coda giunse questa notizia si scatenò il putiferio e da allora non ci fu più pace nel bosco. Ma un giorno un taglialegna piuttosto istruito si trovò a passare alcuni giorni in mezzo a quel bosco per fare legna. Si accorse così della presenza di volpi con la coda e di volpi senza e che spesso queste si azzuffavano l'un l'altra. Incuriosito da questo fatto cominciò a pensare al modo di scoprire che cosa questo significasse. Tentò di avvicinarsi ad alcune di esse per fare domande ma le vopli erano molto diffidenti e fuggivano via.
Finalmente incontrò una volpe meno diffidente delle altre alla quale cominciò a chiedere la ragione di tutto ciò. La volpe raccontò tutta la storia con tutti i particolari e anche la teoria pseudo-lamarckiana. Il taglialegna non sapeva se ridere o se piangere, ma una cosa si sentì di fare. Disse al simpatico quadrupede che quella teoria non poteva proprio andare e che le cose non stavano affatto così, motivando il tutto scientificamente. Allora la volpe che era una di quelle senza coda pensò bene di diffondere subito la buona notizia pensando che questo avrebbe riportato la pace nel bosco. Riunì tutte le volpi senza coda e disse: << Carissime colleghe, ho una buona notizia da darvi. Ho incontrato un taglialegna degno di fiducia che mi ha detto che la teoria secondo la quale avremo una discendenza di volpi senza coda è falsa. Dopotutto non resta che provare, ma ne sono certa, le nuove generazioni non erediteranno questo difetto e...>>, aggiunse, <<...neanche quello di credere ai consigli senza coda! >>.