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domenica 30 luglio 2023

Fermare il declino occidentale

Che l'Occidente sia in pieno declino credo che sia sotto gli occhi di tutti e a questo punto varrebbe la pena spendere qualche energia in più per cercare di capirne le ragioni. Naturalmente sono molti i fattori che concorrono a questo declino e sarebbe pretenzioso pensare di enumerarli tutti qui, in questa sede. Ci limiteremo ad indicarne alcuni e ad indicare anche una lettura che potrebbe essere utile ancora oggi per comprendere le differeze tra mondo orientale e mondo occidentale poiché pensiamo che l'individuazione di una regressione possa meglio sottolinersi in un sistema di relazioni. Mi sto riferendo a ORIENTE E OCCIDENTE, di René Guénon. Non c'è dubbio che questo libro risenta del tempo, chi dovesse leggerlo non tarderebbe a rendersene conto. Per esempio l'Oriente che esso descrive non è certo più quello, in quanto lo sviluppo materiale che quel mondo ha avuto è stato notevole rispetto a quando Guénon scriveva. D'altro canto anche l'Occidente non è rimasto impermeabile alla cultura orientale affacciatasi sotto diverse forme e infuenze orientandone un certo tipo di cultura. Tuttavia nonostante gli inevitabili cambiamenti molte delle osservazioni che l'autore ha fatto in quel libro sono valide ancora oggi per cui una lettura non si limiterebbe a informare di come si percepisse il rapporto tra questi due mondi al tempo in cui è stato scritto, esso potrebbe fornire validi spunti di riflessione molto interessanti per comprendere il mondo di oggiin generale e le dinamiche relazionali attualmente in corso tra queste storicizzate polarizzazioni. Suggeriamo di darne una lettura, non sarebbe tempo sprecato.

Per tornare ai fattori che stanno concorrendo al declino occidentale non c'è dubbio che un ruolo da protagonista ce l'abbia l'affievolimeto del senso democratico e della Democrazia in generale. Questo a sua volta dipende da una serie di ragioni tra le quali emerge la verticalizzazione del potere politico che si struttura su un numero di livelli maggiore rispetto alle dinamiche puramete nazionali. Queste verticalizzazioni allontanao il potere politico dal popolo e lo avvicinano a gruppi di potere economico e finanziario molto influenti che non rappresentano elementi elettivi soggetti alle dinamiche democratiche, per cui il politico che ne dovesse essere influenzato se non dotato della opportuna fermezza potrebbe esserlo al punto da non rappresentare più i cittadini elettori e le istanze da essi sollecitate, bensì le isanze di questi gruppi di potere che spesso non coincidono con le prime. Essendoglisi avvicinato notevolmente proprio grazie alle verticalizzazioni in questione, avviene, quasi impercettibilmente, una specie di graduale voltafaccia, per cui invece di guardare al popolo si guarda a questi gruppi. Se la Democrazia è il potere del popolo, con le verticalizzazioni, il popolo si vede scippare il rappresentante da chi nemmeno ha avuto modo di eleggerlo e questo naturalmente non può non avere delle ripercussioni anche piuttosto notevoli sulla Democrazia stessa.

Possiamo annoverare tra le conseguenze della verticalizzazione del potere anche l'affermarsi del pensiero unico, come depositato dall'alto, ove per alto non vi è da intendere un sapere di origine divina, effettivamente superiore come la tradizione interpreta generalmente l'aggettivo 'alto', bensì un pesiero puramente umano e quindi sostanzialmente limitato nella sua visione, spesso essenzialmente materiale e utilitaristico. Questo tipo di pensiero unico per quanto ami vestirsi dell'abito del pensiero illuninato, in vero non ha niente di luminoso né di illuministico. Nasce anzi dall'abbandono più o meno consapevole dell'illuminismo stesso e anche del pensiero divergente, quel tipo di pensiero che è suscettibile di trovare molteplici soluzioni ad uno stesso problema, per approdare appunto a fornire un'unica soluzione ad un determinato problema o ad una serie di problemi. Se poi quest'unica soluzione implica delle considervoli conseguenze come la contrazione di diritti fondamentali, compreso quello di parola e di movimento, il pensiero unico, di tipo verticistico, si impegnerà a trovare giustificazioni che possano apparire plausibili, ricorrendo al pensiero pseudoscientifico, dal momento che scientifico in senso stretto non si putrebbe definire. Quindi lo scientismo entra in gioco, una sorta di religione della scienza, generalmente domgmatica come la prima, attraverso la quale giustificare l'ingiustificabile, spesso in nome di una emergenza. In pratica verticalizzazione del potere, pensiero unico, politica delle emergenze, stanno concorrendo a distruggere in Occidente lo spirito democratico e il sistema politico concomitante. Questo significa che una della maggiori conquiste del mondo occidentale, cioè a dire proprio la Democrazia, sta subendo un drastico ridimensionamento,una forte contrazione, e il popolo si trova spesso senza un vero e prprio rappresentante nelle istituzioni in uno stato di sostanziale abbandono. Indossare la maschera della Democrazia non è sufficiente per quanto le maschere possano ingannare molti. Dopo la 'vicenda covid' che di questo abbandono è l'emblema, è difficile ipotizzare che un paese occidentale possa ergersi in cattedra e dare lezioni di Democrazia a qualcuno, rivolgendosi magari ad oriente.

Ad appoggiare il pensiero unico interviene l'informazione ufficiale, sostenendo il dogmatismo scientista, pseudoscientifico. Nella società dell'informazione ridondante, i messaggi ripetuti ossessivamente e tutti uguali, ovunque, circa la soluzione unica possibile ad un determinato problema, come una epidemia o una pandemia, forgiano le menti profane delle masse che, debitamente spaventate, finiscono con l'accettare l'inaccetabile, anche la contrazione dei diritti fondamentali esattamente così come il pensiero unico, dell'unica sedicente mente illuminata e posta al vertice del sistema verticalizzato aveva anticipato.

Eppure altre soluzioni potrebbero sussistere di fronte a un problema, e tuttavia per poterle promuovere è innanzitutto necessario ripristinare la cittadinanza al PENSIERO DIVERGENTE, attualmente messo al bando.

Ecco, ripristinare questo tipo di pensiero, costituirebbe uno dei metodi per arginare il declino occidentale; ripristinare la Democrazia svilita dalle verticalizzazioni costituirebbe un altro fattore arginante; salvaguardare poi la classe media dall'aggressione neoliberista rappreseterebbe un ulteriore fattore di arginamento al declino in corso attualmente in Occidente giacchè questa aggressione è funzionale al manteimento del pensiero unico di tipo elitario e delle strutture politiche verticistiche parimenti elitarie sulle quali quel pensiero si sostiene, contribuendo ad un declino che è anche declino intellettuale e spirituale e ne rispecchia purtroppo proporzionalmente il deterioramento.