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venerdì 29 novembre 2013

Come adopero il concetto di 'sintomale'

Il concetto di 'lettura sintomale' è maggiormente complesso rispetto al modo con cui io sono abituato a trattarlo. Diciamo che quella mia è una versione semplificata e un po' popolare del concetto in questione, sempre amesso che si possa parlare di 'popolare' per un concetto che invero di così popolare non ha niente.

lunedì 25 novembre 2013

Messaggistica e letture sintomali

Essere un operatore artistico ha le sue implicazioni, come quella di avere a che fare col mondo dei messaggi, visivi prima di tutto, ma direi estensivamente col mondo dei messaggi in generale.
Questo in qualche modo acuisce una certa sensibilità al messaggio ed alla sua gestione.
Capita quindi, anche per questa attitudine, di notare cose che altrimenti sarebbero difficilimente avvertibili.
Si nota per esempio con la complessificazione generalizzata del mondo contemporaneo, anche quella della messaggistica in generale, del segno, del 'sema', che tende oggigiorno a privilegiare la multimedialità e quindi la complessità strutturale del messaggio.
Alla complessità di questo mondo contribuiscono molte cose e molte funzioni del linguaggio, come quella conativa, tanto per fare un esempio, il primo che mi viene in mente tra quelli possibili.
E vi contribuiscono altresì l'esistenza dei messaggi subliminali, quelli che tendono a parlare più all'inconscio che alla coscienza vigile e attiva, esistenza che è stata studiata e acclarata. Molti fattori ancora vi contribuiscono come quelli specificamente relativi al linguaggio ed alla sua evoluzione come la sua tendenza semantica e onomasiologica, la polisemia ecc.
Ma per fare un esempio di più immediata comprensione pensiamo all'esistenza dei messaggi in codice, anche e soprattutto di ambito militare ( pensiamo ai vari film di guerra ) basati su vari livelli di complessità della cifratura.
Oltretutto sempre maggiore è il grado di intreccio ed interrelazione tra i diversi tipi di messaggio e i diversi tipi di 'veicoli' utilizzati dai messaggi per giungere al destinatario o ai destinatari e questo anche grazie alle moderne tecnologie informatiche. Anche questo dà il suo contributo a questa complessificazione.
Tutta questa complessità può avere il difetto di dare luogo alla creazione di messaggi involontari e casuali, presunti o reali, ad una messaggistica non convenzionale basata su vari livelli di lettura e di condivisione e pertanto in qualche modo talvolta da 'lessico familiare' se mi si passa l'espressione, talaltra da lessico anche più ristretto, ove possibile, poiché basata magari su connotazioni di senso estremamente soggettive anziché su denotazioni estensive ed estendibili o, se preferite, generalizzabili;
E così tutta questa complessità presta purtroppo il fianco ancora a qualcos'altro, ad un' arma tra le più temibili nel mondo dell'informazione, qualcosa che si può definire strumentalizzazione!
Come quando si cerca di far dire a qualcuno qualcosa che in realtà non dice e/o non ha detto, e magari non direbbe mai, e tutto questo perché, per qualche ragione, è utile far pensare questo a qualcuno.
Siamo così a citare nuovamente le famigerate 'letture sintomali'!
Ma come tutto questo entra a far parte del nostro quotidiano e questione abbastanza difficile da spiegare.
Dunque, ognuno di noi nel proprio quotidiano compie un certo numero di scelte rispetto ad un ventaglio di possibilità e di alternative. Spesso si presentano molteplici opzioni, ma stringi stringi le alternative veramente apprezzabili si riducono sovente a due o tre al massimo.
Ogni scelta può presentare degli aspetti secondari e non immediatamente valutabili, legati ad una serie di interpretazioni semantiche secondarie. Sono proprio questi aspetti che entrano in gioco nel fornire appigli e opportunità alle 'letture sintomali'.
Ci si può trovare così di fronte ad una situazione tale per cui prendendo una direzione si da luogo alla possibilità di una certa lettura sintomale e prendendo l'altra, parimenti, si da luogo ad un'altra di queste famigerate letture. Qualsiai sia la scielta vi è sempre, nell'ambito del possibile, la possibilità di una 'lettura sintomale'.
E si può far dire di tutto!
Per esempio fatta una certa scelta la possibile lettura sintomale che si può verificare potrebbe essere riassunta dall'espressione: ecco come ti faccio offendere qualcuno!
Oppure prendendo l'altra strada della biforcazione ci si può trovare di fronte alla generazione di un messaggio la cui lettura sintomale può essere riassunta dall'espressione: ecco come ti rendo reo! Ecco come ti rendo colpevole di qualcosa!
E questi sono solo degli esempi tra i molti possibili. Sono aspetti che giocano anche sulla funzione psicologica legata al destinatario. Ma questo aspetto ci porterebbe troppo lontano dal nostro discorso e non possiamo approfondirlo adesso.
Fantascienza? Forse, chissà. Qualcuno potrebbe rispondere di sì. Ma nell'ambito del possibile ciò è possibile!
Dopotutto con ogni probabilità ci si sentirebbe dare dell'ingenuo se pensassimo che tentativi di questo genere non sussistano nella realtà, tentativi cioè di far dire a persone cose che in realtà non dicono e non direbbero mai. Ingenuo infatti è pensare che non si verifichino anche piuttosto abitualmente. Questo è infatti sotto gli occhi di tutti! Pensate a quanti personaggi anche famosi dopo un'intervista protestano per essersi visti affibbiare opinioni nelle quali non si riconoscono o che dicono di non aver espresso! E poi chi può negare che di fronte alla possibilità di acquisire il potere di far dire a qualcuno cose che in realtà non dice, qualcuno non sarebbe tentato di mettervi la firma?!
Per fare una ipotesi un po' fanta-politica pensate come potrebbe essere usato questo potere in una campagna elettorale.

Ma forse per essere più chiari potrebbe essere maggiormente utile paradossalmente una lettura basata su esempi meno specifici, un esame più generico della questione, non saprei, vediamo...

Dicevamo che ognuno di noi nel proprio quotidiano compie un certo numero di scelte.
In ogni caso le celte che vengono compiute rispetto ad un ventaglio di possibilità, sono determinate da esigenze soggettive e personali di vario genere e ti avvicinano a determinati contesti non abituali e quindi per certi versi sconosciuti.
L'abbinamento simbolico della tua persona ad un determinato contesto sconosciuto, contesto che si identifica con tutta una serie di 'segni' e di 'simboli' particolari, può determinare la generazione casuale, spontanea e incontrollata di un determinato numero di messaggi involontari.
A questo punto nell'ambito del 'possibile' si concretizza la possibilità reale di 'letture sintomali' compiute rispetto a questi messaggi involontari. Terze persone potrebbero cioè leggere in modo 'sintomale' (Umberto Eco specificherebbe probabilmente: in modo 'cattivo'!) determinati messaggi come se fossero il sintomo prima di tutto di una volontà esplicita, e secondariamente di una volontà atta a lanciare deliberatamente ben specifiche informazioni in una determinata direzione.
Mi rendo conto che non è semplice spiegare queste cose, ma ritengo che nel mondo di oggi questo tipo di ricerche diventino sempre più importanti anche per mantenere alti i livelli di Democrazia e che sia quindi comunque importante provarci.

Comunque sia, per queste ragioni ci tengo a precisare che non sono responsabile della generazione di messaggi secondari o soggiacenti a una mia scelta scevra in verità e in tutta onestà da qualsivoglia volontà di determinarli.
Se questi messaggi sono rienuti fonte di plauso ecco che non lo merito; se sono ritenuti fonte di biasimo non merito neanche questo! Sono e mi ritengo semplicemente estraneo a questo gioco.
Ciò che ho da dire e che voglio dire non lo affido a messaggi sui generis ma lo rendo esplicito in forma semplice e ordinaria se e quando lo ritengo opportuno, in un linguaggio da leggere nella sua forma semplice e naturale.
Così invitavo a fare, per esempio, nel post " Meglio una lettura semplice".
E poi talvolta è estremamente opportuno non fare alcuna dichiarazione.
Certamente più complesso si presenta il panorama delle produzioni visive, che tuttavia non posso trattare adesso.

Concludendo: letture sintomali relative a simboli, acronimi, sigle e quant'altro un eventuale 'lettore sintomale' ritenesse di voler affibbiare alla mia volontà per i propri scopi, sono destituite in quanto tali di ogni fondamento, e in ogni caso non sono appunto frutto della mia volontà!!!

giovedì 14 novembre 2013

Unione europea come somma di inconsapevolezze?

Costruire una Unione europea attraverso una somma di inconsapevolezze, a quale Unione europea darebbe luogo? Forse a una unione che non è cosciente di sé, che contraddice se stessa e molti dei princìpi nei quali dice di credere! Eppure sembra che la strada imboccata sia proprio questa e ci sono vari campanelli di allarme a confermarlo purtroppo. E' questo infatti che emerge, almeno in Italia, da tutta una serie di segnali corroborati poi perfino da interviste dirette fatte a parlamentari della scorsa legislatura,  in merito per esempio al trattato ESM.
Emerge cioè, come essi stessi hanno confermato, che non lo hanno nemmeno letto questo trattato europeo  ma che lo hanno votato e approvato lo stesso, senza la consapevolezza di ciò che si andava approvando.
Intanto suggerirei di farlo adesso, di dare finalmente questa lettura, così da acquisire la consapevolezza delle proprie azioni e del loro peso, la consapevolezza di ciò che si è fatto!
Come cattolico insistere sulla consapevolezza e sulla coscienza rappresenta un punto fondamentale e sono certo pertanto che almeno le componenti cattoliche della società saranno propense a considerare che questo sforzo di presa di coscienza sia comunque qualcosa che va nella direzione giusta e che sia uno sforzo che vale la pena compiere.
Ma la coscienza è qualcosa che abbiamo tutti e che parla a tutti ed è quindi ragionevolmente legittimo pensare che tutti possano ricevere questo semplice suggerimento che pone la stessa cosienza al centro della nostra attenzione. E' precisamente cercando di ascoltare le reazioni della propria coscienza e cercando poi di tradurle sulla carta che scrivo in generale i miei articoli. Non dico che l'esito sia sempre dei migliori o sempre aderente al massimo grado, però ci provo.
Ma continuiamo...
L'emergere di azioni inconsapevoli in Parlamento fa subito pensare a diktat ricevuti dall'alto.
Ma fa anche pensare al 'giochetto' della pseudo fiducia, di cui non possiamo approfondire adesso la tematica, ma che possiamo sintetizzare con: vota così e non leggere, se leggi vuol dire che non hai fiducia!
E di rimando questo fa subito pensare anche al fatto che nella questione dei diktat un ruolo ce l'ha e ce lo potrebbe aver avuto l'attuale legge elettorale che non consente le preferenze e che quindi fa nominare i candidati solo dall'alto. Sarebbe così fuori luogo infatti ipotizzare il fatto che di fronte ad un posto sicuro in Parlamento qualcuno sia disposto anche ad assecondare, sempre ipoteticamente, una possibile richiesta di questo tipo: io ti candido, ma mi devi essere riconoscente, e votare come io ti dico di votare, soprattutto in certi momenti?!
E questo naturalmente sminuirebbe il ruolo della coscienza oltre a quello dell'impegno con i propri elettori.
Anche molti cittadini sono inconsapevoli di ciò che è contenuto in questo trattato, ma sono anche presi dalle beghe di tutti i giorni, dai problemi, dalle contingenze e per quanto auspicabile possa essere un'adeguata informazione non sono tenuti a farlo quanto un parlamentare.
I parlamentari sono invece lautamente pagati per sapere ciò che è contenuto nei trattati che ratificano, sono tenuti a sapere e ad informarsi ed hanno per giunta il tempo per farlo, sono lì apposta!
I cittadini comuni presi, come abbiamo detto dalle proprie beghe, non ce la fanno ad informarsi adeguatamente leggendo un trattato peraltro difficile, ma chi dovrebbe vigilare su di loro come può ritiene superfluo informarsi su di un trattato che altrimenti viene approvato nella totale inconsapevolezza?
Capita però di accorgersi degli effetti deleteri di questi trattati, effetti derivanti dalle decine di mld di euro che escono dall'Italia e di cui nessuno o pochi ci informano. Si preferisce dire ciò che entra naturalmente ma non ciò che esce!
E facendo poi le debite operazioni si scopre che si va in rosso o, se preferite, che l'Italia è contributore netto dell'Unione europea!!!
Escono dunque molti miliardi di euro per rimpinguare le casse di questo organismo, per altro solo parzialmente intergovernativo, e comuque non elettivo e dotato di immunità e privilegi di casta inauditi, che fanno pensare ai privilegi nobiliari medioevali. Tutti soldi che invece potrebbero essere usati subito per approntare un serio piano industriale, per rilanciare l'economia, gli investimenti, la ricerca, la scuola, per pagare le aziende che ancora aspettano di essere pagate!
Ma è tollerabile tutto questo?
Nessun cittadino italiano merita che il suo destino sia deciso da qualcuno che vota senza sapere che cosa vota!
E questo, nella fattispecie, dovrebbe bastare ad inficiare questo voto, il voto cioè su un trattato che potrebbe essere addirittura anticostituzionale!
Ora, io ritengo che il senso di responsabilità di cui dovrebbero essere dotati coloro che guidano o aspirano a guidare l'Unione europea, nonché il livello di consapevolezza dei princìpi che l'Ue stessa dice di condividere, dovrebbe essere abbastanza alto da ritenere nulla una votazione nella quale non c'è stata la consapevolezza di ciò che si è votato.
Altrimenti sottoponiamolo a referendum!

Sempre riguardo all'ESM, ci sarebbe poi da citare la questione riguardante la sentenza della Corte Costituzionale Tedesca del 12/09/2012, tutt'altro che lusinghiera nei confronti dello stesso.
Ebbene che cosa è successo dopo questa sentenza? Il minimo che ci si potesse aspettare è che venisse riscritto il trattato. E' per caso stato riscritto? No!
Sarebbe stato meglio considerare una sentenza che si è espressa nel senso di una limitazione dei poteri di un organismo che certamente è pensato per rendere i forti ancora più forti un domani!
Si dice che il dialogo sia importante per comprendersi reciprocamente, chi potrebbe negarlo?!
Ma il punto di partenza fondamentale per cominciare un dialogo è innanzitutto la capacità di considerare le istanze dell'interlocutore!
Che cosa è stato considerato di questa sentenza?
Considerare è faticoso e non sempre c'è la voglia o l'energia per volerlo o saperlo fare.
In ogni caso questa non può essere una giustificazione, soprattutto non può essere considerata tale per chi è pagato profumatamente per farlo.
La mancanza di dialogo è una fonte di incomprensioni e di oscuramento della coscienza e quindi potrebbe essere la fonte principale di una costruzione inconsapevole anche dell'Ue.
Chiedeiamoci quindi: una Unione europea costruita attraverso una somma di inconsapevolezze che Unione europea è?
Vogliamo davvero una Ue costruita sull'ignoranza e sull'inconsapevolezza?

lunedì 4 novembre 2013

Non possiamo non manifestare sgomento e preoccupazione

Alcune considerazioni di carattere generale circa la notizia che in Grecia sia stata approvata una legge che sanzionerebbe gli 'atti contrari all'Unione Europea' anche con due anni di reclusione.
E' difficile giudicare una legge approvata da un parlamento che non è quello tuo o, per meglio dire, quello della tua nazione, cioè quello di cui hai eletto deputati e senatori e con il quale hai quindi un certo rapporto di contiguità, se così si può dire.
Infatti c'è chi è istintivamente portato ad avere tali forme di rispetto dell'altro, in senso lato, che si manifestano anche con atteggiamenti di astinenza, continenza e di non ingerenza negli affari altrui o interni di un altra nazione.
Non c'è alcun dubbio che questa legge sia stata approvata da un parlamento di uno stato sovrano, la Grecia e che quindi questa legge riguardi espressamente il popolo greco che reagirà secondo la propria auto-determinazione, la propria coscienza, la propria volontà, il proprio istinto ecc.
E' anche difficile poi giudicare una legge che non si conosce direttamente, pare addirittura imprudente farlo, da qui tutta una serie di incertezze e di reticenze. E' poi un richiamo sempre giusto quello di adottare criteri scientifici nel proprio operare e sarebbero certo in molti a ritenere che è più scinetifico andare direttamente alle fonti per formarsi una opinione personale sulla materia dell'indagine in corso.
Ma in questo momento non ho la legge in questione sotto mano e mi fido delle impressioni ricevute e raccolte da persone maggiormente competenti di me su questioni giuridiche.
Sentirei tra l'altro la necessità di capire meglio il significato di questa definizione di 'atti contrari', nel senso che ci sono degli atti che possono essere violenti e che se per 'contrari' si intende violenti orbene, in quanto tali, sono certamente da stigmatizzare, ma questo generalmente avviene indipendentemente dal fatto che siano pro o contro una determinata cosa, in questo caso l'Unine Europea; é l'atto violento in sé che viene sanzionato.
Per cui viene fatto di pensare che sia il pensiero che vi è collegato più che l'atto in sé ad essere l'oggetto dell'attenzione della legge in questione, cioè il pensiero critico nei confronti dell'Unione Europea.
E quindi, se questo dovesse essere confermato, sarebbe veramente difficile non provare un istintivo moto di sgomento. E' questo sgomento appunto che ci chiama in causa, che chiama in causa le nostre coscienze.
Oltretutto questa legge evidentemente pare che aspiri a regolare i rapporti con l'Unione Europea, anche se all'interno di un singolo stato e quindi possiamo legittimamente pensare che provenga dai fautori del cosiddetto europeismo.
E' quindi una legge che acquista per sua natura e per sua proveninza una fisionomia che la mette in modo quasi del tutto naturale in relazione con l'UE, che ne richiama l'attenzione.
Anche questa dimensione, diciamo così, europea, insieme con l'istintivo sgomento di cui sopra ci autorizza in qualche modo a non sentirci del tutto fuori luogo nel manifestare alcuni pensieri e alcune impressioni di carattere generale che si producono istintivamente in noi.
E' qui che sentirei il bisogno di una lettura diretta della legge perchè non vorrei aver capito male.
Ma se non ho capito male dirò che dispiace veramente molto notare che ci siano delle inflessioni del senso sociale e di partecipazione, che si notano quando in certe nazioni si approvano leggi che sembrano determinate dalla paura di fronteggiare opinioni contrarie al 'pensiero unico'sull'Europa.
Sono atteggiamenti che sembravano far parte di un lontano passato e che invece rispuntano improvvisamente fuori suscitando effettivo stupore e che fanno pensare ad una regressione sociale appunto, regressione sociale che era stata temuta e intravista già da qualche tempo da persone dotate di sensibilità e intuito.
Suscita un vero e proprio sgomento e fa tristezza notare che i cosiddetti 'europeisti' sentano il bisogno di approvare leggi, di cui ho capito che la redazione sia volutamente imprecisa, ma che proprio per questa imprecisione corrono il rischio di venire applicate secondo una interpretazione eccessivamente estensiva e che rischia di andare contro la libertà di espressione cioè contro una libertà fondamentale dell'essere umano in quanto tale (se ho capito bene), libertà a cui la stessa UE si è invece giustamente uniformata.
Da qui un paradosso. Infatti è estremamente singolare e paradossale che un parlamento di uno stato sovrano, benché liberamente membro dell'UE, approvi leggi che evidentemente spera europeiste ma che tuttavia potrebbero dimostrarsi nella loro applicazione estensiva in contrasto con ciò a cui l'UE stessa si è uniformata e a cui dice di credere. E' un vero paradosso.
Infatti chi è veramente europeista nel senso più alto e democratico del termine, sa che nell'UE vige la libertà di espressione e non la mette minimamente in discussione.
E libertà di espressione significa anche sentirsi liberi di criticare l'UE stessa.
La libertà di espressione fonda la partecipazione creativa di tutti i cittadini europei alla costruzione dell'Unione Europea.
Sembra oltretutto un atto di grande insicurezza nei confronti delle proprie posizioni e delle proprie idee, quella di temere la libertà di espressione.
Quelle di questo articolo sono idee espresse sull'onda istintiva di questo sgomento ma non intendono essere irrispettose o lesive dell'autonomia del parlamento greco che naturalmente può legiferare ciò che ritiene meglio si adatti alle esigenze del proprio popolo, dei propri cittadini elettori, senza chiedere il permesso a terze parti e ben consapevole del fatto, ritengo, che in ogni caso, come in tutte le democrazie, queste scelte saranno giudicate dal popolo elettore.
Non avendo letto direttamente la legge non posso essere sicuro al cento per cento di aver visto giusto e mi riservo eventuali correzioni, per cui non so se è questo il caso in questione ma dirò che se in un momento di smarrimento mi mettessi a legiferare senza accorgermi che lo sto facendo contro determinati principi comunemente accettati (e magari anche da me), non mi dispiacerebbe che qualcuno mi dicesse: legifera pure se vuoi ma consentimi di chiederti se sei certo di quello che stai facendo!
Nessuna ingerenza quindi, mi dispiacerebbe se venisse vista così, ma non possiamo non manifestare il nostro istintivo sgomento.
Nessuna ingerenza quindi ma una sincera manifestazione di dispiacere, e sottolineo sincera, amplificata, per altro, dal fatto che tutto questo avvenga nella patria storica della filosofia e della Democrazia.
Non ho altre parole da aggiungere in questo momento ma concluderò dicendo che questa decisione del parlamento greco, sembra comunque corroborare l'idea sempre più diffusa in Europa, soprattutto tra i giovani, di una UE sempre più autoritaria.