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sabato 11 agosto 2018

Purché non sia obbligatoria, la fatturazione elettronica è una buona cosa!!!

Cercheremo di spiegare qui, perché la fatturazione elettronica non è bene che sia obbligatoria.
Cominciamo intanto col notare come viene pubblicizzata. Ci si potrebbe trovare di fronte a enunciazioni di questo tipo:
“Non pensate più alla deforestazione utile per procurarci la carta che finisce per occupare integralmente le vostre scrivanie, adesso c’è la fatturazione elettronica obbligatoria, una rivoluzione fiscale! Questo obbligo coinvolgerà tutti, nessuno escluso, tutte le aziende e tutti i liberi professionisti!”
In pratica ci spingono a gioire per un obbligo aggiuntivo. Sembrano dire: ”Siate contenti adesso c’è un obbligo!”
Notate come viene proposta la questione, con termini quali “rivoluzione” (molto evocativo), con un vago sentimento ecologico, che non fa mai male.
Ma veramente dovremmo essere contenti? Generalmente in noi esistono dei sensori che ci avvertono di taluni pericoli e dovremmo essere in grado di percepirli. Purtroppo però la manipolazione delle menti che fa leva su nobili principii (come quello della salvaguardia ecologica del pianeta) tendono in vario modo a sopire i segnale di questi sensori. Ma in chi mantiene ancora efficienti questi sensori dovrebbe prodursi un segnale, una informazione, che dovrebbe avvertire di un qualcosa che non quadra. E’ giusto seguire questo segnale…
Cominciamo col pensare che naturalmente di fronte ad un obbligo si deve ricorrere ai ripari e, in questo caso, significa ricorrere a nuovi dispositivi, nuovi programmi ecc. Cioè questo obbligo, obbliga talune aziende produttrici ad incassare enormi quantità di denaro. E’ bene che le aziende siano sane e produttive, ma non a discapito della libertà.
Questo segnale di cui i sensori naturali della nostra presenza integrale ci informano ci spinge innanzitutto a riflettere sul fatto che ogni obbligo riduce i margini di libertà e quelli di movimento, riduce gli spazi entro i quali muoverci. Felice è quel potere che volendo controllare i cittadini sa che essi si muovono in spazi sempre più ristretti. Ogni obbligo poi può potenzialmente rappresentare uno spostamento dell’interruttore generale in un numero di mani sempre più ristretto con tutti i rischi annessi e connessi quali l’aumento della subalternità, della dipendenza e della ricattabilità. Essere cittadini della tecnologia e del digitale significa poter scegliere liberamente di usare la tecnologia e, per rimanere in tema di fatturazione elettronica obbligatoria, significa poter scegliere liberamente la fatturazione elettronica stessa che, del resto, se è cosa buona e conveniente sarà scelta spontaneamente e progressivamente da sempre più persone. E’ la strada della scelta spontanea che deve essere perseguita. Le aziende avrebbero comunque di che essere contente.
Ma renderla obbligatoria è un errore. Per suffragare l’idea dell’obbligatorietà vi è chi porta certe argomentazioni come quella cui abbiamo già accennato, quella facente capo ad una idea di salvaguardia ecologica del pianeta, delle sue risorse ecc. Quindi si citerà, a tale proposito, il risparmio della carta e quanto questo sia benefico. Così un po’ alla volta passa il concetto che chi ci obbliga alla fatturazione elettronica lo fa a fin di bene, per nobili scopi e per salvare il pianeta dall’inquinamento. Sono concetti che fanno presa sul vasto pubblico che tendenzialmente desidera aiutare il pianeta a mantenersi sano (e questo è un bene naturalmente) ecc. ma anche il digitale ha un costo ecologico non indifferente e questo non viene mai sottolineato abbastanza tant’è che la gente non lo sa e lo ignora quasi del tutto.
Le più grandi aree a impatto ecologico sono quelle in cui la tecnologia è massimamente sviluppata e il digitale impera come la famosissima Silicon valley che ha un’impronta ecologica altissima, tra le più alte del pianeta. Questo perché anche la rete ha bisogno di sostegno materiale, di parti solide, che necessitano di grandissima quantità di energia. Quindi l’idea di risparmio delle risorse e di opportunità ecologica, di atteggiamento virtuoso, relativamente alla questione della fatturazione elettronica, viene alquanto ridimensionata se non del tutto vanificata da una minima indagine sulla questione. Ma se non è per una questione ecologica, perché tale questione viene così sbandierata? Semplice: perché ha presa sulla gente che non è sufficientemente informata. E ancora, se la questione ecologica non è pertinente all’idea di fatturazione elettronica (e chi propone tale idea probabilmente lo sa) si può essere legittimati a pensare che dietro l’idea di fatturazione elettronica obbligatoria vi sia dell’altro?
Il potere tende a mettere sotto controllo la tecnologia e quindi tecnologizzare significa in qualche modo aderire, consapevolmente o no, ad una sorta di sottomissione al potere che, tendendo ad essere sempre più concentrato nelle mani di pochi, tende ad essere sempre meno democratico. E’ questo ciò a cui dobbiamo pensare per capire qual è la relazione tra tecnologia e Democrazia. Il pensiero dominante è che la tecnologia aiuta la Democrazia e questo è innegabile (basta pensare ad internet) ma, se diventa obbligatoria, non la iuta più ed anzi diviene un potenziale rischio per essa. Ne diviene un pericolo.
L’idea di base, a mio modo di vedere, è che si possa e si debba essere fruitori della tecnologia naturalmente ma in quanto cittadini di essa, in quanto cittadini della tecnologia e del digitale. Ma un conto è essere cittadini e un altro conto è essere sudditi. Noi dobbiamo essere cittadini e non sudditi della tecnologia e del digitale. Ma quando si crea un obbligo si tende sempre verso la sudditanza e questo dovremmo tenerlo molto presente.