Per le tecniche miste su carta o altre tecniche che compaiono in questo Diario Elettronico firmate a nome Alessio, tutti i diritti sono riservati.







lunedì 25 giugno 2018

Letture sintomali

Uno dei migliori modi per creare i presupposti di una lettura sintomale è quello di “agitare le acque” in un modo o in un altro. Questo crea spesso il presupposto della confusione nella quale ciascuno può leggere ciò che vuole e nella quale il caso torna a dominare e la meccanicità impera.  Così la confusione è funzionale alla lettura sintomale. Spesso questa confusione è determinata da interventi a sproposito o comunque superflui. Nella comunicazione, ci viene insegnato che “il di più, viene dal maligno”. Così, “il di più” determina, spesso aiutato dal caso, situazioni apparenti che vengono lette ciascuno secondo il proprio interesse o comunque, anche quando sono in buona fede, in modo erroneo. Interventi a sproposito, interventi superflui (spesso volutamente indotti e artificiosamente condotti) sono superabili solo da “obiezioni di coscienza” le sole che in certe situazioni riescano ad aprire spazi sacri in cui può operare Dio. L'obiezione di coscienza annulla la violenza insita nel superfluo comunicativo, indotto e cercato per destabilizzare. Vero è che nell'era della comunicazione ridondante non è semplice non essere ridondanti e quindi spesso superflui. Non viene naturale probabilmente. Ma è anche vero che spesso la ridondanza è cercata intenzionalmente per indurre in errore.
In ogni caso, non sono responsabile di dichiarazioni che non faccio e chiunque mi metta in bocca qualche cosa mai detta o pensata, o pretenda di conoscere il significato di gesti, espressioni, parole, figure, leggendoli in chiave simbolica o metaforica, vedendovi significati che non esistono, mente sapendo di mentire e legge quindi in modo sintomale o, nel migliore dei casi (ammesso che sia in buna fede) semplicemente sbaglia. Ma considerando l'energia spesa nel condizionare e dirigere l'immissione di fattori comunicativi superflui e destabilizzanti in determinate situazioni, difficilmente si può pensare alla buona fede e quindi l'idea di vedervi una vera e propria lettura sintomale prende decisamente consistenza.
Poi succede che se cerchi di evitare una lettura sintomale, cadi in una concomitante lettura sintomale.

giovedì 21 giugno 2018

Generica riflessione sui messaggi

Nell'era dell'informazione ridondante, è molto facile travisare un messaggio. E' facile travisarlo quando è esplicito e ancor più facile quando è subliminale. I messaggi subliminali esistono, ma esistono anche le associazioni simboliche che si possono agganciare agli stessi per travisarne il senso o indurre al travisamento del senso il destinatario.
Quando un messaggio è in codice, terze parti che intercettino il messaggio stesso, possono intenzionalmente operare su di esso per indurre in errore il destinatario. La II guerra mondiale insegna...forse anche la I.
Esistono anche messaggi che non nascono come tali, ma che lo diventano semplicemente perché qualcuno in ascolto (e magari non invitato) fa in modo che lo diventino, e vi vede dei significati che non ci sono o che addirittura (e questo è clamoroso ma possibile) vi vede dei significati opposti a quelli cui si dovrebbe pervenire se si intendesse veramente interpretare l'involontario produttore sinceramente. Si può leggere un messaggio in modo errato in buona fede e si può leggere un messaggio in modo errato intenzionalmente. In questo secondo caso io le chiamo "letture sintomali".
Non si faccia dire a nessuno (neanche a me) cose che non si dicono!!!
Per sintetizzare: la chiarezza e la semplicità rimangono un fattore imprescindibile nella comunicazione ("siate semplici come colombe"). Se si cercano forme di comunicazione alternative occorre concordare molto bene il codice, altrimenti il senso delle cose potrebbe prendere sia un verso sia il verso opposto al minimo soffio di vento. Ci sono cose poi così fragili che un alito di vento, anche un solo alito, può spazzarle via. Forse perché sono preziose, com'è prezioso un grande tesoro, nascosto forse in un'isola, magari nell'Isola delle scimmie...