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sabato 16 febbraio 2013

E la 'Redistribuzione'?

Adesso che ci avviciniamo alle elezioni politiche italiane credo che sia estremamente importante, per non dire necessario, capire dove si vuole andare a parare anche con la politica estera e che tipo di rapporto vogliamo avere particolarmente con i nostri alleati storici, gli Stati Uniti.
Credo che sia importante perché negli ultimi tempi la sensazione è che i rapporti in questo senso si siano un tantino affievoliti e non solo con l'Italia ma con l'Unione Europea tutta.
Che cosa hanno da proporci le vecchie e nuove forze politiche italiane in campo per la lotta elettorale a tale proposito?
Io credo che ci sia stata molta distrazione rispetto a questo punto negli ultimi anni in generale e non mi è per niente chiara la politica estera dell'Italia.
L'alleanza con gli Stati Uniti era, un tempo, qualcosa che si proclamava a squarciagola, che si gridava dai tetti! Dove sono oggi tutti coloro che inneggiavano agli Stati Uniti e perché non si esprimono più negli stessi termini?
Come è ormai noto a tutti, la parola d'ordine, o se preferite lo slogan della prima campagna elettorale di Obama, l'ho ribadito più volte in questo blog, è stato: Redistribuzione!
E questa parola aveva, ed ha, un ben preciso significato. Poneva, e pone, l'accento sul fatto che, spesso, la crisi economica altro non è che una pessima distribuzione della moneta. O ancora, che è una pessima circolazione della moneta, e che migliorando questa distribuzione e questa circolazione si dovrebbe andare incontro necessariamente ad un superamento della stessa crisi. In altri termini, il denaro c'è ma circola male!
Anche se nella recente campagna elettorale, che lo ha visto nuovamente vincitore, questo stesso slogan, per la cronaca, non mi pare sia stato riproposto, non per questo dobbiamo pensare, ritengo, che sia decaduto, tantomeno dobbiamo pensare che sia svanito il suo senso profondo ed il suo significato.
E' logico pensare che, anche se nella seconda campagna elettorale statunitense questa parola d'ordine non è stata esplicitamente riproposta, di fatto le politiche di Obama vadano comunque in una direzione coerente con il suo recente passato e, soprattutto, con le sue stesse idee.
Continuità politica significa continuità con le politiche proposte precedentemente che evidentemente hanno avuto il consenso degli elettori statunitensi che lo hanno premiato con la rielezione.
A ben osservare le recenti politiche dell'Unione Europea, quelle che si evincono dai trattati che sono stati proposti all'approvazione del parlamento dell'ultima legislatura, sono andati tutti in una direzione diametralmente opposta a quella di una organica redistribuzione delle risorse.
Le risorse vanno infatti in una unica direzione, cioè escono dal Paese, per accentrarsi a livello centrale europeo ma non in mano a istituzioni dell'Unione Europea democraticamente elette, bensì in mano ad un organismo finanziario non, e sottolineo non democraticamente eletto, il fatidico ESM.
Prima dell'approvazione di questi trattati, i cui contenuti si dubita siano stati a conoscienza dei parlamentari, che certamente non li  hanno letti, come si evince anche da recenti interviste agli stessi, si sono fatti proclami sull'urgenza di risanare le finanze pubbliche anche da parte di politici dell'Unione europea, millantando l'urgenza di 'agire' non di 'eleggere'.
Ora, apro una parentesi solo per fare notare che nella memeria storica degli italiani è ben presente il ricordo di dove si è arrivati con simili proclami che il governo fascista  aveva fatto per avere 'super poteri' la cui gestione sappiamo bene dove ha portato il Paese intero, e non certo sfugge una certa similitudine.
Oggi questi super poteri si chiedono per un organismo finanziario che godrebbe di totale immunità nella gestione secretata di un patrimonio economico smisurato da ottenere prelevando dagli stati membri, talvolta già in gravi difficoltà, facendo ulteriormente indebitare gli stessi.
Ad aggravare la situazione c'è poi il Fiscal Compact, che, con la scusa del risparmio, toglie per esempio dalla circolazione del Paese all'incirca una cinquantina di miliardi di euro all'anno e questo per vent'anni, il che significa, facciamo un po' i conti, che tra venti anni circoleranno nella nostra Italia circa 1000 miliardi di euro in meno rispetto ad oggi. Ma di tutto questo non si parla in campagna elettorale.
Ma, chiediamoci, dov'è il valore della 'redistribuzione' in tutto questo? E dov'è il valore della circolazione?
E, se la circolazione del denaro corrisponde, in un certo senso, alla circolazione del sangue, e costituisce per la Nazione in generale quell'elemento di salute e di reciproco scambio di beni, così come il sangue rappresenta un elemento di salute per il corpo umano e l'opportunità di scambiare sostanze utili alla vita, come potrà esserci salute all'interno di uno Stato che verrà privato della circolazione di una tale mole di denaro?
Sarebbe come chiedere ad un organismo di stare in salute dopo una progressiva e continua sottrazione cospicua di sangue!
Forse si dirà che le politiche dell'Europa sono decise dall'Europa e non dagli Stati Uniti e questo è chiaramente ed evidentemente giusto. Nessuno lo mette in dubbio, ma in una ottica di collaborazione internazionale, se questa collaborazione deve esserci, il minimo che si possa fare è cercare di capire ed approfondire le dichiarazioni e le intenzioni dei nostri alleati.
Se ciò non avviene dobbiamo cercare di capire perchè non avviene e che cosa questo significhi.
Se addirittura si va nella direzione diametralmente opposta ci si dovrà interrogare con ancor più forza oppure no?
Perchè dico questo? Oltre alle suesposte argomentazioni, abbiamo capito oramai, ascoltando vari economisti che lo hanno spiegato chiaramente, che la protagonista indiscussa dell'attuale crisi finanziaria è la finanza speculativa. Credo che questo sia oggi un dato di fatto indiscutibile sul quale difficilmente non ci si trova d'accordo.
Se c'è qualcuno che lo mette in dubbio, il che può succedere, ed è legittomo, così come lo è qualsiasi opinione in un paese libero, potremmo probabilmente notare, comunque, che chi lo afferma, almeno in un certo numero di casi ha un qualche legame col mondo della speculazione finanziaria.
Naturalmente uno speculatore finanziario, o qualcuno vicino a lui, intento a vendere i propri prodotti, e che quindi ha uno specifico interesse a dispensare quei cosiddetti consigli senza coda, vuoi che siano del primo, del secondo o del terzo tipo (vedi il post "Consigli senza coda"), consigli cioè i cui effetti sono dannosi per il consigliato ma utili per il consigliere, perchè gli procurano utili, ha tutto l'interesse a far si che si creino organismi che finanziano la speculazione e quindi l'ESM fa proprio al caso suo.
Anche il recente scandalo del Monte dei Paschi di Siena sembra rivelare un mondo in cui i 'consigli senza coda' sembrano albergare comunemente come una cosa estremamente naturale. Questo anche per dire quanto siano diffusi. In effetti l'Italia sembra ricevere un cospicuo numero di questi consigli, tanto che sembra malata di masochismo.
Per tornare al punto di partenza, adesso che ci stiamo avvicinando alle elezioni, che cosa pensano i vecchi e nuovi partiti, in una ottica di politica estera, a proposito dell' Obamiana Redistribuzione?
Può coesistere la 'Redisribuzione' e la circolazione ( intesa come 'permanente redistribuzione') con i trattati europei ESM e Fiscal Compact?
Siamo in attesa di risposte...