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mercoledì 29 giugno 2022

Chiarimenti


Nessuna ricerca del tempo perduto, per citare Marcel Proust, può avere successo. Si è perso del tempo? Non può essere recuperato. Si fa quel che si può, da dove si è, con quel che si ha e con quel che si sa. Se devi sempre essere altrove e niente delle tue scelte va bene forse chi sbaglia non è chi compie le proprie scelte, bensì chi giudica le scelte di quest’ultimo sempre sbagliate.
Creare false aspettative è un tecnica, un modo che qualcuno ha per raggiungere un determinato scopo, forse per far temporeggiare alcuni, per farne bloccare altri, forse per instillare diffidenza, nel momento in cui queste stesse aspettative vengono apparentemente tradite. Cose che magari non sono mai state nelle possibilità o alla portata di colui al quale le si vorrebbe affidare. È anche un modo come un altro per creare dissapori. Del resto sulle possibilità, sugli obiettivi che è possibile e giusto proporsi e raggiungere, sono state spese parole chiare, per esempio da Gurdjieff.

Fate di un piccolo obiettivo il vostro dio, e potrete acquisire del magnetismo.


All’inizio dovete cercare di raggiungere obiettivi molto limitati. Se affrontate subito grandi cose non arriverete mai a nulla; anzi, le vostre manifestazioni avranno degli effetti cacofonici che vi faranno detestare.


Scelga una piccola cosa che non è in grado di fare e ne faccia il suo scopo, il suo dio. Non lasci che nulla interferisca. Miri solo a quella. Se ci riesce allora mi sarà possibile darle un compito più grande. Ora come ora lei ha gli occhi più grandi dello stomaco, mira a cose troppo grandi, non potrà mai farcela. Ciò che la svia dalle piccole cose alla sua reale portata è un appetito anormale. Lo distrugga, dimentichi le grandi cose. Si dia l’obiettivo di vincere una piccola abitudine.

 
Una cosa che mi preme chiarire, a scanso di equivoci, è che quando cito Gurdjieff, certamente un bel personaggio, interessante, degno di nota, non è per strizzare l’occhio alla quarta via, qualsiasi cosa significhi oggi questa espressione, non ne sono un membro, mi sembra giusto dichiararlo nitidamente per evitare fraintendimenti. Quando cito Gurdjieff, è solo un modo per dare a Cesare quel che è di Cesare, per citare una fonte e rendergli in qualche modo giustizia. Ho magari comprato dei libri pagandoli il prezzo dovuto, li ho letti e ho forse incamerato qualcosa, concetti, nozioni,che medito e confronto con elementi precedentemente acquisiti anche in altri ambiti, tutto qui. L'idea di sviluppo armonico mi piace, ne intuisco l'importanza, però sinceramente non credo che possa identificarsi con la quarta via o con i metodi gurdjieffiani se non parzialmente, perché spesso in quei metodi, a mio giudizio, è la deliberata creazione di frizioni anche molto acute e violente a fare da filo conduttore o a divenire elemento essenziale, cose che non mi restituiscono certo l'idea di armonia e che non a tutti si adattano e si addicono, e delle quali penso che non mi siano congeniali. So che ci sono delle teorie per giustificare quei metodi, che magari sono interessanti e vale la pena conoscere, che magari quei metodi possono essere utili a conseguire certi risultati, tuttavia farli coincidere con lo sviluppo 'armonico' mi sembra decisamente una forzatura. C'è al contrario in quelli molta disarmonia e dissonanza che viene utilizzata come metodo, a torto o a ragione. Nessuno che non scelga deliberatamente di essere sottoposto a frizioni del genere dovrebbe subirne la somministrazione. Forse questo non piacerà a ceti adepti o estimatori di talune vie, non lo so. Quello che so è che personalmente ho delle critiche da muovere a certe tecniche. Per chi dovesse essere dispiaciuto ricordo che Gurdjieff stesso aveva tra le sue massime e diceva che, chi non è dotato di spirito critico non poteva rendere utile la sua presenza nell'Istituto che egli aveva costituito, è inutile che stia qui, diceva. Non è accettando pedissequamente e acriticamente un metodo, che la presenza di un persona può svolgere una funzione importante per sé e per gli altri. Meglio muovere una critica sincera, se c'è, è così che può nascere forse un confronto costruttivo.

Se non sei dotato di uno spirito critico, la tua presenza qui è inutile.


Ora, se diamo credito alle parole di Gurdijeff, una persona saggia, non cerca grandi obiettivi, cerca per sé stessa obiettivi alla portata, anche minimi, cose che è possibile raggiungere, e che implicano comunque un certo sforzo, è una scelta individuale configurabile come saggia. Se invece a causa di un 'grande appetito' sceglie grandi obiettivi, eccessivi, troppo grandi, non alla sua portata, non potemmo dire che manifesti certo una grande saggezza, né trasmette agli altri questa impressione. Ora, se una persona non è bene che scelga obiettivi eccessivi per se stessa, figuriamoci quanto potrà essere errato che altri scelgano per lui obiettivi del genere, irraggiungibili. In un'ottica didattica questo è il miglior modo per creare ansia da prestazione ed inficiare un certo tipo di risultato che in assenza di quella pretesa, potrebbe teoricamente anche prodursi. Qualsiasi insegnante responsabile sa che non deve creare ansia da prestazione nei propri alunni.

Si può ragionare a lungo sulle varie vie, quella del fachiro, quella dello jogin, quella del monaco, sulla quarta via, sul tao e via discorrendo, però se l'uomo è in grado di scegliere, il che è un lusso, qualsiasi sia la via che decide di scegliere, di percorrere, alla conclusione della propria vita essa sarà stata per lui sempre e comunque la sua unica via. Ogni uomo percorre sempre e soltanto la sua unica via ed essa deve essere ritenuta degna di rispetto, anche se a qualcuno non piace. Come ha detto un altro bel personaggio, certo molto diverso da Gurdijeff, per quanto possano trovarsi degli elementi in comune, Marius Schneider, 'nessuno può servire la scienza in modo utile se non seguendo la direzione verso la quale è naturalmente condotto dall’indole della sua intelligenza'.
Ci sembra opportuno aggiungere e sottolineare a proposito di armonia che una simile direzione, quella suggerita da Schneider intendo, costituisce esattamente qualcosa che può configurarsi come un percorso armonico. 

Per gli estimatori della Costituzione, tra i quali mi annovero, si può anche dire che in essa sia presente una allusione evidente, per quanto non esplicita, allo sviluppo armonico. 

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica Italiana rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese

La nozione di pieno sviluppo della persona umana richiama l'idea di sviluppo armonico, che è sviluppo conforme alle leggi cosmiche, se vogliamo, che per la Costituzione avviene con la rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale. Stando alla quarta via, sembra invece che per un certo tipo di sviluppo gli ostacoli debbano essere deliberatamente apposti. Chi ha ragione?

Si può discutere a lungo se dare ragione alla Costituzione o alla quarta via, se sia meglio la rimozione o l'apposizione di ostacoli. Quanto però a stabilire quale sia la via costituzionale non sussiste dubbio alcuno sul fatto che sia quella espressa nell'articolo 3 della stessa Costituzione, è evidente. E per alcuni è anche la via effettivamente armonica perché la rimozione dei citati ostacoli rappresenta un modo per favorire linee di sviluppo che altrimenti non sussisterebbero. Consideriamo poi che oggi, sono in molti a frapporre ostacoli, in troppi, e qualcuno potrebbe anche essere tentato di giustificare un simile metodo, nobilitandolo col fatto che è rispondente a determinate caratteristiche tipiche della quarta via, arrivando a sostenere che è nell'interesse di chi si ostacola che gli ostacoli vengono posti. Spesso certi metodi possono quindi venire invocati pretestuosamente e forse ipocritamente, per falcidiare possibili sviluppi armonici e la Costituzione stessa, e impedire un corretto ed effettivo sviluppo armonico della persona umana. Se è vero che l'uomo si deve anche abituare a superare certi ostacoli, è vero anche che se questi sono eccessivi e sproporzionati, anziché generare sviluppo con essi si deprime e si soffoca un potenziale vero proficuo sviluppo. Ed esiste purtroppo anche chi, nell'incolpevolezza della quarta via, potrebbe approfittarne per danneggiare il prossimo con la scusa di fornirgli una occasione di sviluppo che, in vero, potrebbe non esserci e mirare purtroppo ad altri scopi. Sempre da Schneider apprendiamo come l'animale sia univoco e l'uomo equivoco. Anfibologie, mimetismi e camaleontismi caratterizzano l'azione dell'uomo nei vari settori della vita, anche nella politica. Non possiamo quindi fingerci ingenui e non ritenere che l'inganno sia sempre possibile.
Non colpevolizzo alcuna via, dico semplicemente che nell'ambito del possibile, è possibile che, con azione mimetica, con la buona scusa di sviluppare qualcosa o qualcuno, si vada invece a danneggiare. Non a tutti le frizioni e le frustrazioni sono utili, e quando sono somministrate reiteratamente, con persistenza, quando sono indesiderate, possono divenire semplicemente violenza. Un esempio di sviluppo armonico, di ottava conclusa debitamente, di linea di sviluppo realizzata, ce lo fornisce il Libro dei Proverbi, quando dice che 'un desiderio soddisfatto è albero di vita'. Oppure quando dice che 'Desiderio soddisfatto è una dolcezza al cuore'. Non di sole frizioni vive l'uomo, non con le sole frizioni si sviluppa, non coi soli no. Quanto ad essere armoniche, le stesse frizioni e frustrazioni non sembrano tali, sembrano dissonanti invece, a differenza di una ottava che si sviluppa e si conclude realizzando un legittimo, appropriato, proporzionato ed armonico desiderio. Ci sono molti punti di vista, e ognuno ha esigenze diverse e personali. Ci si sviluppa meglio con le frizioni o senza?

Lasciamo in sospeso la risposta, benché qualche suggerimento interpretativo sia stato immesso nel discorso. Quanto alla sintonizzazione con l'armonia però, Costituzione e Proverbi sembrano aderirvi maggiormente di qualsiasi frizione o frustrazione, specie se queste non sono richieste e sono indebitamente somministrate e reiterate.