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lunedì 26 maggio 2014

Commento alle elezioni europee

Affluenza al 57,2 % degli aventi diritto al voto che in Italia ammontano a circa 50 milioni di persone.
Oltre il 6 e mezzo % circa di voti letteralmente cestinati, corrispondenti a quasi 1 890 000 voti.
Si è parlato di sconfitta del m5s, tuttavia non c'è stata una sola analisi politica tra quelle che ho ascoltato che abbia posto l'accento sul fatto che era la prima volta che il movimento si presentava alle europee e che il primo risultato è stato del 21,18 %! Quanti movimenti o partiti possono dire di aver esordito nello stesso modo? Certo il confronto con le politiche vede una inflessione ma non il disastro che si vuol far credere ed il movimento è la seconda forza politica del Paese.
In ogni caso lodevole l'ammissione di sconfitta da parte del suo portavoce principale.
Probabilmente alcuni toni durante la campagna elettorale non sono stati troppo indovinati.
Personalmente sono sempre contrario alle offese personali, sono sbagliate in sé e per sé e poi preannunciano quasi sempre sconfitte. Sono gli argomenti che bisogna mettere in campo, magari anche con toni aspri e accesi, ma sempre con rispetto e comunque rimanendo su quelli senza derogare!
Il PD ha vinto indiscutibilmente e questo mi spinge ancora una volta a riflettere su quanto sia difficile far comprendere per mezzo di chi e come si è arrivati all'austerità.
Credo infatti che il risultato di queste europee in Italia premi l'austerità, chi l'ha voluta e chi  l'ha votata.
Ma probabilmente bastano 80 euro in più in busta paga per far dimenticare tutto.
Ha vinto il Fiscal Compact, il trattato ESM, il Pareggio di Bilancio in Costituzione.
Per questo mi sento personalmente sconfitto, perché anche se con mezzi modesti ho cercato di sostenere la battaglia contro questi strumenti dell'austerità. Ma credo che abbia perso anche il buon senso e che ancora abbia vinto la vecchia politica, il maquillage, la politica che parla di populismo quando c'è da rivolgere questa accusa a chi critica costruttivamente certe opinabilissime scelte europee tecnocratiche, e che non si ricorda il significato di questa espressione quando si compiono operazioni realmente populiste e demagogiche ( vedi gli 80 euro in busta paga appunto) per avere un ritorno elettorale garantito.
Che cosa significa che non dovevano essere dati questi 80 euro?
Assolutamente no, è bene che siano stati dati! E anzi, magari fossero stati 100 o 120, ancora meglio, ma la modalità con la quale ciò è avvenuto lascia pochi dubbi sia sullo stile sia sullo scopo elettorale dell'operazione, mentre ne lascia molti sull'effettiva possibilità di rilancio per il Paese. Ci sono opinioni discordanti poi ma ci sono serie segnalazioni del fatto che ciò che viene dato in busta paga, venga poi tolto sotto forma di tassazioni. Vedremo!
Solo che la prima cosa è appariscente, e la seconda quasi invisibile.
Quindi? Quindi è la vecchia politica!
E intanto infatti i dati parlano chiaro. La disoccupazione aumenta, il debito pubblico aumenta spaventosamente (quasi nessuno ce lo dice), il PIL scende ( ma niente paura arrivano i nuovi parametri ad aggiustare le cifre del PIL a puntino! E poi c'è chi dice che l'attuale governo non riceva aiuti!) e a livello macro economico ci sono miliardi di euro che lasciano lo Stato per confluire nelle casse dell'ESM. Tutte conseguenze derivanti da scelte compiute dallo stesso PD che ha vinto le elezioni. Com'è possibile tutto ciò?
Io ho sempre da rivolgere la stesse domande, sono ripetitivo: da dove sono stati presi questi soldi?
Sono stati presi a debito? Se si, chi paga poi il debito?
Sarà maggiore o minore il gettito del  debito rispetto a quello degli 80 euro in busta paga?
Quanti euro si potevano mettere in busta paga con la cifra in esame ( circa 50 mld di euro per ora, ma sono destinati a crescere!)?
Non ho ancora ottenuto risposte, certo non posso pretendere che queste domande varchino una soglia abbastanza ristretta, quella dell'affluenza modesta in rete al mio personale Diario Elettronico.
Ma continuerò a porle e spero di ottenere delle risposte, spero anche che, come me, comincino a porle molti altri cittadini, e a porle a se stessi e ai propri rappresentanti gli elettori del PD.
In ogni caso questo risultato elettorale non legittima né ribaltoni, né un Parlamento eletto con una legge incostituzionale; questo risultato non legittima chi si sente investito di autorità costituente.
Adesso è un momento di ebrezza e gli animi sono sovreccitati, ma quando si tornerà ad un clima più sobrio e la sbornia, passatemi il termine, sarà finita, la realtà dei dati esposti sopra tornerà in tutta la sua schietta evidenza e ci sarà poco da festeggiare!!!
In oltre il 40% del 57,2 % degli aventi diritto al voto che cifra fa?
il 57,2% di 50 milioni fa 28 milioni e seicentomila; il 40 % di 28 milioni e seicentomila fa 11 milioni
e 440 mila, cioè poco oltre il 17 % degli italiani.
E' una vittoria del PD certo sì, che prudentemente si era tenuto ben sotto nelle aspettative, pur sapendo probabilmente che certe dinamiche erano in corso. A questa vittoria contribuiscono certo i voti di elettori che prima votavano Forza Italia e Lista Civica, cioè voti di centro-destra e che sono confluiti al PD. Abbastanza sintomatico!
Il successo del PD si spiega con lo svuotamento dei voti di FI e di Scelta Civica.
E giusto o non è giusto quindi chiedersi se il PD abbia o non abbia svoltato a destra?
Anche qui sono in attesa di risposte! E giusto chiederselo o si fa peccato?
Le opinioni di questo tenore si moltiplicano e questo dato elettorale certamente contribuisce a rafforzarle pesantemente.
Io credo che l'unica vera sinistra in Italia sia attualmente la lista Zipras e SEL che la appoggia.
Gli elettori di sinistra riflettano su questo se è troppo oneroso riflettere sull'austerità voluta e ottenuta da tutta questa maggioranza allargata, mista, salvo poi andare a dire che la si vuol combattere, vestendo un abito diverso. Vedremo se sarà effettivamente combattuta.
In ogni caso mentre in Europa si affermano le forze euro-critiche ( euroscettici, diverso-europeisti, contestatori dell'austerità, e forze tendenzialmente nazionaliste) in Italia succede il contrario, vince l'austerità, chi l'ha voluta, l'architettura del passato, chi fa defluire ingenti quantità di denaro fuori dal Paese.
E dovremmo festeggiare? Io non festeggio, e sarebbe meglio che tutti quanti reiflettessero seriamente sul pericolo di avallare politiche di questo tipo!
Queste elezioni poi vengono interpretate come elezioniu politiche nazionali quando sono elezioni europee.
Allargando quindi lo sguardo al contesto europeo si può certo notare come quando in Europa la sinistra si avvicina alle politiche di destra paghi in ternini elettorali. In Italia succede il contrario, quando la sinistra si avvicina alla destra vince.
In Europa si affermano le forze che criticano l'austerità ( vedi Grecia, Inghilterra e Francia ), in Italia ( dobbiamo sempre essere originali) vincono le forze che l'hanno voluta! Com'è possibile?
Comunque sia, nonostante il risultato ampio sul piano numerico a livello nazionale, in Europa il gruppo al quale appartiene il PD, non vince!
E' davvero una vittoria quindi? E se si, di chi, dell'austerità?!

giovedì 22 maggio 2014

PER CHI VUOLE VERAMENTE VOTARE A SINISTRA NON C'E' CHE TSIPRAS!!!

Smettiamola per favore di chiamarla sinistra radicale!
Chiamiamola semplicemente sinistra, l'unica sinistra che c'è attualmente in Italia!
E' la sinistra di Tsipras!
Una sinistra che cerca di rimettere il cittadino in quanto uomo, al centro dell'interesse della politica secondo la migliore tradizione umanistica. Una tradizione che affonda le sue radici fin nell'antica Grecia.
In Italia c'era una sinistra, che però è stata lentamente e quasi impercettibilmente traghettata a destra nel corso degli ultimi venti anni.
Chi ha fatto questo, se è vero come è vero che è riuscito a farlo senza che la sedicente sinistra se ne sia nemmeno accorta, ha del genio politico naturalmente ma si tratta chiaramente di un genio politico non di sinistra.
Per tutti quelli che riconoscono con onestà intellettuale che ciò è effettivamente avvenuto e si sentono delusi da questo, si apre adesso questa possibilità rappresentata esattamente da Tsipras.
Quindi se qualcuno intenzionato a votare a sinistra mi chiedesse chi votare, non avrei dubbio alcuno e gli direi: TSIPRAS, E' L'UNICA SINISTRA CHE C'E'!!!

mercoledì 21 maggio 2014

A QUESTE EUROPEE VOTA CONTRO CHI FIRMA CAMBIALI IN BIANCO A TUO DANNO!!!

Ci stiamo avvicinando alle elezioni europee.
Questa è una occasione da non perdere, un' occasione per far capire a chi firma cambiali in bianco sulle nostre spalle che non può farlo, che non ne ha il diritto, che non ne ha l'autorità, che non ne ha il mandato.
Chi si stia chiedendo a cosa mi riferisco legga quanto segue:

                                                             TRATTATO ESM 

ARTICOLO 8
Stock di capitale autorizzato

1. Lo stock di capitale autorizzato del MES ammonta a 700 000 milioni di EUR. Esso è suddiviso in sette milioni di quote, ciascuna del valore nominale pari a 100 000 EUR, sottoscrivibili in conformità al modello di contribuzione iniziale di cui all’articolo 11 e calcolato nell’allegato I.
( nota bene: 700 miliardi di euro, nota mia)

Vedi se vuoi 2 e 3...

4. I membri del MES si impegnano irrevocabilmente e incondizionatamente a versare la propria quota di capitale autorizzato in conformità al modello di contribuzione di cui all’allegato I. Essi provvedono in tempo utile al versamento delle quote di capitale richiamato secondo le modalità stabilite nel presente trattato.

( nota bene: irrevocabilmente ed incondizionatamente! Dico, irrevocabilmente ed incondizionatamente!, nota mia)

Vedi se vuoi 5...
Vedi se vuoi anche gli ARTICOLO dall' 1 al 7 e il 9...

ARTICOLO 10
Adeguamenti del capitale autorizzato

1. Il consiglio dei governatori riesamina periodicamente e, almeno ogni cinque anni, la capacità massima erogabile e l’adeguatezza del capitale autorizzato del MES. Esso può decidere di adeguare il capitale autorizzato e di modificare di conseguenza l’articolo 8 e l’allegato II. Tale decisione entra in vigore dopo che i membri del MES hanno notificato al depositario l’avvenuto completamento delle procedure nazionali applicabili. Le nuove quote sono assegnate ai membri del MES in conformità al modello di contribuzione di cui all’articolo 11 e all’allegato I.
(nota bene: modificare l'articolo 8 e l'allegato II, nota mia)

Vedi se vuoi 2 e 3...

E adesso vediamo l'allegato II per ciò che concerne l'Italia: 


Membro del MES                            Numero di quote                      Sottoscrizione di capitale
                                                                                                                 ( in euro)
Repubblica Italiana                              1 253 959                                  125 395 900 000




125 395 900 000 euro; trattasi di oltre 125 miliardi di euro, una cifra enorme che il MES in base all'art. 10 può decidere di aumentare a proprio piacimento!
Non somiglia ad una cambiale in bianco?
Pare che già una cinquantina di mld di euro siano stati dati al MES e intanto il debito pubblico aumenta, il PIL scende e nessuno dei nostri governanti ci dice da dove sono stati presi questi soldi, magari a debito. Una bella genialata!

Elettore tu puoi mostrare finalmente la tua indignazione per questo salasso potenzialmente illimitato, per chi lo ha ratificato sulle tue spalle!
Tu che sei indeciso e non sai chi votare, fai uno sforzo e scegli di andare a votare contro chi firma e ratifica trattati salasso come questo, senza nemmeno informarti! Scegli di votare contro chi non ti ritiene degno di sapere queste cose! Ne sapevi qualcosa?
Pensaci potresti dare una aiuto concreto alla Democrazia!
Se vuoi sapere chi ha approvato la ratifica di questo salasso potenzialmente illimitato sappi che dell'attuale maggioranza tutti l'hanno approvato, ed anche l'ex PDL!
Se vuoi aiutare la Democrazia scegli di votare qualcosa di nuovo!!!
Da parte mia un GRAZIE INFINITO!

venerdì 16 maggio 2014

A questa Europa chiediamo equilibrio, misura e garanzie!!!

Ebbi modo di incontrare personalmente il Presidente Martin Schulz nell'agosto del 2012 a Sant'Anna di Stazzema. Allora ebbi modo anche di porgli una domanda. Non ricevetti una risposta a mio giudizio pertinente, anzi, per come la vedo io, praticamente non ricevetti risposta. Il tutto avvenne all'interno di una conferenza stampa e le cose andarono più o meno come segue.
Sul finire della conferenza stampa ricevetti gentilmente la parola, cosa di cui ancora ringrazio non essendo io un giornalista accreditato ma un semplice gestore di un blog, di un Diario Elettronico.
Dopo aver ringraziato e salutato le autorità presenti introdussi la mia domanda così: rispetto al trattato ESM si ha l'impressione di rimanere molto sulla superfice e di andare avanti a promuoverlo a suon di spot pubblicitari che, come sappiamo, essendo fatti per vendere spesso riescono a vendere effettivamente ciò che promuovono.
Ma cosa sappiamo esattamente del contenuto di ciò che viene  promosso, del contenuto dell'ESM stesso?
Poco o niente!
Le persone non sono informate, e questo perchè non sono adeguatamente informate proprio da coloro che invece dovrebbero farlo, e nel migliore dei modi.
E allora ecco la mia domanda che ovviamente verte sull'ESM:
signor Presidente Schultz, il trattato ESM secondo lei, contiene delle clausole vessatorie nei confronti degli stati che vi aderiscono, oppure no?

La risposta contenva dati, numeri, percentuali relative a tassi di interesse, relative alla Banca Centrale Europea  e ad altre banche, numeri che adesso non saprei neanche ricordare e che anche per questo naturalmente non citerò, anche per non incorrere in errori.
Ma sostanzialmente non ebbi risposta alcuna alla mia domanda!
Così feci notare al gentile Presidente che sostanzialmente non satava rispondendo alla mia domanda, ma purtroppo non si ebbe un seguito nella discussione.
Si poteva rispondere con un si, con un no, con un non so, oppure argomentando una risposta con una maggiore pertinenza, e invece si è preferito in qualche modo non rispondere a questa domanda.
E' chiaro che chi ha posto la domanda crede fermamente che vi siano delle forme di vessazione contenute nel trattato e molti altri errori e che per questi un simile trattato non abbia diritto di albergare in una unione che sostenga il primato dello Stato di Diritto.
Tuttavia la domanda non assume la connotazione di una domanda retorica, perché punti di vista dissimili possono sempre sussistere ed è importante appurare in quali punti e quanto.
Naturalmente se poi addirittura la risposta fosse stata un sì, cosa che auspicavo ( ma che non osavo prospettarmi come realistica ) ecco che vi sarebbe stata perfino sintonia.
Quindi la domanda, per quanto evidentemente scomoda, aveva - ed ha tutt'ora - una sua precisa importanza e pertinenza, tendendo chiaramente ad appurare se il ricevente condivide questa opinione oppure no.
Purtroppo però come sto dicendo, questo non è stato possibile appurarlo.
Il trattao ESM su cui verteva la domanda istituisce un organismo omonimo in cui all'art. 10 viene concesso di modificare l'art. 8 e l'allegato II, cioè da carta bianca sull'ammontare del gettito che i singoli stati dovrebbero versargli, come una specie di cambiale in bianco.
Ora, dal momento che qualsiai contratto o trattato chieda di fare una cosa del genere è generalmente considerato vessatorio nei confronti di chi subisce la richiesta di gettito,  in sostanza il trattato stesso acquista la fisionomia di un contratto capestro, e visto e considerato che i contratti vessatori o capestro non hanno diritto di sussistere in uno Stato di Diritto, ne consegue che un simile trattato non dovrebbe avere a rigor di logica diritto di albergare in una unione che si imposti sul Diritto.
Io ripropongo ancora questa stessa domanda, la ripropongo a tutti coloro che hanno approvato la ratifica dell'ESM, in pratica a tutti partiti che fanno parte di questa attuale maggioranza allargata, e la ripropongo ancora idealmente al Presidente Martin Schulz, e se possibile la ripropongo con maggior vigore perché questa domanda acquista oggi un peso maggiore essendo il presidente Schulz candidato alla presidenza della
Commisione Europea, un ruolo politicamente rilevante anche in connessione all'ESM stesso.
A scanso di equivoci, ci tengo a precisare che chi scrive è un profondo ammiratore della Germania, soprattutto per la cultura che ha sempre saputo esprimere, dalla filosofia alla musica classica, alla letteratura e all'arte in generale, e che non ho alcuna antipatia nei confronti del Presidente del Parlamento europeo.
Non è per questioni personali quindi, ma se un segnale poteva essere dato oggi dall'Unione europea in questo momento in cui per altro ci avviciniamo alle elezioni, era quello di andare verso una aperta affermazione delle garanzie e non verso l'adiacenza al più forte.
Infatti la Nazione più forte in Europa sappiamo tutti che è la Germania, dunque se vuoi essere garantista, tu  che scegli le candidature fai almeno in modo che queste vadano nella direzione del riequilibrio delle forze.
Invece anche in Italia tutta una certa sedicente sinistra ( che oramai molti ritengono essersi trasformata in una seconda destra!) appoggia la candidatura di un presidente che ha la nazionalità del Paese più forte, rinunciando in partenza non solo ad una rappresentatività personale maggiore ma anche a qualsiasi altra ipotesi e forma di riequilibrio sul piano continentale, e a qualsiasi forma di garanzia anche per gli altri Stati.
Sono le stesse forze che dicono in televisione di voler cambiare l'Europa, e che poi invece appoggiano lo statu quo dell'Ue in uno dei suoi rappresentanti e architetti.
Oltretutto con gli ultimi governi italiani negli ultimi anni abbiamo visto avallare le politiche dell'austerità, molto sostenute e sponsorizzate dalla stessa Germania e che la stessa sa far ben indirizzare a proprio vantaggio, mentre in Italia creano disagi a non finire.
Così non sembra certo destituita di fondamento l'opione secondo la quale questi stessi ultimi governi italiani siano stati per certi versi filo-tedeschi più che filo-europei o filo-italiani.
Qui invece, contrariamente a certe dichiarazione, siamo ancora di fronte all'affermazione del pensiero unico sull'Europa, a quell'adiacenza ad una architettura europea che sta facendo acqua ovunque e che nonostante stia facendo acqua ovunque si continua ad appoggiare per partito preso nelle scelte politiche, salvo poi andare in TV a dire che si vuol cambiare e accaparrarsi qualche voto di protresta magari.
Purtroppo ancora una volta dobbiamo constatare che siamo di fronte alla vecchia politica, ai vecchi stratagemmi, al dire una cosa e farne un'altra. Per me è molto difficile capire come i cittadini italiani possano appoggiare forze politiche che li marginalizzano, li provincializzano, che creano precarietà, che danno esorbitanti quantità di denaro ad organismi di dubbia utilità e democraticità ( probabilmente indebitandoci ), privando i propri concittadini di serie politiche economiche, sociali e industriali per il rilancio del Paese.
E intanto il PIL scende.
Se vogliamo cambiare non possiamo appoggiare i vecchi partiti.
C'era una occasione per dimostrare di aver cambiato veramente e sinceramente opinione rispetto all'approvazione del trattato ESM, del Fiscal Compact, dell'assurdo Pareggio di Bilancio in Costituzione, c'era una occasione per dimostrare di aver cambiato rotta e invece ecco che si preferisce appoggiare un rappresentante di questa architettura europea e del disastro che sta causando, dimostrando di fatto di essere sulla stessa linea e di non voler cambiare.
Non c'è riequilibrio, e non sembra di andare verso politiche di garanzia, non c'è ascolto.
Evidentemente poi in Italia non si sente nemmeno l'esigenza di smentire le tesi secondo le quali questi ultimi governi sembrano andare nella direzione di appoggiare la Germania a discapito di se stessi, dell'Italia.
Ma evidentemente in Germania sono più patriottici di noi e sanno fare un gioco di squadra molto migliore di quello che sappiamo fare noi. Infatti a tale proposito è difficile prendersela con la Germania che fa il proprio gioco. Siamo noi che non sappiamo fare il nostro interesse e facciamo quello della stessa Germania, solo che molti non se ne rendono conto.
Se c'era una cosa di cui proprio non si sentiva il bisogno era di dimostrare che in Europa si sta espandendo il verbo della legge del più forte e quindi dell'autoritarismo.
Ci sarebbe ancora molto da dire in proposito, per esempio sul fatto che ( si va dicendo in televisione ma in effetti non sono sicuro che sia cisì) con queste ultime elezioni si elegge direttamente il presidente della Commissione. Si va verso una politica di investitura, mentre personalmente sono favorevole a una politica delle garanzie, l'unica che possa tranquillizzare i cittadini di un mondo che sembra vivere in un Terrae Motus continuo.
E adesso chiediamoci, rispetto a questi cambiamenti elettorali, noi cittadini europei che cosa sapevamo?
Su quali basi è stata presa questa decisione? Quando?
Dov'è la legittimazione democratica di una simile decisione? Come mai non si è sentito il bisogno di indire un dibattito sulla questione?
Come mai non si è sentito il bisogno di coinvolgere la popolazione europea in un dibattito che avrebbe potuto essere proficuo?
Anche qui siamo di fronte ad una evidente svolta autoritaria. Un numero crescente di cittadini europei sembra ricevere l'impressione che questa Unione europea sia sempre più autoritaria poiché sempre meno autorevole e sempre meno democratica. Non è una bella impressione.
Vorremmo che l'Ue ponesse attenzione a queste dinamiche e a questi sentimenti, che non sembra prendere in seria considerazione.
La Germania abbiamo detto sa far bene i propri interessi, ma serebbe stato un bel gesto da parte della stessa Germania aver segnalato lei per prima quanto sarebbe opportuno e necessario esprimere equilibrio anche nelle scelte delle candidature e non creare situazioni di monopolio.
Se l'Ue è una unione in cui alberga lo Stato di Diritto, a certe cose dovrebbe pensare; se questa Unione europea vuole essere veramente democratica non può non pensare che la Democrazia è anche coinvolgimento, partecipazione; non può non pensare che la Democrazia sia anche equilibrio, misura e garanzie.

venerdì 9 maggio 2014

A proposito di correzioni

Può capitare di operare delle correzioni relativamente ad un articolo se è potenziale fonte di fraintendimento, soprattutto se è recente, per esempio l'ultimo scritto. Anche questo deve tuttavia rispondere a delle regole ritengo, ma non affronterò questo argomento adesso.
Ci tengo invece a sottolineare come tra le ragioni per via delle quali adopero il vocabolo "Democrazia" con la maiuscola, vi sia l'intenzione di ribadire l'importanza della stessa, di evidenziarne il profondo significato, facendolo assurgere a dignità di nome proprio, sottolineandolo. Giorgio Vasari lo fece con 'Pittura', 'Scultura', 'Architettura', quelle che chiamava "le tre arti nostre"...
Sempre al sostegno della Democrazia...

Sostenere le critiche costruttive

Sempre al sostegno di chi critica Pareggio di bilancio in Costituzione, Fiscal Compact e Trattato ESM. Qualora vi sia bisogno di conferme...
Già da questi elementi si può sviluppare un discorso interessante e impegnativo, suscettibile di allargarsi al punto da abbracciare tematiche di ampissimo respiro, ivi incluse le dinamiche politiche interne a questa Unione europea sui generis, e quindi alla sua stessa architettura, alla cui costruzione poco o niente hanno potuto effettivamente partecipare i cinquecento milioni di persone che ne sono i cittadini.
Si conosce poco di questa Unione europea. Ecco dove un' azione culturale può svolgere un ruolo importante. Si può cominciare  a frequentare il  sito ufficiale dell' Unione europea, per esempio.
Aggiungo a quanto sopra che il prezzo dell'euro non può essere la Democrazia!
 

mercoledì 7 maggio 2014

Battaglie culturali

La crisi attuale non è solo economico-finanziaria, non è solo politica e sociale, è anche culturale!
Ne deriva che per sortire un risultato positivo la battaglia debba essere anche una battaglia culturale.
Questa battaglia culturale e di emancipazione è molto dura e difficile.
Realisticamente non è possibile pensare che possa risolversi in poco tempo!
Le battaglie culturali sono per loro natura lente, e la fretta, oltre a non essere una buona consigliera, non lascia spazi alla corretta sedimentazione delle nozioni, dei concetti, degli strumenti del pensiero. I processi attraverso i quali il pensiero fa breccia nelle coscienze sono molto complessi e rispondo a proprie dinamiche e tempi fisiologici di sedimentazione appunto. Occorre studio, confronto, approfondimento, poi c'è anche bisogno di lasciare tutto questo e pensare ad altro, anche distrarsi magari e consentire che il tempo svolga il proprio ruolo, e poi inaspettata può giungere una illuminazione! Si ritorna sugli argomenti lasciati con una consapevolezza maggiore.
Ma lo sforzo è necessario, poco o niente avviene senza sforzo.
Chi sa questo e desidera impedire che una corretta sedimentazione avvenga, non ha che da sceglier la fretta!
E' sempre la fretta che impedisce di rendersi conto pienamente del significato di ciò che viene proposto anche politicamente; è sempre la fretta che impedisce la corretta sedimentazione delle informazioni e che esse raggiungano le zone della coscienza.
Questo dovrebbe essere abbastanza semplice da comprendere, magari non immediatamente avvertibile, ma una volta che vi si è posta l'attenzione dovrebbe essere comprensibilissimo.
Occorre una grande unione di intenti per sortire un risultato positivo, in una battaglia culturale, ed anche unire gli intenti non è facile. Le forze del Divide et Impera sono sempre all'erta e pronte a dividere.
Gli italiani hanno bisogno di ritrovarsi uniti in chi maggiormente li rappresenta, forse hanno bisogno
di un nuovo patto sociale, imperniato sui diritti costituzionali.
Purtroppo bisogna dire a malincuore, e bisogna necessariamente riconoscere che da anni questa rappresentatività non c'è.