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lunedì 26 maggio 2014

Commento alle elezioni europee

Affluenza al 57,2 % degli aventi diritto al voto che in Italia ammontano a circa 50 milioni di persone.
Oltre il 6 e mezzo % circa di voti letteralmente cestinati, corrispondenti a quasi 1 890 000 voti.
Si è parlato di sconfitta del m5s, tuttavia non c'è stata una sola analisi politica tra quelle che ho ascoltato che abbia posto l'accento sul fatto che era la prima volta che il movimento si presentava alle europee e che il primo risultato è stato del 21,18 %! Quanti movimenti o partiti possono dire di aver esordito nello stesso modo? Certo il confronto con le politiche vede una inflessione ma non il disastro che si vuol far credere ed il movimento è la seconda forza politica del Paese.
In ogni caso lodevole l'ammissione di sconfitta da parte del suo portavoce principale.
Probabilmente alcuni toni durante la campagna elettorale non sono stati troppo indovinati.
Personalmente sono sempre contrario alle offese personali, sono sbagliate in sé e per sé e poi preannunciano quasi sempre sconfitte. Sono gli argomenti che bisogna mettere in campo, magari anche con toni aspri e accesi, ma sempre con rispetto e comunque rimanendo su quelli senza derogare!
Il PD ha vinto indiscutibilmente e questo mi spinge ancora una volta a riflettere su quanto sia difficile far comprendere per mezzo di chi e come si è arrivati all'austerità.
Credo infatti che il risultato di queste europee in Italia premi l'austerità, chi l'ha voluta e chi  l'ha votata.
Ma probabilmente bastano 80 euro in più in busta paga per far dimenticare tutto.
Ha vinto il Fiscal Compact, il trattato ESM, il Pareggio di Bilancio in Costituzione.
Per questo mi sento personalmente sconfitto, perché anche se con mezzi modesti ho cercato di sostenere la battaglia contro questi strumenti dell'austerità. Ma credo che abbia perso anche il buon senso e che ancora abbia vinto la vecchia politica, il maquillage, la politica che parla di populismo quando c'è da rivolgere questa accusa a chi critica costruttivamente certe opinabilissime scelte europee tecnocratiche, e che non si ricorda il significato di questa espressione quando si compiono operazioni realmente populiste e demagogiche ( vedi gli 80 euro in busta paga appunto) per avere un ritorno elettorale garantito.
Che cosa significa che non dovevano essere dati questi 80 euro?
Assolutamente no, è bene che siano stati dati! E anzi, magari fossero stati 100 o 120, ancora meglio, ma la modalità con la quale ciò è avvenuto lascia pochi dubbi sia sullo stile sia sullo scopo elettorale dell'operazione, mentre ne lascia molti sull'effettiva possibilità di rilancio per il Paese. Ci sono opinioni discordanti poi ma ci sono serie segnalazioni del fatto che ciò che viene dato in busta paga, venga poi tolto sotto forma di tassazioni. Vedremo!
Solo che la prima cosa è appariscente, e la seconda quasi invisibile.
Quindi? Quindi è la vecchia politica!
E intanto infatti i dati parlano chiaro. La disoccupazione aumenta, il debito pubblico aumenta spaventosamente (quasi nessuno ce lo dice), il PIL scende ( ma niente paura arrivano i nuovi parametri ad aggiustare le cifre del PIL a puntino! E poi c'è chi dice che l'attuale governo non riceva aiuti!) e a livello macro economico ci sono miliardi di euro che lasciano lo Stato per confluire nelle casse dell'ESM. Tutte conseguenze derivanti da scelte compiute dallo stesso PD che ha vinto le elezioni. Com'è possibile tutto ciò?
Io ho sempre da rivolgere la stesse domande, sono ripetitivo: da dove sono stati presi questi soldi?
Sono stati presi a debito? Se si, chi paga poi il debito?
Sarà maggiore o minore il gettito del  debito rispetto a quello degli 80 euro in busta paga?
Quanti euro si potevano mettere in busta paga con la cifra in esame ( circa 50 mld di euro per ora, ma sono destinati a crescere!)?
Non ho ancora ottenuto risposte, certo non posso pretendere che queste domande varchino una soglia abbastanza ristretta, quella dell'affluenza modesta in rete al mio personale Diario Elettronico.
Ma continuerò a porle e spero di ottenere delle risposte, spero anche che, come me, comincino a porle molti altri cittadini, e a porle a se stessi e ai propri rappresentanti gli elettori del PD.
In ogni caso questo risultato elettorale non legittima né ribaltoni, né un Parlamento eletto con una legge incostituzionale; questo risultato non legittima chi si sente investito di autorità costituente.
Adesso è un momento di ebrezza e gli animi sono sovreccitati, ma quando si tornerà ad un clima più sobrio e la sbornia, passatemi il termine, sarà finita, la realtà dei dati esposti sopra tornerà in tutta la sua schietta evidenza e ci sarà poco da festeggiare!!!
In oltre il 40% del 57,2 % degli aventi diritto al voto che cifra fa?
il 57,2% di 50 milioni fa 28 milioni e seicentomila; il 40 % di 28 milioni e seicentomila fa 11 milioni
e 440 mila, cioè poco oltre il 17 % degli italiani.
E' una vittoria del PD certo sì, che prudentemente si era tenuto ben sotto nelle aspettative, pur sapendo probabilmente che certe dinamiche erano in corso. A questa vittoria contribuiscono certo i voti di elettori che prima votavano Forza Italia e Lista Civica, cioè voti di centro-destra e che sono confluiti al PD. Abbastanza sintomatico!
Il successo del PD si spiega con lo svuotamento dei voti di FI e di Scelta Civica.
E giusto o non è giusto quindi chiedersi se il PD abbia o non abbia svoltato a destra?
Anche qui sono in attesa di risposte! E giusto chiederselo o si fa peccato?
Le opinioni di questo tenore si moltiplicano e questo dato elettorale certamente contribuisce a rafforzarle pesantemente.
Io credo che l'unica vera sinistra in Italia sia attualmente la lista Zipras e SEL che la appoggia.
Gli elettori di sinistra riflettano su questo se è troppo oneroso riflettere sull'austerità voluta e ottenuta da tutta questa maggioranza allargata, mista, salvo poi andare a dire che la si vuol combattere, vestendo un abito diverso. Vedremo se sarà effettivamente combattuta.
In ogni caso mentre in Europa si affermano le forze euro-critiche ( euroscettici, diverso-europeisti, contestatori dell'austerità, e forze tendenzialmente nazionaliste) in Italia succede il contrario, vince l'austerità, chi l'ha voluta, l'architettura del passato, chi fa defluire ingenti quantità di denaro fuori dal Paese.
E dovremmo festeggiare? Io non festeggio, e sarebbe meglio che tutti quanti reiflettessero seriamente sul pericolo di avallare politiche di questo tipo!
Queste elezioni poi vengono interpretate come elezioniu politiche nazionali quando sono elezioni europee.
Allargando quindi lo sguardo al contesto europeo si può certo notare come quando in Europa la sinistra si avvicina alle politiche di destra paghi in ternini elettorali. In Italia succede il contrario, quando la sinistra si avvicina alla destra vince.
In Europa si affermano le forze che criticano l'austerità ( vedi Grecia, Inghilterra e Francia ), in Italia ( dobbiamo sempre essere originali) vincono le forze che l'hanno voluta! Com'è possibile?
Comunque sia, nonostante il risultato ampio sul piano numerico a livello nazionale, in Europa il gruppo al quale appartiene il PD, non vince!
E' davvero una vittoria quindi? E se si, di chi, dell'austerità?!