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mercoledì 7 giugno 2017

Vogliamo leggi elettorali costituzionali!!!

La nuova legge elettorale deve necessariamente contenere i voti di preferenza!
Se così non dovesse essere si riproporrebbe la stessa incostituzionalità già contestata nelle precedenti leggi elettorali, almeno su questo punto, visto che l'assenza delle stesse “non consentendo all’elettore di esprimere alcuna preferenza, ma solo di scegliere una lista di partito, cui è rimessa la designazione dei candidati, renderebbero il voto sostanzialmente “indiretto”, posto che i partiti non possono sostituirsi al corpo elettorale e che l’art. 67 Cost. presuppone l’esistenza di un mandato conferito direttamente dagli elettori. Inoltre, sottraendo all’elettore la facoltà di scegliere l’eletto, farebbero sì che il voto non sia né libero, né personale. “ (sentenza n.1 del 2014 della Corte Costituzionale)


Questa di sopra è una parte della sentenza espressa dalla Corte Costituzionale che annoverava tra i suoi componenti anche l’attuale Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Questa la composizione per esteso della Corte Costituzionale da cui è scaturita la sentenza:



Presidente: Gaetano SILVESTRI; Giudici : Luigi MAZZELLA, Sabino CASSESE, Giuseppe TESAURO, Paolo Maria NAPOLITANO, Giuseppe FRIGO, Alessandro CRISCUOLO, Paolo GROSSI, Giorgio LATTANZI, Aldo CAROSI, Marta CARTABIA, Sergio MATTARELLA, Mario Rosario MORELLI, Giancarlo CORAGGIO, Giuliano AMATO.



Chi oggi non vuole le preferenze dice che queste non sono previste dall’accordo in corso, dichiarando così esplicitamente cioè che l’accordo sostanzialmente prevedrebbe espressamente di non metterle in campo. Deve quindi essere chiaro e lampante agli occhi degli italiani, che i partiti stanno cercando un accordo su una componente incostituzionale della legge elettorale e che anzi questa incostituzionalità è la base stessa dell’accordo su cui, secondo i proponenti, non è possibile transigere né tornare a discutere. Tutto ciò è semplicemente scandaloso!
Questo accordo sancirebbe ancora una volta, contro (e sottolineo contro) il parere dei nomi sopra indicati dei componenti la Consulta, che la legge elettorale deve far esprimere un voto non diretto, non libero né personale.
Mentre la Costituzione dichiara espressamente che il voto deve essere diretto, libero e personale.
Ed è su questo che non si deve transigere!



Il PD sembra distinguersi particolarmente nel proporre leggi elettorali incostituzionali. Chissà? Deve trattarsi di un vizio congenito, di un fattore costitutivo di questo partito!


giovedì 1 giugno 2017

Della nuova legge elettorale attualmente in discussione


La legge elettorale attualmente in discussione è una legge che manda in Parlamento i nominati dai partiti e in questo elude le aspettative che la sentenza n.1 del 2014 della Consulta aveva giustamente alimentato nel popolo italiano quando aveva chiaramente indicato che la legge elettorale che essa dichiarava incostituzionale, il cosiddetto porcellum, era tale, cioè incostituzionale, anche sulla base del fatto che in essa non si potevano esprimere preferenze. La legge elettorale che viene attualmente proposta ha lo stesso identico difetto e questo è abbastanza clamoroso per non dire scandaloso.
In particolare, clamoroso è il fatto che ancora una volta la classe politica riuscirebbe, qualora essa venisse approvata, a vanificare le argomentazioni della Corte Costituzionale.
E’ un atteggiamento che nel migliore dei casi può essere definito irrispettoso della Corte Costituzionale e della Costituzione, nel peggiore dei casi, sovversivo!
Le sentenze della Corte Costituzionale dovrebbero servire a delimitare i possibili margini di azione del legislatore ai fini dell’approvazione di nuove leggi, in questo caso di una nuova legge elettorale.
L’italicum che ne è seguito, non aveva certo dato l’immagine che il legislatore avesse legiferato sulla base di questi limiti, la legge elettorale attuale nemmeno. Difficile non essere delusi...
Finché in parlamento approderà una classe politica sovversiva non ci potranno essere grosse speranze per il cambiamento nel nostro Paese. Quando ci decideremo ad applicare la Costituzione?