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domenica 29 maggio 2022

Scienza e problemi della comunicazione di massa oggi

Nel modo con il quale i mezzi d’informazione di massa veicolano oggi le nozioni scientifiche, particolarmente quelle legate alla 'vicenda covid', si insinuano dei rischi notevoli. Per esempio si crea una frattura tra ciò che è prettamente scientifico e quello che viene diffuso alle masse, alla grande platea popolare, sotto lo stesso nome, pur non essendo tale, cosa che ottiene il non encomiabile risultato di popolarizzare la scienza, in un modo però che non è quello del grande divulgatore scientifico, che sarebbe cosa lodevole, bensì in modo tale che talune nozioni risultano talmente vuote di senso, svuotate insomma di significato, distorte o non approfondite a un livello tale da divenire addirittura non scientifiche. È il caso per esempio della nozione di isolamento di un virus, per cui essa è veicolata in modo così poco approfondito appunto da risultare non scientificamente accurata e designa oggi a livello popolare qualcosa che non è il vero isolamento scientifico di un virus. Ora, se una stessa nozione designa cose del tutto diverse, si crea un problema di non poco conto, si separano i saperi, si scindono, uno rimane riservato nello stretto ambito effettivamente scientifico, l’altro si diffonde nella popolazione illudendola, in questo caso che l’isolamento ci sia stato in base ai livelli richiesti dalla scienza per essere definito tale, cosa che invece non è avvenuta. Questo problema dicotomico affiora anche in altre tematiche nel lessico politico, che recepisce la nozione popolarizzata, quella che meglio gli sembra in grado di permettere un interfacciarsi col popolo che è stato influenzato dall’informazione corrente in modo così efficacie da riconoscere in quel lessico i concetti chiave pur così lontani dall’essere effettivamente scientifici. E così la nozione un tempo scientifica e oggi distorta viene istituzionalizzata come scientifica dalla politica, benché di scientifico sia rimasto molto poco e quindi sostanzialmente creando un danno enorme sia alla vera scienza che al popolo, un danno di incomprensione suscettibile di creare ulteriori danni a cascata. In pratica i mezzi di informazione di massa, svolgono oggi il poco edificante ruolo di separare saperi riservati da quelli popolarizzati senza che questo emerga in modo evidente, forse addirittura senza che ne siano consapevoli, aumentando così una frattura sociale invisibile che, per quanto tale è presente, e la cui ricomposizione si presenta alquanto problematica e tuttavia necessaria per ottemperare all’attuazione doverosa e imprescindibile della Costituzione. Perciò tutto quello che può contribuire da un lato a definire scientifico ciò che effettivamente è tale e, dall'altro a ricucire fratture sociali deve essere visto con apprezzamento.