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sabato 31 dicembre 2016

Pensieri di fine anno e propositi per il nuovo

Effettivamente l'appagamento determinato dalla vittoria del NO, che era probabile ma non scontata, ha indotto una certa rilassatezza e personalmente sono stato quasi un mese senza pubblicare niente, ma fare parte di un fronte comune significa proprio questo: che per uno che si rilassa c'è qualcuno che rimane vigile! E sono in molti a farlo per fortuna...
Così sono lieto di apprendere da Scenari Economici che la Corte Costituzionale ha emesso una storica sentenza sul Pareggio di bilancio. Era necessario inquadrare nel giusto modo la questione per evitare che una lettura restrittiva di questo fatidico pareggio di bilancio in Costituzione andasse a detrimento dei diritti dei cittadini.
In effetti il pareggio di bilancio come già espresso da Valerio Onida, deve essere un obiettivo politico e non un obbligo giuridico. La sentenza sembra venire incontro a questa concezione, pur senza rimuovere l'obbligatorietà giuridica, che deriva dalla costituzionalizzazione di tale pareggio (cosa che si potrebbe fare solo abolendo l'articolo che lo costituzionalizza).
Essa sembra infatti ribadire quello che è la non comprimibilità dei diritti espressi dalla Costituzione. Questa incomprimibilità significa che non si può risparmiare sui diritti, a spese dei diritti, che si deve necessariamente trovare una strada diversa.
La concezione secondo la quale il pareggio di bilancio deve essere "un obiettivo politico e non un obbligo giuridico" significa proprio questo, che l'elasticità del buon senso, pur cercando di evitare gli sprechi, deve lasciare indenni i diritti fondamentali dei cittadini.
Ciò che prima era affidato al buonsenso adesso viene sancito da una sentenza della Consulta.
Per maggiori dettagli aspetto di leggere la sentenza per esteso e mi propongo di farlo il prossimo anno che bussa alle porte.
Ma in quest'ultimo dell'anno, adesso è giusto lasciare il passo  anche alla leggerezza e ad altri pensieri...Buon fine anno e miglior principio!

Il Referendum è vinto dal fronte del NO!

Il Referendum Costituzionale è stato vinto dal fronte del NO.
Lo sforzo collettivo ha poi sortito il risultato sperato: è stata una grande vittoria della Democrazia, dei diritti e dei cittadini italiani.
Non ha vinto chi è "contro", ha vinto chi è "pro",chi è a favore, in
questo caso delle conquiste sociali inscritte nella Carta Costituzionale.
Anche oggi, nell'ultimo giorno dell'anno, è bello ripensare a questa grande vittoria, che è una vittoria di tutti, ed è bello finire l'anno con questo sapore in bocca!!!

venerdì 2 dicembre 2016

Uno sforzo collettivo del fronte del NO al di là delle divergenze ideologiche

Di fronte all'offensiva di tipo mediatico e clientelare, al populismo dei soldi a pioggia del fronte del sì, il fronte del NO deve comportarsi come un esercito di Sparta, serrare le fila, stare coeso, non arretrare di un millimetro dinanzi all'avversario e anzi, cercare di conquistare metro su metro gli indecisi, un passettino alla volta, anche ora, a due giorni dal voto!
Ciò che si raccomanda al fronte del NO è la coerenza e la compattezza, la decisione nell’affermare il proprio NO, la decisione nell’andare in cabina elettorale a votare NO a questa Deforma inaccettabile, che ridicolizza la nostro storia!
Questo per le diecimila motivazioni che nell’arco di questi mesi sono emerse, per evitare uno scempio storico, di proporzioni incalcolabili.
Il fronte del NO è composto prevalentemente dalle forze di opposizione, con alcuni della maggioranza che si allineano al NO: vedi D’Alema, Bersani, ecc. Ma ci sono anche molti, nel fronte del NO, che del PD lo sono stati, vedi per esempio Fassina, Civati, D’Attorre e tanti altri…
E’ vero poi che ci sono alcuni dei partiti di opposizione che a differenza delle indicazioni di partito sarebbero favorevoli al sì, ma anche in questo caso, rappresentano la minoranza rispetto al proprio partito o movimento di appartenenza.
Ora, questo è in certo qual modo normale, comprensibile, fa parte dello stato ordinario delle cose, e tuttavia a seconda dei partiti o dei movimenti certe defezioni appaiono più o meno comprensibili, si possono operare dei distinguo.
Per esempio per quanto riguarda la Lega mi sembra che, rispetto ad altri partiti, sia assai meno comprensibile che ci sia una minoranza, per quanto esigua, che sarebbe propensa al sì, e questo perché storicamente la Lega è sempre stata diverso-europeista o, se preferite, euro-scettica, ma anche federalista. Questa Riforma/Deforma da un lato trasforma il Senato in un ispettorato della Troika (Banca Centrale Europea, Commissione europea, Fondo Monetario Internazionale), dall’altro strappa alle regioni le prerogative conquistate faticosamente nel tempo e grazie a Riforme Costituzionali andate in porto, come quella del 2001, che questa nuova Riforma/Deforma tende a smontare, per la serie: fare e disfare l’è tutto un lavorare!
Specialmente dopo l’intervento di Prodi, già colpevole di averci promesso un’Europa dove sarebbero scorsi latte e miele, e che invece si è rivelata un incubo, spero che gli amici della Lega tutti, nessuno escluso, si sentiranno motivati ad autodeterminarsi al No, anche gli indecisi o i propensi al sì; spero che ascolteranno il proprio segretario e andranno tutti compatti e coesi a votare NO al Referendum Costituzionale.
Sono molto sorpreso, lo dico sinceramente, di apprendere che ci sono ancora alcuni leghisti che non si sono decisi a questo passo. Che cosa ostacola questa decisione?
La fedeltà al proprio Segretario è in questo momento un punto essenziale se non vogliamo rischiare di farci sfuggire di mano la situazione, soprattutto di fronte all'offensiva del sì che le sta tentando tutte ma proprio tutte. Questa del REFERENDUM è anche una occasione storica per far cambiare verso all’Unione europea. Questa compattezza sarebbe uno dei punti di forza utili a bilanciare la disparità di mezzi e di presenze televisive, e può addirittura fare la differenza!
Lo stesso dicasi per il movimento 5 stelle che nasce come movimento critico nei confronti dello status quo politico europeo e quindi anch'esso diverso-europeista o, se si preferisce euro-critico. Le ragioni sono quindi più o meno le stesse: una Riforma/Deforma come questa che in modo ancor maggiore rispetto a prima, assoggetta l’Italia ai burocrati dell’Ue , anche da un punto di vista formale, rendendo il Senato alle dirette dipendenze di Bruxelles, un Senato peraltro non più eleggibile, nonostante le arrampicate sugli specchi di chi tenta la bufala di far credere che sia elettivo. Essere fedeli all’indirizzo e alle indicazioni del movimento 5 stelle da parte di tutti i sostenitori del movimento stesso, in questo momento è essenziale, un punto fondamentale per controbilanciare la macchina mediatica messa in moto dal fronte del sì che si appoggia sui vantaggi tipici che il palazzo notoriamente ha di partenza.
E non capisco la posizione monolitica di Confindustria. Quali vantaggi deriverebbero all'industria da questa Riforma? Non si capisce. Spero che anche all'interno di Confindustria ci sia qualcuno che apprezzi la Costituzione Italiana e che crede che nella sua applicazione ci sia il superamento della lotta di classe per il supremo fine del benessere sociale collettivo, a partire da questa riaffermazione è possibile sviluppare una strategia per portare la pressione fiscale al 18, 20 % ma prima dobbiamo riaffermare il diritto, la sua importanza, perché il diritto da sicurezza e la sicurezza sviluppa creatività e benessere sociale da investire anche in industria. Sia del NO anche Confindustria.

I cittadini italiani grazie a tutto il fronte del NO e per le ragioni espresse sopra, grazie particolarmente alla fedeltà della Lega e del movimento 5 stelle possono divenire protagonisti di un cambiamento storico, epocale, che solo il NO è in grado di attuare: cambiare l’indirizzo dell’Unione europea.
E’ proprio così e il momento è ora e non tornerà mai più! Se perdiamo questo momento storico non avremo un seconda occasione. E’ ora l’occasione di attuare un NO che equivale ad una Rivoluzione, ma a una Rivoluzione tranquilla!!!
Del resto dopo il "golpe tranquillo" che scalzò Berlusconi nel 2011 (e qui chiamo in causa Forza Italia) è giusto rispondere con una RIVOLUZIONE TRANQUILLA!
Vorrei esortare tutti gli indecisi che si riconoscono nei rispettivi partiti ad ascoltare i propri segretari di partito e ad esservi fedeli, solo così si potrà vincere il Referendum Costituzionale.
Qui non si chiede di essere come i cittadini britannici che hanno votato per uscire dall’Ue, una decisione radicale che qui non si pone, qui si chiede di non genuflettersi all’Unione europea, penso che si possa fare…si tratta di decidere se essere schiavi dell’Unione europea oppure NO…
Ma sarebbe disdicevole notare che mentre in Gran Bretagna il popolo ha avuto il coraggio di dire NO al bullismo di Bruxelles, il Italia il popolo si piega ai ricatti, agli spauracchi, alle minacce velate e meno velate, e si genuflette dicendo sì ad una Riforma/Deforma che è anche un sì alla propria schiavizzazione formalmente sancita rispetto a Bruxelles.
Il Mondo direbbe: ma come, in Gran Bretagna dicono NO al bullismo di Bruxelles e in Italia si dice sì alla schiavizzazione voluta da Bruxelles? Che differenza!
E’ questa la dimensione internazionale del REFERENDUM che domenica ci sarà in Italia; non un fatto meramente nazionale, bensì un fatto internazionale perché se l’Italia dice No a questa Deforma che toglie diritti ai cittadini, dice contestualmente NO a quelli che questa Deforma l’hanno voluta e proposta, come JP Morgan e la BCE, uscendo quest'ultima peraltro dai confini del proprio mandato istituzionale.
Chi dice NO a questa Deforma dice NO all’assenza di Democrazia e rappresentanza che attualmente impera nell’Ue, e blocca il tentativo di estenderla ovunque, a macchia d’olio. Altri Paesi si stanno attrezzando rispetto a questa triste realtà, perché l’Italia non dovrebbe fare altrettanto?
Cittadino italiano, il mondo ti guarda! Che impressione vuoi dare, quella di uno che lotta per perdere diritti e partecipazione?
Pensi che il mondo ti stimerebbe?
Cittadino italiano, il mondo ti guarda! Non pensi che sia giusto fargli vedere di che pasta sei fatto? Non pensi che sia giusto far vedere al mondo che hai la spina dorsale, che difendi i tuoi diritti, la tua autonomia dall’invadenza della burocrazia europea, che non ci stai a farti scippare il diritto di voto?
Se mantenere la propria bella Costituzione manda in crisi l’Unione europea, l’Ue si dimostra ben poca cosa e si evidenzia il fatto che c’è qualcosa che non va nella stessa. Ma questo qualcosa può essere curato esattamente dalla Costituzione Italiana!
Se essa viene stravolta, non ci sarebbe più possibilità di cura per l’Ue e a lungo andare essa deflagrerebbe, si annienterebbe da sola, su questo non c’è alcun dubbio.
Il No è dunque una possibilità offerta all’Ue per rettificare i propri errori e cambiare marcia!
Il NO è il voto dell’autentico cambiamento.
Per cui ripeto la mia preghiera a tutto il fronte del No e, per le ragioni suesposte, in modo particolare agli amici della Lega e del movimento 5 stelle, diversi ma uniti nel ritenere che queste nuove regole del gioco non si possono accettare, che questa Riforma è irricevibile, li invito ad ascoltare i propri vertici, a seguire l’indirizzo di partito.
Se ciò avverrà, le probabilità di vittoria del NO aumenterebbero considerevolmente e in caso di vittoria del NO, scriveremmo la storia d’Europa, noi italiani, con la nostra Costituzione!!!
Perché rinunciare a scrivere la storia d’Europa? Andiamo a votare determinati e VOTIAMO NO!

TUTTI UNITI A VOTARE NO!!!