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martedì 24 settembre 2019

Non contro la casta ma contro i cittadini

A proposito della riforma costituzionale, si dice che sia una riforma anti casta in realtà è una riforma che salda la casta la quale diviene più ristretta come è tipico delle caste. Infatti una casta allargata sarebbe quasi un ossimoro. Il Parlamento è tale perché rappresenta il luogo dove i rappresentanti dei cittadini discutono le leggi dello Stato. Un buon numero di parlamentari non solo non rovina la Nazione ma non incide in modo consistente sulle spese dello stato.
L’idea del vincolo esterno, quasi un’ammissione di stato di minorità, il divorzio tra Banca d’Italia e ministero delle finanze, la perdita della sovranità monetaria e il conseguente abuso del mantra del “risparmio” e dello Stato come “buon padre di famiglia che risparmia” rischiano di compromettere la giusta via indicata dai Padri costituenti e di deprimere la rappresentanza.
Inoltre non è giusto ratificare una riforma costituzionale complessa senza sapere come sarà la legge elettorale. Il buon gusto istituzionale vorrebbe che riforma costituzionale e elegge elettorale viaggino di pari passa essendo l’una strettamente legata all’altra e non potendo comprendere esattamente l’una senza l’altra. Spero che il parlamento voglia dare prova di buon gusto istituzionale procedendo alla legge elettorale prima dell’approvazione della riforma costituzionale.
Spero che esistano forze politiche in Parlamento in cui l’onore e il rispetto per la storia dello stesso e per il lavoro dei Padri costituenti costituisca un esempio a cui guardare.