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sabato 12 luglio 2014

Questa riforma del Senato indebolisce l'Italia!

Ogni distanza che la politica frappone fra sé e i cittadini è una doppia sconfitta per i cittadini, e lo è, in un seno più ampio, anche per la civiltà, perlomeno per quella democratica.
La prima sconfitta consiste nell'impossibilità per i cittadini di scegliere i propri rappresentanti, la seconda sconfitta consiste nel farli scegliere alle segreterie di partito o forse addirittura dagli stessi burocrati dell'Ue.
Come dire che il messaggio della Consulta sul diritto dei cittadini di scegliersi i propri rappresentanti è stato completamente disatteso. Ma c'è ancora una terza sconfitta per i cittadini: se i Senatori non devono rispondere del proprio mandato ai cittadini elettori, la distanza che si creerà tra questi e gli stessi sarà tale da costituire un incentivazione per manifestazioni deteriori, molto poco elevate che già oggi talvolta costituiscono uno dei problemi della nostra Repubblica e che si sono dimostrati difficili da arginare, come l'abuso di potere,l'uso del ricatto politico, incentivazione della volontà di potenza, tanto sono inarrivabili e non rispondono direttamente ai cittadini. E i ricercatori di racattabilità gioiscono! Inoltre se già oggi è difficile porre alla politica domande del tipo: dove sono stati presi i 50 miliardi di euro che sono confluiti nelle casse dell'ESM? Sono stati presi a debito? Sono questi che hanno fatto impennare il debito pubblico?
Figuriamoci dopo che le distanze saranno aumentate!
Perché quello che i cittadini devono sapere, se non è abbastanza ovvio è che l'aumento del Debito Pubblico determinerà inevitabilmente successive politiche di austerità che si tradurranno chiaramente in tasse da pagare in più!
E gli ottanta euro in busta paga, che inizialmente anch'io avevo visto positivamente, verranno inevitabilmente rimangiati con gli interessi, dimostrondo di essere stati purtroppo soltanto una mossa demagogica e populista per ottenere voti, mossa che per altro ha incentivato il divario esistente tra chi ha un lavoro e chi non ce l'ha, e che alla lunga distanza produrrà soltanto danni che si manifesteranno alla luce dei fatti!
Ai parlamentari ricorderei che essi rappresentano i propri cittadini elettori i quali non chiedono che si frapponga tra loro e la politica maggiore distanza di quanta non sia già adesso!
Quando aumenta la distanza tra la politica e i cittadini ( che giova ricordare la Costituzione definisce sovrani)il Paese si indebolisce e quando un Paese si indebolisce se ne avvantaggiano gli altri Paesi. Se ne avvantaggerà la Germania senz'altro per esempio, tanto per cambiare, corroborando un'idea che si fa sempre più strada sul fatto che tutti gli ultimi governi italiani siano stati piuttosto filo-tedeschi che filo-italiani.
Questa riforma del Senato indebolisce l'Italia, e rafforza la Troika in un momento nel quale le forze in campo sono già abbastanza sbilanciate a favore di quest'ultima che purtroppo non sembra molto incline a recepire molte delle domande che i cittadini esplicitamente o implicitamente gli rivolgono.
Così mi rivolgo particolarmente agli amici della Lega, con i quali ho condiviso negli ultimi tempi molte posizioni critiche nei confronti del 'pensiero unico sull'Europa' e sulla Toika in generale, per dirgli che appoggiare questa riforma, nel caso la cosa non apparisse così immediata, si contrappone a queste battaglie, e in qualche modo le contraddice ed anche in modo abbastanza vistoso. Gli suggerirei quindi, e con il dovuto rispetto, di considerare la questione alla luce delle battaglie combattute di recente e delle posizioni assunte in campo che hanno contribuito non poco a recuperare consensi, ricordando che la politica è anche grandi ideali, coerenza, e che un principio di prudenza su una questione così delicata come una riforma costituzionale non sarebbe fuoriluogo che prevalesse.
Infatti, mi ripeto, questa riforma del Senato, com'è facile arguire, rafforza la burocrazia dell'Ue e la sua volontà di incidere sui sistemi Nazionali diminuendo la forza contrattuale stessa dell'Italia su tutti i fronti, e rafforzando di conseguenza la già forte Troika.
E vorrei concludere questo articolo con una questione personale legata a questa ma diversa. Vorrei dire cioè che, in ogni caso, la si pensi come si vuole, ma sulla mia contrarietà a questa riforma non voglio che sussista dubbio alcuno. Chi intendesse adottere giochetti semantici ed associazioni simbolico-semantiche per strumentalizzarle per i propri fini, intendendo con questi millantare che le mie posizioni sono diverse da quelle espresse chiaramente in queste righe e in queste pagine, attesta il falso e ne risponderà dinanzi a Dio!