Per le tecniche miste su carta o altre tecniche che compaiono in questo Diario Elettronico firmate a nome Alessio, tutti i diritti sono riservati.







venerdì 18 luglio 2014

Ci sono davvero tutti i requisiti per sentersi investiti di autorevolezza costituente?

Molti cittadini si chiedono come una maggioranza eletta con legge elettorale incostituzionale possa sentirsi legittimata a legiferare in questo senso, sopratutto quando al Paese serve di essere governato e di esserlo davvero, le ragioni sono evidenti per tutti.
Ci sono troppe anomalie in questo mandato, infatti non solo la legge elettorale è stata giudicata incostituzionale dall'organo competente per farlo, La Consulta, ma sappiamo bene che questa anomala legislatura, doveva legiferare per fare una legge elettorale e consentire di andare al voto ( ricordate?) addirittura questo lo si diceva ancor prima della sentenza che ha giudicato la legge elettorale nota come 'porcellum', ed è per questo che si giustificava una così ampia maggioranza.
Basti pensare che in questa legislatura siamo già al terzo mandato, dico, al terzo, e chi lo guida non è stato eletto dal popolo ed ha lo stesso colore dei precedenti due.
E' già una anomalia abbastanza consistente.
Chi guida una maggioranza anomala, costituitasi con legge elettorale incostituzionale, con maggioranza allargata costituita contravvenendo completamente alle dichiarazioni elettorali, al terzo mandato, guidata da chi non è stato eletto dal popolo, dovrebbe per pudore se non per spirito istituzionale concentrarsi espressamente sulla legge elettorale e sui problemi reali del Paese e governare. I temi sono quelli del debito pubblico, del lavoro, della disoccupazione, sono temi concreti, ed è lì che si dovrebbero cercare risultati.
Purtroppo però la disoccupazione aumenta, così la povertà, così il debito pubblico.
Questo, a proposito di responsabilità, dovrebbe far prendere coscienza della situazione e dovrebbe essere un incentivo per calendarizzare temi che in Parlamento si occupino di queste tematiche, invece i calendari vengono cambiati per sostituire le tematiche realmente preminenti, quelle che toccano direttamente i cittadini,
con quello della riforma costituzionale, pur non essendoci con ogni evidenza alcuna legittimità costituente.
Dovremmo cercare di renderci conto di quanta differenza vi sia tra questo Parlamento e l'Assemblea Costituente! Una differeneza abissale, così enorme che tentare un raffronto pare francamente impossibile se non addirittura surreale.
L'Assemblea Costituente aveva l'urgenza di consegnarci una Carta Costituzionale; qui ci sarebbe un'altra urgenza, quella di governare ed è il governo stesso che sia esplicitamente sia implicitamente lo dichiara col ricorso così massiccio alla decretazione d'urgenza, salvo poi sostituire i decreti urgenti in calendario, con le riforme Costituzionali che non servono al Paese poiché ricordiamolo, al Paese servirebbe semplicemente che la Costituzione venisse applicata.
Lo so, è una Costituzione esigente, ma proprio per questo è profonda, una delle migliori del mondo.
Cambiare un simile gioiello rischiando di stravolgerlo nella sua intima genetica, nel suo mirabile ma delicato equilibrio, rischia di creare un danno che potrebbe aggravare e di molto la situazione già molto pesante del Paese.
A tale proposito gradiremmo il parere di costutuzionalisti e giuristi, gradiremmo vederli in televisione, alle varie trasmissioni. Penso a Zagrebelsky, a Rodotà, a Valerio Onida ed altri ancora.
Anche l'assenza di un reale dibattito nel Paese su questi temi è anomalo, troppo anomalo.
Un'altra anomalia consiste nel fatto che il confine tra organi esecutivi e legislativi, sia in questo mandato così labile. Il governo non dovrebbe legiferare, poiché sarebbe tenuto a rispettare l'articolo 76 della Costituzione!
Un governo espressione di un terzo mandato di una maggioranza eletta con legge incostituzionale, guidato da chi non è stato eletto dal popolo, che giura sulla Costituzione, (dico, giura sulla Costituzione!) non può essere il promotore di una riforma Costituzionale, non è previsto, anzi, della Costituzione dovrebbe esserne, e nel rispetto del sacro giuramento,  l'esecutore non lo sconquassatore.
Se poi con questa riforma addirittura il governo crea infinite distanze tra la politica e le istituzioni da una parte, e i cittadini dall'altra (e lo fa in vari modi), se poi ancora, questa riforma stravolge l'impianto democratico e lede la rappresentatività, cavallo di battaglia dell'Assemblea costituente, se poi questa riforma ci riporta, nel migliore dei casi al 1913 per coloro che amano ( e io non sono tra questi) fare continui confronti e paragoni con gli Stati Uniti, e nel peggiore a 2600 anni fa, allora non si capisce francamente l'urgenza di una regressione, di una involuzione così drastica e pericolosa. L'autoritarismo è già in atto!
Le evidenti anomalie, che si accompagnano all'evidente forzatura dell'art 76 che il governo dovrebbe rispettare in quanto tale ( ed anche per via del sacro giuramento compiuto sulla Costituzione), dovrebbe spiegarci il perché di una simile forzatura. Ma anche qui abbiamo il silenzio totale, a marcare una distanza coi cittadini sempre maggiore. Chi si è presentato con l'aurea dell'anti casta, sta producendo, con lo stravolgimento di un terzo della Costituzione, una riforma che è tutta tesa a rafforzare la casta, evidenziando una volta di più la differenza che passa tra slogan pubblicitari ed esiti reali.
Serve qualcuno che riporti a più miti consigli,ed è anche necessario informare il popolo un po' distratto che queste forzature di cui non si sente praticamente parlare non possono essere tollerate da un ordinamento che si definisca democratico!
Credo proprio che il Capo dello Stato in qualità di garante degli equilibri istituzionali, di garante della Costituzione e dell'unità e della coesione nazionale, dovrebbe prendere la parola e parlare alle Camere, dopo aver preso atto di tutte queste anomalie, per cercare di riportare tutti a più miti consigli, ma soprattutto alla coerenza e all'impegno per il Paese, all'impegno concreto intendo, che riporti a guardare al quadro e non alla cornice, facendo cioè presente che il Paese ha bisogno innanzitutto di essere governato e che le riforme devono interessare la Nazione non la Costituzione, Costituzione che, per altro, egli è tenuto a difendere a spada tratta contro tutto e contro tutti.
Molti cittadini sono sempre più consapevoli che i problemi dell'Italia non derivano dalla Costituzione ma dalla sua inapplicazione.
Il Paese deve rimanere nel solco tracciato dai Padri Costituenti!
Questa sarebbe vera saggezza e autentica responsabilità!!!