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giovedì 24 luglio 2014

Non si mettono le tagliole alle riforme costituzionali!

Riunire con troppa frequenza la 'capigruppo' già di per se è una anomalia che non depone a favore della serenità dei lavori del Senato, che dovrebbe essere lasciato libero di lavorare tranquillamente.
Interrompere questa serenità dei lavori così frequentemente, questo sì che non è serio.
L'ultima capigruppo infatti è stata richiesta questa mattina mentre il Senato procedeva alle votazioni, dando luogo a qualcosa di paradossale, ad una sorta di ostruzionismo all'incontrario, l'ostruzionismo della maggioranza, che è un paradosso sì, ma un paradosso che a quanto pare potrebbe addirittura essere istituzionalizzato dalla stessa riforma costituzionale che si vorrebbe approvare di forza!
Ecco come si giustificano gli emendamenti.
Alla fine della capigruppo si scopre che la riforma è stata contingentata.
Nel gergo è stata posta la tagliola.
Il senatore Calderoli aveva espresso l'illegittimità di una simile soluzione, lo aveva fatto prima di procedere alla 'capigruppo' precedente, pochi giorni fa. E' rimasto inascoltato.
Ma per fare questo poi, corregetemi se sbaglio, non si dovrebbe modificare il regolamento del Senato?
C'è qualcosa che non quadra nelle procedure, c'è qualcosa di non chiaro, qualcosa di ingarbugliato, molto ingarbugliato, troppo ingarbugliato, e in aula c'è chi giustamente invoca Manzoni e l'azzeccagarbugli.
Ora, si può discutere di quello che si vuole ed avere tutte le idee che si vuole, ma una tagliola sulla Costituzione è inaccettabile e offensiva, non è legittimata da nessuna serietà di condivisione, a cui per altro spessissimo si fa appello, tutto questo varca dei confini morali che non sono valicabili.
la Bibbia stessa dice  nei Proverbi (22,28): << non spostare il confine antico, che fu messo dai tuoi padri.>>
E non si tratta semplicemente di confini materiali, territoriali. Ora, Infatti, per chi lo vuole e lo può capire, l'art.1 della nostra Costituzione, che sancisce la sovranità del popolo, ( e chiaramente anche attraverso il voto), è un confine che non può essere valicato, soprattutto dall'arroganza, dalla sufficienza, dalla volontà di potenza, o da uno smisuratissimo ego.
Se qualcuno aveva dei dubbi sull'autoritarismo in atto nel Paese, quello presente adesso, in questo preciso momento, penso che, con quest'ultima mossa della maggioranza, possa dissipare facilmente ogni dubbio!
La tagliola per la Costituzione!!! Ma ci rendiamo conto o abbiamo perso tutti quanti il senso della misura?
Oltretutto il contingentamento non aiuta certo a migliorare la riforma, una riforma che a mio giudizio, togliendo per altro il voto ai cittadini italiani per l'elezione del Senato,togliendo cioè il suffragio universale, non aiuta il Paese, se non a tornare indietro nel tempo e anche nelle garanzie, nei diritti.
Vi immaginate se l'Assemblea Costituente fosse stata contingentata nell'atto di creare la Costituzione?! Che Costituzione ne sarebbe scaturita?
Così non si lasciano spazi ai ripensamenti, alla meditazione, non si lascia spazio allo spirito, e quando non si lascia spazio allo spirito che illumina e vivifica la materia inerte che cosa si potrebbe mai forgiare, ce lo siamo chiesti? Non c'è spazio per lo spirito, men che meno per quello Costituente.

IL MOMENTO E' MOLTO GRAVE E DIMOSTRA A QUANTO SIA ARRIVATO IL DISPREZZO PER TUTTE LE LOTTE DI CONQUISTA CIVILE, PER TUTTE LE LOTTE DI RESISTENZA CHE HANNO FORGIATO LA NOSTRA COSTITUZIONE E LA NOSTRA NAZIONE!!!
COSI' SI DISTRUGGE LA STORIA DI UNA INTERA NAZIONE!!!

In nome di che cosa lo si fa poi? In nome dell'orgoglio personale?
Sì sì, proprio così: una Costituzione tra le più belle del mondo, frutto della sintesi di secoli di esperienze di un intero popolo tra i più creativi del mondo, del lavoro immane e serissimo di una Assemblea Costituente pienamente legittimata, che ha lavorato sotto la svegliezza degli avvenimenti vissuti da poco e purtroppo drammatici, rischia di essere spazzata via di forza e di contingentamento.
Inoltre si dà proprio l'impressione che la Costituzione sia di burro, che possa sciogliersi al sole con una facilità sconcertante, e quindi che possano sciogliersi al sole anche coloro che la Costituzione rappresenta. Che cosa dovrebbe pensare all'estero il cittadino di un qualsiasi stato democratico infatti, di fronte alla constatazione del fatto che quello che era l'orgoglio di una intera nazione, la sua Costituzione, si scioglie come il burro al sole? Che penserebbe nel constatare la presenza del martellamento autoritario, della dittatura della maggioranza, che è minoranza nel Paese?
Questo contingentamento che non consente spazi allo spirito, che nega il confronto, che nega la discussione, conferma a mio modesto giudizio la non legittimità di questa maggioranza eletta, ricordiamolo, con legge elettorale giudicata incostituzionale dalla Consulta, di occuparsi di riforme costituzionali, cioè di non essere in possesso di spirito costituente.
Infatti chi si pensa investito dello spirito costituente dovrebbe prima di tutto concedere spazi allo spirito, e qui, con questo contingentamento si dimostra di non volerne concedere.
Se serviva una prova ulteriore, ecco, l'abbiamo avuta!
Così si da l'immagine di un Paese debole, molto debole, e quando un Paese mostra così palesemente la propria debolezza, attira facilmente su se stesso le mire di chi non si fa troppi problemi a compiere operazioni spregiudicate, soprattutto se gli si prepare il terreno, ammorbidendone la Costituzione, lo stato di diritto, rendendo lo Stato uno Stato di burro.
Intanto auguriamoci che per la serietà stessa dell'organo del Senato, venga subito tolto il contingentamento, perché l'immagine dell'Italia che si dà all'estero ci mette gravemente nel ridicolo.
Qui è un intero popolo che viene gettato nel ridicolo da un Senato che dovrebbe rappresentarlo!
E' pazzesco! Sembra di vivere una allucinazione!
Anche all'estero, da quello che posso percepire, si ha la percezione che l'Italia sia caduta appunto nella dittatura della maggioranza, di una maggioranza che non sa nemmeno distinguere tra potere legislativo e potere esecutivo, e che preferisce sconquassare la Costituzione di un bel terzo, piuttosto che governare, come se non ci fosse niente da fare!
Come si sbroglia la matassa?
I riferimenti costituzionali ci sono, pensiamo per esempio all'art. 72 della Costituzione!
Qualcuno si sarà accorto della sua esistenza, o mentre eravamo distratti è già stato tolto con un qualche contingentamento?!
Nell'interesse di tutti c'è il fatto poi che una riforma deve essere condivisa.
L'alto numero degli emendamenti è sintomatico e dimostra che la riforma non è condivisa.
Chi segue le vicende del Senato in questi giorni sa bene quanto questo sia vero e dispiace che queste realtà non traspaiano con questa evidenza nei mass-media.
Probabilmente il fatto che il nostro Paese sia confinato da autorevoli sensori, ad un infimo posto nella libertà di stampa, trova purtroppo una sua conferma.
In ogni caso l'alto numero degli emendamenti dimostra semplicemente ( e basta essere dotati di un po' di buon senso per capirlo ) che c'è molto di cui discutere e proprio per questo rifiutare spazi a queste discussioni non dà francamente l'impressione di grande serietà.
Oltretutto questa riforma se rimane con questo impianto, se cioè l'impianto non viene cambiato, consegna letteralmente il senato ( e quindi l'Italia ) ad un solo partito, e spero proprio che il centro-destra (propriamente detto), notoriamente scaltro, si accorga di questo!
Dov'è la sintonia che dovrebbe sussistere per una riforma del genere?
Stiamo calpestando il buon senso, stiamo calpestando la sintonia, stiamo calpestando lo spirito costituente e mi chiedo proprio: che cosa penserebbero i Padri Costituenti di questa riforma di questo spettacolo e di questo contingentamento per distruggere il frutto di tanti sforzi coscienti?
Io credo che se ognuno dei senatori si chiedesse nel profondo, sinceramente, che cosa veramente penserebbero i Padri Costituenti, saprebbe bene, molto bene, quale sarebbe la risposta!
Non possiamo uscire dal solco tracciato dai padri costituenti, un solco che è anche un confine.
A tutte le forze coscienti del Paese, chiedo umilmente di rimboccarsi le maniche, e di lottare fin da subito, fin da adesso, con le armi delle idee, con gli strumenti giuridici, democratici, concettuali, al ripristino della Democrazia in Italia.