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mercoledì 9 luglio 2014

Questa riforma del Senato è uno Scempio per il Paese

Siamo a favore della Democrazia, siamo a favore della rappresentatività, siamo a favore della vera e storica Assemblea Costituente, siamo a favore dei veri Padri Fondatori della Patria, siamo a favore del Popolo Sovrano e al fatto che si possa esprimere attraverso il voto per l'elezione dei propri rappresentanti, siamo a favore delle conquiste e contro le regressioni e le inflessione del senso democratico, siamo a favore della partecipazione e contro chi cerca di ostacolarla, siamo a favore di chi si occupa dei problemi del Paese invece di accusare il bicameralismo di esserne la causa, siamo a favore del fatto che non si esca dal proprio mandato costituzionale soprattutto se si è giurato sulla Costituzione e se ne è il garante.
Siamo a favore di molte cose positive  e contrari a quelle negative. La domanda semmai è: chi è contro tutto questo?
Quanto a frenare, siamo a favore di frenare il Debito Pubblico, quello che si sta alzando a ritmi incredibili da quando si è insediato il nuovo governo, forse perché è troppo distratto ad occuparsi di cambiare la cornice invece di cambiare ciò che essa incornicia.
Infatti il debito si sta alzando a livelli vertiginosi ed il rischio è di finire sotto la condizionalità ( ovvero sotto la dittatura) di chi cerca di schiacciare l'Italia per debiti! Come si fa a non rendersi conto che così si fa soltanto il male dell'Italia.
E' in questo clima che, con un Parlamento eletto con una legge elettorale giudicata incostituzionale dalla Consulta che chi ha giurato sulla Costituzione, pur non essendo stato votato dagli italiani, vorrebbe stravolgerne la stessa natura genetica fin nella sua essenza più intima.
Francamente sono troppe le anomalie... 
Questa riforma del Senato è fatta così male - e sono in molti a dirlo - che questa sua caratteristica sembra scentificamente voluta per arrivare al monocameralismo cioè alla forma meno in voga a livello planetario, soprattuto nelle moderne democrazie e in Occidente.
Sembra una finta riforma, sembra un finto compromesso, non per superare il bicameralismo perfetto, come si vuol far credere, ma per distruggere una volta per sempre e per tutte il bicameralismo, cioè uno di quegli anticorpi che con grande lungimiranza l'Assemblea Costituente decise di mettere a livello di struttura dello Stato per evitare di nuovo svolte autoritarie, consapevoli del fatto che certi errori si ripetono e forse  siamo di nuovo vicini a commetterne di analoghi.
Questa riforma del Senato nell'anomalo clima nel quale è inserita, con un Debito Pubblico di cui nessuno sente di dover rendere conto ai cittadini italiani, rischia di farci regredire di 2600 anni, altro che svolta per il futuro.
Infatti nell'aristocratica Grecia antica di 2600 anni fa, è stato con la legge definitia Seisachteya che Solone abolì la schiaitù per debiti, quella che oggi con questa riforma elitario-centrica, con questo tentativo di aristocratizzazione della politica, di una politica per altro sempre più amica delle banche e sempre meno dei cittadini sempre più marginalizzati e sempre meno interpellati, con una minore rappresentatività, con l'impossibilità da parte dei cittadini di scegliersi i senatori rappresentanti, quella verso cui dicevamo sembra che si stia nuovamente procedendo, e i segnali sono molti.
E' in nome di quel 'Democratico' che campeggia nel nome di un noto partito politico che chiedo a gran voce non venga avallato un simile Storico Scempio!!!
Ciascuno rivolgendosi alla propria coscienza si chieda quale sia o sia stato per lui il senso profondo di questa parola, Democrazia, poiché è la Democrazia stessa che è in gioco!