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lunedì 19 agosto 2019

Una riforma propedeutica all'abolizione del Senato

Con questa riforma costituzionale si stanno preparando gli argomenti per l'abolizione del Senato della Repubblica Italiana, in una successiva rifrma costituzionale.
A pensarci bene, infatti, al movimento cinque stelle non era estranea l'idea di abolizione del Senato.
Ora, le opinioni sono legittime e rispettabili, anche quella di abolire il Senato, ma devono essere discusse e diffuse , non relegate in una strategia di nascondimento. Quello che dispiace è che a una riforma costituzionale così importante non vengano dati i tempi per una meditazione profonda e compiuta e per informare adeguatamente il popolo. Purtroppo questo sembra fatto di proposito e in questo una qualche responsabilità sembrano averla proprio i cinque stelle.
Anche la fretta con cui è stata calendarizzata questa riforma sembra dipendere proprio dal movimento.
Se dunque le opinioni sono rispettabili e legittime, meno legittimo pare essere per un movimento che dice di essere sintonizzato con i cittadini e di essere contro la casta, sembra essere l'adozione di una strategia tipicamente da casta, che nasconde i veri obiettivi, che non informa il popolo e rende meno intelligibile anche a deputati e senatori leggere una riforma costituzionale complessa, che necessitava di tempi maggiori di meditazione e di sedimentazione delle informazioni.
E' plausibile che per molti deputati e senatori certe riflessioni non ci sia stato il tempo di svolgerle in modo compiuto.
Adesso si dirà: ma cosa c'entra l'abolizione del Senato con questa riforma? Ne sembra propedeutica, questa la risposta in sintesi.
Rendere maggiormente simili Camera e Senato, anche se rimangono diversi perché ciascuna controlla l'altra, sembra propedeutico a questo. così come propedeutico a questo è l'assenza dell'abolizione del pareggio di bilancio in costituzione in questa riforma, argomento che verrebbe usato come scusante per inscenare una succesiva riforma costituzionale.
Questa riforma costituzionale tra i vari difetti che ha ne ha uno in particolare che si evidenzia, è che sembra essere fatta per rendere appunto il Senato il più possibile simile alla Camera dei deputati, con la diminuzione dell’età degli eletti e degli elettori, con ogni probabilità per offrire successivamente l’opportunità di argomentare che sono talmente simili che vale la pena togliere il Senato.
Un parlameneto con meno rappresentanti del popolo, e quindi maggiormente controllabile dall'esterno, potrebbe proporre quindi una successiva riforma costituzionale per procedere con l'annullamento del Senato.
Ma il Senato nasce a Roma, è la storia d'italia, uno dei suoi motivi di orgoglio, è la tadizione del diritto romano, uno dei suoi simboli, è presente nelle maggiori democrazie del mondo e ad esse ricorda la storia d'Italia. Sarebbe paradossale abolirlo proprio in Italia dove esso nasce. Molti all'estero ne trarrebbero una conclusione significativa: che un popolo che abolisce la sua storia non a cuore se stesso ed è pronto ad essere colonizzato culturalmente e politicamente, altro che sovranismi.
I veri sovranisti, e ce ne sono, pensino a queste cose.
Un sovranista deve avere a cuore la storia d'Italia, i suoi motivi di orgoglio, la sua cultura, i suoi simboli. Prima di commettere clamorosi errori, prima di fare passi falsi, occorre riflettere, ma le riforme fatte in fretta non danno il tempo di riflettere. Queste astuzie non sono in sintonia coi cittadini ma al contrario, con l'intento di nascondergli qualcosa. Si ragioni anche sulle modalità con cui questa riforma è stata portata avanti, con una velocità senza pari. La fretta è una cattiva consigliera, non fa pensare, è un errore proporre una riforma in questo modo. Come cittadino italiano che ama la sua Nazione e ne desidera il meglio, conformemente alla Costituzione e nell'esercizio del diritto di espressione, sento mio dovere informare di queste idee i miei concittadini e partecipare al dibattito
sulla riforma costituzionale, visto che non ho potuto farlo durante un impegnativo anno di lavoro in tre plessi, offrendo spunti di riflessione.