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domenica 9 settembre 2012

Chi ha ragione?

E recentissima la notizia del piano della Banca Centrale Europea su possibili acquisti calmieranti di titoli di stato.
Se ricordate bene, nei giorni scorsi e particolarmente ad agosto, tra le opinioni che circolavano a proposito di questa possibile iniziativa, c'era quella secondo la quale questa stessa iniziativa sarebbe stata oltre il mandato della BCE.
Oggi altre opinioni si accavallano e dicono il contrario. Chi ha ragione?Intanto quando le opinioni sono divergenti è probabile che dei dubbi sussistano al riguardo e che le opinioni in campo indichino semplicemente le rispettive volontà.
In ogni caso difronte a due opinioni divergenti, il cittadino che vuole formarsi un idea in proposito, ha solo un modo per uscire dall'imbarazzo, ed è quello di muoversi autonomamente. E le fonti a cui attingere naturalmente sono i documenti e i trattati europei.
E'quindi giusto cercare di formarsi una opinione autonoma attraverso la lettura di questi trattati.
C'è una domanda comunque che intanto affiora spontanea: Esiste in europa una istituzione che ha l'autorità per dirimere simili controversie?
Oltre a ciò una cosa che desta abbastanza clamore tra la gente comune è questa:
Il consiglio della BCE si riunisce, decide, e la politica dell'Europa cambia!
E'possibile questo? E'così che funziona?
Non devono essere interpellate altre istituzioni europee per delle decisioni sulle politiche europee?
Ma per tornare ai possibili acquisti calmieranti di titoli di stato, teoricamente questo, per l'Italia, dovrebbe voler dire l'abbassamento del famoso spread. Intanto la conoscenza di questa parola relativamente nuova, e del suo significato dovrebbe essere approfondita da parte dei cittadini, me compreso.
Poi, posto che l'abbassamento dello spread è un obiettivo che tutti speriamo di raggiungere, le opinioni che si esprimono sulle modalità attraverso le quali questo potrebbe avvenire sono diverse. Si ritiene che non esista un solo modo per ottenere questo. Molti cittadini costruttivamente critici ( anch'io spero di esserlo) nei confronti di certe politiche europee offrono interessanti punti di vista.
Quindi sarebbe auspicabile, ritengo, aprire tavoli di discussione per ascoltare le diverse argomentazioni, invece di spingere sull'acceleratore per allontanarsi il più velocemente possibile dalle voci di dissenso, voci che se sono preoccupate, hanno il diritto di esserlo.
Dopotutto quello di allestire tavoli di discussione sarebbe un indice indiscusso di democrazia e di pluralismo che è ciò che l'Europa dei Popoli chiede accoratamente.
Quando invece constatiamo che una simile ricchezza di idee rimane sostanzialmente inascoltata, la mente si rivolge subito all'art.A del trattato di Maastricht dove si dice che nell'Unione europea le decisioni saranno prese il più vicino possibile ai cittadini.
Credo che sia compito di grande responsabilità da parte di qualsiasi istituzione Europea, mantenersi vicina a questo articolo, e questo è quello che in molti chiedono, me compreso.
Credo anche che sia inappropriato, se non addirittura dannoso, ancorchè legittimo s'intende, porre questo tipo di problematiche su un piano di tipo calcistico. Il calcio, beninteso è uno sport bellissimo, di grande richiamo, uno sport che adoro, e se l'intento è quello di richiamare l'attenzione di una moltitudine di persone su questi temi mediante il parallelismo con questo sport l'intento è perfino lodevole. Tuttavia ritengo che il calcio in questo contesto non c'entri perchè i valori in campo non sono riassumibili con uno schematico semplicistico Italia V/s Germania. I valori in campo sono invece trasversali, direi trans-nazionali, ed implicano cose di natura assai diversa: equilibri di forze, politica, etica,economia,deontologia,democrazia, istituzioni ecc.
Così si potrebbero schierare tra coloro che condividono una certa opinione persone e dell'una e dell'altra nazionalità insieme e questo per ogni opinine esprimibile su questi temi.
Auspico invece che li si affrontino questi temi cercando di approfondire gli argomenti che sono difficili e rilevanti, anche e soprattutto lasciando spazio alle opinioni originali ancorchè critiche.