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giovedì 9 gennaio 2014

'Porcellum' e 'larghe intese'

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale espressa in merito alla legge elettorale universalmente nota come 'porcellum' e definita una 'porcata' dal suo stesso autore, una sola strada può aprirsi, quella di una nuova legge elettorale. Questa sentenza oltre a questo specifico e indiscusso merito ha anche quello di aprire un dibattito su una legge elettorale alternativa che non potrà essere che diversa e si spera finalmente aderente alla Costituzione. Così, estendendosi il dibattito, molte cose possono essere ridiscusse e rivalutate, come per esempio le stesse soglie di sbarramento che sinceramente odorano fortemente, pure quelle, di incostituzionalità. Odorano di incostituzionalità perché vanificano il voto di centinaia di migliaia di cittadini che vedono letteralmente cestinare il proprio impegno di elettori e questo dobbiamo finalmente avere il coraggio di ritenerlo un vero e proprio abominio intollerabile.
Per tornare al 'porcellum', che esso sia stato innanzitutto una scelta politica anziché tecnica lo si evince anche dal fatto che sembra essere stato l'elemento fondamentale nella creazione delle 'larghe intese'.
E questo non per i difetti tacciati come incostituzionali dalla Consulta ma per altri difetti che, pur essendo passati in secondo piano rispetto ai primi, sono nondimeno assai rilevanti.
Mi riferisco particolarmente ad un difetto sostanziale, cioè la sua asimmetria o, se preferite, la sua disomogeneità. Questo difetto risiede nella disparità di trattamento tra le due camere, quella dei deputati e quella dei senatori. Uno degli elementi fondamentali che hanno determinato difficoltà nella governabilità dopo le ultime elezioni (con conseguente istituzione delle 'larghe intese') è stato determianato dal fatto che alla Camera c'era una maggioranza assoluta ed al Senato solo relativa. E questo proprio a causa di questo difetto sostanziale in assanza del quale la governabilità sarebbe stata praticamente garantita!
Così le 'larghe intese' sembrano essere il frutto di una scelta politica ben precisa che vede il 'porcellum' come indiscusso protagonista e non semplicemente la diretta conseguenza del risultato elettorale che ha visto, come sappiamo, tre schieramenti su valori, abbastanza paritetici in termini percentuali.  
La funzionalità del 'porcellum' come veicolo di realizzazione delle 'larghe intese' sembra essere assai rilevante, tanto da lasciar pensare che la disparità che lo ha caratterizzato sia stata cercata ad arte.
Fantapolitica? Forse, chissà... Ma una cosa è certa, chi avesse voluto progettare le 'larghe intese' non avrebbe potuto trovare miglior alleto dell'asimmetria del 'porcellum'!