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mercoledì 19 dicembre 2012

Un anno di post

Un anno fa, cominciai questo blog, con un post intitolato "L'importanza che talvolta assume l'esplicitare".
Tra i concetti che vi si esprimevano, seppure in modo forse un po' acerbo, c'era quello secondo il quale sarebbe stato opportuno rovistare tra gli scarti di significato per recuperare un maggior senso di aderenza alla realtà.
Oggi potrei dire, a distanza di un anno, che questi scarti altro non sono in un certo senso che il 'non detto', o il 'sottaciuto' di ogni discorso o di ogni comunicazione in generale. Che cosa intendevo dire esattamente? Intendevo dire che la nostra cultura ci ha portato a considerare indistintamente come una cosa positiva la capacità di sintesi, anche e soprattutto nell'ambito della comunicazione.
Quella di sintetizzare un concetto o un discorso rinunciando a tutto ciò che appare superfluo è ritenuta una spece di arte, e forse magari lo è davvero, ma spesso nel fare questo si rinuncia anche a tutta una serie di informazioni supplementari che magari non sono così superflue e che in ogni caso fanno parte della realtà e rinunciando alle quali quindi la rappresentazione della realtà stessa si impoverisce.
I tempi della televisione che dettano legge in ogni dibattito sono paradigmatici di questa realtà e di questa situazione. Se da un lato hanno fatto sviluppare questa grande capacità di sintesi, dall'altro impediscono giocoforza di arrivare ad un reale approfondimento delle varie realtà di cui si vuol discutere incernierando i vari discorsi su formule un tantino prefabbricate e dagli esiti più o meno scontati ancorchè prevedibili, salvo che poi a lungo andare tutto questo si sente e insieme a questo si comincia anche a sentire l'esigenza di una informazione diversa.
E' chiaro che in televisione ci sono tempi che devono essere rispettati e che quella di essere sintetici diventa un aspetto al quale è difficile se non impossibile rinunciare.
La soluzione non è semplice. Gli stessi spot pubblicitari sono esempi di capacità di sintesi spesso di altissimo livello anche estetico e artistico. E sulla base di questi esempi noi ci formiamo non solo i nostri gusti, ma anche la nostra capacità di comunicare. Siamo insomma avvolti da un mondo della comunicazione che avendo adottato la capacità di sintesi come carattere imprescindibile omologa a questa realtà tutti coloro che vi possono attingere e che di fatto ne usufruiscono, cioè la maggior parte delle persone.
Siamo così abituati a tutto questo che neanche ci accorgiamo di tutto ciò che non viene detto e purtroppo non è facile far capire quanto sia importante il non detto.
Una dimostrazione di tutto questo l' abbiamo avuta quest'anno, per esempio, a proposito del trattato ESM. Si potrebbero scrivere fiumi di parole su questo trattato ed anche questo blog nel suo piccolo ha cercato di farlo, eppure non c'è ancora stato un serio dibattito televisivo sul contenuto di questo stesso trattato che viene generalmente e sinteticamente nonchè sistematicamente liquidato con due o tre parole in tutto.
Che questa cultura dell'informazione sintetica abbia cercato deliberatamente e lentamente ma progressivamente di influenzare la capacità di lettura della realtà da parte dei suoi fruitori cioè di noi comuni cittadini che sempre siamo raggiunti dall'informazione e in dosi sempre più massicce? Salvo poi rinunciare a chiedere a noi stessi: ciò di cui siamo stati informati risponde veramente alla nostra reale esigenza di informazione oppure no? Naturalmente le eccezioni non mancano.
Tuttavia è per questo, credo che parallelamente ai mezzi di informazione tradizionali la rete internet va a mano a mano acquistando sempre maggiore spazio e importanza tra le persone e soprattutto tra i giovani che rappresentano realmente il futuro del nostro Paese e di tutti i Paesi del mondo.
E' un elemento di speranza. Il Web insomma raccoglie esattamente quegli scarti, che in realtà poi scarti non sono, di cui avevo accennato nel primo post pubblicato in questo blog e ne fa un elemento di forza, una forza che attualmente, fatte le debite eccezioni, sembra essere assente generalmente nei mezzi di informazione tradizionali, efficenti e sintetici quanto si vuole, ma talvolta un po' distratti rispetto a quelle che sembrano essere delle legittime richieste di informazione su trattati che potrebbero incidere molto pesantemente sugli assetti politici del futuro.
Informazioni sull'ESM, seri ed approfonditi studi, risultati proposti all'attenzione del navigatore internet, dove possono trovarsi se non in rete?
Per questo ancora una volta ringrazio tutti coloro che hanno speso il loro tempo nel dedicarsi con autentica passione e autentico amore per la Democrazia alla diffusione dei contenuti dello stesso. Io per parte mia ho fatto ciò che mi è stato possibile.
Si conclude così un ciclo di post e un altro ciclo comincia...