Per le tecniche miste su carta o altre tecniche che compaiono in questo Diario Elettronico firmate a nome Alessio, tutti i diritti sono riservati.







mercoledì 28 settembre 2016

Ambasciatore USA sollecita incontro con Comitato del NO e si spiega...

Una delegazione del NO è stata ricevuta dall’ambasciatore degli Stati Uniti d’America, Phillips. Un incontro sollecitato dalla stessa ambasciata USA in Italia.
E’ stata una occasione di chiarimento dopo le polemiche (polemiche a cui non ci siamo sottratti), suscitate dalla notizia del sostegno dell’ambasciatore statunitense al sì alla Riforma Costituzionale.
L’ambasciatore avrebbe innanzitutto dichiarato quanto esagerate siano state le interpretazioni dei giornalisti sul presunto sostegno al sì. Presunto, sì, perché secondo quanto riporta il costituzionalista Alessandro Pace, Presidente del comitato per il NO e membro della delegazione, l’ambasciatore <<ha negato>> di aver sostenuto il sì. Sembra anzi che con grande intesa la delegazione, Pace in primis, e l’ambasciatore, abbiano insieme stesi al suolo uno dopo l’altro gli argomenti del sì.
L’ambasciatore, a quanto apprendiamo dalle testimonianze della delegazione, avrebbe ritenuto di dover comunicare le sue impressioni sul rischio degli investimenti a partire da impressioni provenienti soltanto dal mondo dell’industria. Che poi il mondo dell’industria sia tutto ma proprio tutto persuaso che la Riforma apporti benefici al comparto, cioè quello dell’industria appunto, è per noi francamente molto difficile da capire. Dubitiamo anche che non vi siano giudizi del tutto diversi all'interno di questo mondo da questo punto di vista. Su questo torneremo un’altra volta, per adesso riprendiamo…
Secondo la narrazione classica “di sistema” gli investitori hanno bisogno di un panorama stabile per decidersi ad investire in un Paese, stabilità che peraltro, come vedremo bene, questa Riforma non dà e non può assolutamente dare, non c'è verso.
La delegazione del NO ha spiegato infatti all’ambasciatore le ragioni per le quali la Riforma non può creare stabilità: per la semplice ragione che, con questa Riforma una forza politica anche con una esigua maggioranza e quindi potenzialmente minoritaria nel Paese (eventualmente anche una forza anti-sistema) potrebbe prendere il sopravvento e con i poteri acquisiti liquidare l’opposizione e prendere decisioni anti sistema anche molto radicali.
Ora, siccome tutti sanno che gli investimenti non hanno un panorama di quattro anni (durata di quasi una legislatura, cinque anni) ma ragionevolmente di almeno una quindicina di anni (tre legislature), questa caratteristica di conferire il potere ad una forza potenzialmente minoritaria e anti-sistema potrebbe realizzarsi concretamente ed effettivamente e portare il Paese verso direzioni poco prevedibili. Per questa e altre ragioni il panorama futuro che questa Riforma prospetta è l’instabilità e non la stabilità!
La delegazione avrebbe anche spiegato come la Riforma creerebbe un Presidente del Consiglio “assoluto” ma non tanto perché dotato di più poteri quanto piuttosto per l’eliminazione dei contropoteri, tra i quali anche il Senato stesso (ma non solo), anche per quella che si prospetta essere l’eliminazione dell’opposizione. Infatti i diritti dell’opposizione non potrebbero più essere garantiti.
Queste ed altre sono state le argomentazioni della delegazione.

Insomma, sembra proprio che in un clima di reciproca cordialità ci si sia spiegati e si sia sorpassata la polemica. Adesso però auspichiamo la coerenza.

Dopo esserci spesi nelle critiche al presunto appoggio al sì, era doveroso sottolineare la correzione recentemente avvenuta, particolarmente in seguito a questo incontro tra l’ambasciatore e la delegazione del NO.

Peccato però che, mentre per la notizia precedente (il presunto sostegno al sì) sono stati scritti titoli a caratteri cubitali e tutti i telegiornali ne hanno parlato addirittura tra le prime notizie, per questo incontro non si è speso quasi nessuno ed esso è sostanzialmente passato sotto silenzio, del tutto inosservato salvo che per i sostenitori del NO, che seguono il sito ufficiale del Comitato e lo sviluppo degli eventi, sostenitori tra i quali annoveriamo evidentemente noi.
Questo ci induce ancora una volta a chiedere al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di farsi garante sulla parità di condizioni di visibilità per il sì e per il NO.