Per le tecniche miste su carta o altre tecniche che compaiono in questo Diario Elettronico firmate a nome Alessio, tutti i diritti sono riservati.







giovedì 2 giugno 2016

Evviva la Repubblica!!!

Visto che pare condivisa l’opinione secondo la quale dobbiamo sensibilizzare i giovani al rispetto della Repubblica, della sua storia ma, direi, anche del suo futuro, non ci tireremo indietro e faremo nostra questa proposta, con un modesto ma spero non inutile contributo.

Qualche breve cenno storico: la Repubblica nasce prima della Costituzione ma sull’urgenza di dare una risposta immediata al problema più incombente: Monarchia o Repubblica? Risolto il dilemma a favore della Repubblica, si è sentita subito come necessaria la creazione di una Carta, la Costituzione ed è stata quindi formata l’Assemblea costituente avente lo scopo di scriverla. Serviva una carta che ne sancisse la natura, i principii fondamentali, le fondamenta giuridiche, che ne diventasse la fonte del diritto!
La Costituzione quindi, in un certo senso, si identifica con la Repubblica stessa, ne è l’elemento vitale, la carta d’identità, più ancora, l’anima. E così come in un uomo non può esservi corpo senza anima, così non può esservi Repubblica senza Costituzione.
Se dunque storicamente prima c’è la Repubblica e poi la Costituzione, ciò nondimeno quest'ultima costituendo la Repubblica stessa, in certo qual modo idealmente la precede.
Partiamo da questa affermazione dunque: non c’è Repubblica italiana senza una Costituzione della Repubblica Italiana (il nome stesso, Costituzione, sta ad indicare che essa la costituisce come tale, come Repubblica!) che la dichiari tale, che la supporti e che ne indichi i principii e i fondamenti giuridici.
Oggi questa Costituzione, definita “La più bella del mondo” è pesantemente messa in discussione. A difenderla (non finiremo mai di ringraziarli) i partigiani dell’ANPI, con grande coerenza, gli stessi che hanno contribuito a scriverla.
La Costituzione è figlia dell’Assemblea costituente, che è figlia della Repubblica, che è figlia della Resistenza, quella combattuta dai partigiani per difenderci dagli assolutismi e dalle dittature sempre proclive a sottrarre diritti se non addirittura a promuovere la costruzione di campi di sterminio per vere e proprie epurazioni di massa.
Dovrebbero essere passaggi abbastanza semplici da comprendere per chiunque, se vogliamo potrebbero essere esplicati meglio, è vero, ma sto sintetizzando e mi espongo quindi ai rischi delle sintesi.
Comunque, se questa festa della Repubblica avviene in un clima pesante, si deve al fatto che pesante e stridente è la contraddizione di chi celebra una festa, quella della Repubblica appunto, che è storicamente associata alla Resistenza, e alla Costituzione, mentre contemporaneamente assiste allo spettacolo di una pesantissima revisione di quest’ultima, con molti cittadini che sono preoccupati per l’incertezza che ne deriverebbe.
E’ per questo che il clima non è dei migliori, si avverte tutto quanto l’imbarazzo della contraddizione stridente in atto.
Vorremmo sensibilizzare i giovani all’amore per la Repubblica e questo, per noi coincide con la sensibilizzazione all’amore per la Costituzione e all’impegno di sempre attuarla.
E proprio per questo ascoltiamo quindi le parole di Calamandrei rivolte esattamente ai giovani, ascoltiamo dalle sue parole dov’è che nasce la Costituzione:

« Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati.
Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero,
perché lì è nata la nostra Costituzione. »

(Piero Clamandrei, Discorso ai giovani tenuto alla Società Umanitaria, Milano 26 gennaio 1955)

Chi ne cerca una revisione così pesante avrà pensato a questi luoghi? Vi avrà pensato almeno oggi in cui si festeggia la Repubblica? Speriamo di sì ma temiamo di no! In ogni caso, speriamo…
Ma per tornare alla festa della Repubblica chiediamoci anche: in che scenario avviene questa stessa festa? Cosa accade in giro per il mondo?
Mi viene in mente che sono di qualche giorno fa alcune dichiarazioni dell’economista Zingales che, dall’altra parte dell’Atlantico, preannunciava e quasi auspicava l’intervento del MES in Italia. Non possiamo…non possiamo proprio in questo giorno di festa, fare finta di niente e girare la testa dall’altra parte, non possiamo proprio fare finta di non aver combattuto certe battaglie contro l’approvazione del MES, non possiamo proprio fare finta che niente stia accadendo mentre la realtà ci dice che è in atto e sussiste un progetto per cedere la sovranità dell’Italia e trasferirla, da organismi democraticamente eletti ad organismi che invece non lo sono.
Organismi appunto come la Troika e il MES che ne è la strutturazione permanente in Europa. Questo processo di sostituzione è illegittimo, antidemocratico, prepotente, e come tutti i progetti illegittimi, antidemocratici e prepotenti, cerca di non sembrarlo, e, che lo sembri o no, in ogni caso è profondamente sbagliato.
Come cittadini di uno Stato sovrano, come cittadini di una Repubblica, oggi festeggiata, abbiamo il dovere di denunciare l’esistenza di questo processo e il fatto che esso si alimenti di molteplici sviste e leggerezze, di deresponsabilizzazioni e autoassoluzioni, nonché di falsi miti di progresso, di dogmi e superstizioni.
Abbiamo il dovere di avvertire i nostri giovani concittadini che se il progetto va in porto, essi non potranno più essere rappresentati degnamente dalla politica italiana poiché essa, attraverso varie ingegnerie politiche, non ultime le nomine e le immunità (cioè attraverso l’impossibilità di eleggere i propri rappresentanti poiché scelti dalle segreterie di partito, come i senatori per esempio) rappresenterà le decisioni della Troika, cioè di un organismo non democraticamente eletto e quindi non rappresentativo. Abbiamo il dovere di avvertire i nostri giovani concittadini che se il progetto va in porto il loro futuro non sarà più scritto dalla Costituzione ma da persone lontanissime e non elette da nessuno.
Ora, perché sussista la necessità di un intervento del MES (Troika), cioè di un commissariamento, le cose per le banche bisogna che vadano male. A chi imputare la colpa di un simile andamento? Difficile a dirsi quando si approvano leggi che deresponsabilizzano la dirigenza e fanno pagare i danni della pessima gestione ai correntisti! Difficile a dirsi quando questi danni sembrano quasi cercati, chissà, magari proprio per fare intervenire la Troika (ecco come l’attuale strutturazione comunitaria e para-comunitaria crea le premesse di inusitati e immani conflitti di interessi!).
Viene da chiedersi cioè se per caso non si applichino quelle modalità che sfruttano il paradigma chapliniano de “Il monello”, cioè la divisione in due squadre della stessa squadra, con i seguenti compiti assegnati: all’una il compito di spaccare il vetro, all’altra quello di sostituirlo, come nel celebre film. Così si avallano e prendono atto le politiche bancarie fallimentari in Italia (e in Europa), le tendenze autolesionistiche, quelle che creano danni ingenti al Paese, per cui si comincia ad intravedere come necessaria (in vero le alternative ci cono sempre!) l’intervento della Troika (ESM), per sostituire il vetro rotto. E come interverrebbe il MES? Con prestiti ceduti in cambio di rigide condizionalità cioè in cambio del diritto di creare l’agenda politica economica (e non solo economica) Italiana.

A questo punto è necessaria una breve parentesi per riassumere come ci si è creati una gabbia con le proprie mani, come si è arrivati a questo.

Sono incredibili i passaggi che hanno portato a questo! L’Italia di fatto ha avallato l’organismo ESM, durante il governo Monti, non democraticamente eletto, insediatosi su richiesta della BCE (Banca Centrale Europea), con grave e illegittima ingerenza, per sostituire un governo democraticamente eletto (quello dell'ex cavaliere). Ora, dalle interviste, nessuno di coloro che l’hanno approvato aveva neanche letto il trattato ESM. L’Italia si è creata da sola la gabbia nella quale qualcuno adesso vuole rinchiuderla! A niente sono valsi i proclami accorati di chi cercava di mettere in guardia dai rischi di una simile approvazione! Dopo questo l’Italia ha ceduto 60 miliardi di euro a questo organismo (altri 65 sono previsti), in un periodo di grave crisi, di contrazione dei consumi ecc., in cui si poteva usare questa cifra per rilanciare l’economia. Invece (altro comportamento autolesionistico) ce ne siamo privati e probabilmente (cosa che sto cercando di capire da tempo, e che chiedo da tempo) sono stati presi a debito! Da dove? E possibile avere finalmente una riposta? Ci sia data una risposta, per favore!
Così l’Italia potrebbe aver preso a debito una cifra più che consistente per cederla ad un organismo che si muove al di fuori del diritto comunitario, per farseli rendere alla bisogna (sempre a debito, nota bene) dallo stesso organismo e sotto rigide condizionalità, cioè al prezzo dell’abdicazione dell’Italia a scriversi autonomamente l’agenda politica per farsela scrivere dalla Troika, dal MES! E’ un atteggiamento che può essere chiamato semplicemente folle! Non ci sono altri termini per descriverlo! Se avessimo rifiutato l’ESM e ci fossimo tenuti quella cifra ci avremmo guadagnato due volte. Ma a questo porta il bieco e retorico internazionalismo di facciata, a questo porta la retorica dell’interdipendenza, a questo portano le liste di nominati che rispondono solo ai partiti, a questo porta l’atteggiamento di non leggere i trattati che si sottoscrivono. Così sono in molti oggi, quelli che pur avendo approvato l'ESM, celebrano la festa della Repubblica, ma forse adesso è più chiaro, o almeno così si spera, che la cosa è in qualche modo contraddittoria, visto che i conflitti di interesse che la presenza di questo organismo porta in Europa, ed il potere che esso ha  sono tali da mettere in crisi una intera Repubblica. 
Ci credo poi, che il debito pubblico aumenti, e l’Ue (sembra quasi una presa in giro), chiede di ridurre questo debito, quando col progetto ESM ha probabilmente contribuito più di ogni altra cosa ad aumentarlo.
Vorremmo vedere i dati: da dove sono stati presi questi 60 mld di euro? Incidono sul debito pubblico?

Per chiudere la parentesi e tornare a parlare di Repubblica e della necessità di sensibilizzare i giovani alla stessa e alla Costituzione che la definisce e ne fissa i principii, dobbiamo quindi avvertire gli stessi giovani che sono in atto dinamiche di difficile comprensione ma che tendono a ledere la dignità della Repubblica, la sua integrità, la sua autonomia. Dobbiamo dirlo nel giorno della festa della Repubblica, proprio quando si pensa a quanto è costata, la nostra cara Repubblica!

Viva la Repubblica quindi, se viva lo è davvero, se è sovrana, se è libera…per quanto?