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giovedì 13 marzo 2014

Regressione economica e sociale

Abbiamo già accennato all'importantissimo ruolo che le banche hanno sempre svolto nella storia dello sviluppo dal momento della loro creazione in avanti.
Per rendere più chiara l'importanza di questo ruolo dobbiamo pensare alle banche come a dei serbatoi che mettono il contenuto del serbatoio stesso a contatto di molte persone. Le banche traggono profitto da questo contatto. Naturalmente aumentando il numero delle persone che  riempiono il serbatoio aumenta anche la grandezza stessa del serbatoio. Questo serbatoio è, o almeno dovrebbe essere,  a contatto di tutti, e questo contatto favorisce la circolazione del denaro, che altre volte ho paragonato alla circolazione del sangue.
E' così che molti progetti, anche quando provengono dalle classi meno abbienti, possono trovare un finanziamento e la possibilità di essere concretizzati. Il popolo italiano in questo eccelle. Si comprende così abbastanza bene in modo piuttosto intuitivo il ruolo sociale delle banche, e questo ruolo ce lo hanno solo le banche. Il denaro così circola e crea sviluppo.
Ma cosa avverrebbe se questo meccanismo venisse meno?
Si creerebbe disagio sociale dovuto a scarsa circolazione di denaro e all'impossibilità di mettere in pratica tante idee. La difficoltà di accesso al credito è uno dei problemi lamentati oggi da tanti imprenditori.
Se si interrompe il processo virtuoso non tarda molto a comparire il processo vizioso e si creano dei meccanismi di regressione economica e infine sociale. Le banche hanno così il potere di influenzare questo processo in modo decisivo. Oggi a queste difficolta se ne sommano tante altre che sarebbe difficile descrivere pienamente in poche righe. Il fatto è che comunque molti cittadini onesti ed operosi sono crostetti a chiudere per difficoltà di accesso al credito. Il meccanismo vizioso sembra prendere il sopravvento e chi è forte già di suo comincia perfino a mostrare i muscoli in vario modo.
La situazione tra dinamiche micro e macro-economiche, ripeto, è difficile da  spiegare nel dettaglio ma la permanza in questo meccanismo vizioso fa sì che ciò che dovremmo temere oggi, data la situazione vigente, è la schiavitù per debiti, anche della nostra Nazione.
Nella storia ci sono sempre stati tantativi di dominare gli altri attraverso l'indebitamento. In antichità questo portava alla vera e propria schiavitù.
Questo ci riporta indietro di circa 2600 anni!
Quando si arriva ad osservare una simile inflessione sociale che vanifica le conquiste politiche e sociali di oltre 2600 anni di storia umana è difficile rimanere indifferenti. E ci si chiede: cosa è mai successo?
Possibile che non ci si  accorga di dove certe linee di condotta politica ci stiano portando? E' terribile! Qualora poi qualcuno se ne fosse accorto e non avesse avvertito i suoi concittadini e compatrioti ( che magari chiama fratelli quando gli capita di cantare l'inno nazionale) è complice e reo dello stesso misfatto!

Solone (Atene, 638 a.C.- 558 a.C.) legislatore, giurista, poeta ateniese riuscì ad abolire la schiavitù per debiti attraverso un provvedimento che il popolo denominò seisàchtheia che si può tradurre letteralmente con "scuotimento, scioglimento dei pesi".(Fonte Wikipedia)
E questo accadeva circa 2600 anni fa!!! E oggi? Chi ci ha portati ad una simile regressione politica e sociale?
E badate bene che è in questo clima di regressione politica e sociale che qualcuno vorrebbe cambiare ( forse dovrei dire stravolgere) la Costituzione!
A buon intenditor poche parole!