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sabato 29 marzo 2014

La questione del Senato della Repubblica

Premesso che sono contrario all'inutile riforma del Senato mi chiedo:
con che cosa lo si vorrebbe sostituire il Senato della Repubblica?
Oggi si dice che non è chiaro, ragione di più per adottare un qualche principio di prudenza ed evitare pasticci.
Questo consentirebbe di occuparsi delle vere questioni del Paese. Tuttavia mi chiedo,  prima era chiaro?
Me lo chiedo perché da quei dati che erano emersi sembrava di sì. E sempre riferendosi a quei dati, facendo alcune semplici deduzioni sembrava proprio che lo si volesse sostituire sostanzialmente con il presidio permamanente di un unico partito.
E questo cercando di sfruttare una situazione di fatto favorevole al partito maggiormente radicato sul territorio a livello di amministrazioni locali per imprimere una svolta egemonica alla politica nazionale, una volta per tutte, dopodiché non ce ne sarebbe più per nessuno! Un traguardo potenzialmente appetibile per qualcuno che insegua la volontà di potenza ( che non ha molto a che vedere con la Democrazia).
Dunque adesso pare che non si sappia con cosa sostituirlo. Sembrerebbe la premessa per un classicissimo pasticcio all'Italiana.
Il rischio di una deriva anti-democratica del genere di cui sopra è fortemente presente, estremamente realistico.
Questi sono infatti i rischi che si corrono quando si vanno a toccare con tanta superficialità i gangli più sensibili dello Stato,  quelli che sono stati istituiti esattamente per impedire derive del genere e che quindi una volta rimossi le possono consentire nuovamente, quei gangli che fino ad oggi hanno funzionato benissimo per fortuna.
Toccare il Senato poi è affare costituzionale delicatissimo e della massima importanza.
Lo ribadiamo, è affare costituzionale!!!
Questa maggioranza anomala che si è istituita sulla base del tradimento delle dichiarazioni elettorali e che poi ha visto il ridimensionamento, per usare un eufemismo, della Corte Costituzionale, che ha dichiarato anticostituzionale la legge elettorale con la quale è stata eletta, come può, dicevamo, pensare di avere l'autorità di andare a toccare un organo importante, centrale e storico come il Senato?
Organo col quale si identifica la storia di una intera Nazione.
Ricordiamoci che quando si va a distruggere la memoria storica di una Nazione, segue purtroppo con triste coerenza la distruzione della stessa Nazione, il suo dissolvimento!
Ma poi, chi ha ricevuto l'investitura costituente? Chi si sente effettivamente e sinceramente investito di autorità costituente?
Se qualcuno si sente investito di autorità costituente ce lo dichiari apertamente e schiettamente, ma abbia almeno il buon gusto di essere stato eletto dal popolo.
Si assiste a un paradosso, quello di un intera maggioranza che, eletta con una legge elettorale incostituzionale e formatasi tradendo le dichiarazioni fatte in campagna elettorale, e per giunta ancora una volta incapace di ascoltare la vera voce del popolo, cosa di cui siamo sempre dispiaciuti,  pretenderebbe di avere i titoli ed i requisiti per autoproclamarsi investita di autorità  costituente!!! 
In un Paese democratico quando un provvedimento o una riforma sono inutili o dannosi, quando i rischi sono maggiori dei vantaggi, quando si violenta la storia, quando si mette a repentaglio la Democrazia stessa, quando questo svia dai reali problemi del Paese, il principio di prudenza deve necessariamente prevalere.
Non può prevalere sempre la dittatura della maggioranza, di una maggioranza che somiglia ogni giornio che passa sempre meno al Paese che dovrebbe rappresentare. Sempre più distante.
Ma poi ,dove risiede l'urgenza di un simile provvedimente? E' semplice, non c'è nessuna urgenza.
La verità è proprio questa, che non c'è nessunissima urgenza perché non è per questo che il Paese soffre.
Sono altre le ragioni della sua sofferenza.
Cerchiamo di renderci conto che non solo questa maggioranza non ha la minima autorità costituente, ma rischia di distruggere una volta per tutte e per sempre l'eccellentissimo lavoro svolto a suo tempo dalla vera ( e veramente rappresentativa) Assemblea Costituente, lavoro svolto per il bene di tutta la Nazione, non di una parte soltanto!!! Cerchiamo di renderci conto che così si riapre la strada a pericolose derive anti-democratiche.
Queste sono questioni troppo importanti per tacerle o per non schierarsi.
Questo progetto di smantellamento del Senato indebolirebbe soltanto lo Stato Italiano senza arrecargli alcun vantaggio. Lo Stato italiano non ha bisogno di essere indebolito ma rafforzato.
C'è una Europa da costruire e se essa non sarà fatta da stati forti sarà costitutivamente debole.
C'è una Europa da fare e se essa non sarà costituita da forti democrazie, la Democrazia stessa sarà a rischio.
Il bicameralismo poi, contrariamente a quanto si va dicendo è la forma più diffusa nei parlamenti di tutto il mondo. Proprio così, la più diffusa!
L'idea di riformare il Senato per velocizzare le scelte politiche sembra poi totalmente in contraddizione con la velocità con la quale si sta privando l'Italia della sua sovranità. A che serve un parlamento veloce quando l'Italia sta venedo esautorata di ogni sovranità, e proprio da coloro che proclamano la bontà delle scelte rapide?
In un clima in cui sempre più persone si accorgono di una drastica inflessione del senso democratico si vorrebbe oltretutto istituire un Senato non elettivo! Dico, non elettivo!
Sapete che cosa significa? Che non sarà votato, che non sarà eletto e costituito dai cittadini, ma ci rendiamo conto?! E se non sarà eletto dai cittadini da chi sarà eletto?
Questo sembra coincidere sintomaticamente col fatto noto a tutti che si è voluta una maggioranza guidata da qualcuno che non è stato eletto.
Come dire? Una cosa fatta a immagine e somiglianza.
E di questo passo dove arriveremo?
E la sovranità del popolo sancita dalla Costituzione della Repubblica dove la mettiamo?
Questa attuale classe diregente ha una consapevolezza di ciò che l'Art. 1 della Costituzione significhi?
Ha una vera consapevolezza, una percezione precisa del significato dell'Art.1 della Costituzione?
Ma perché dobbiamo sempre mettere in discussione diritti che dovremmo dare per acquisiti una volta per tutte e per sempre? Che senso ha? Serve solo a dividerci e dividerci serve solo ad indebolirci.
Stiamo mettendo a repentaglio i fondamenti stessi della nostra Democrazia.
Una conquista importante per la Democrazia va sempre mantenuta altrimenti anziché progresso avremo regresso, regresso politico e sociale.
E' inutile e dannoso poi farsi prendere da smanie alimentate da opinioni del tipo: se non si fa ora non si fa più! Siamo particolarmente dispiaciuti che opinioni del genere, ancorché legittime, circolino senza contraddittorio nel circuito mediatico.
E' inutile e dannoso perché alimenta atteggiamenti nevrotici, ansie da prestazione ed altro ancora, e poi perché non è vero.
Si sente ancora dire che siamo di fronte all'ultima speranza, all'ultima spiaggia e via discorrendo, alimentando così un clima nevrotico e frenetico assurdo, privo di reale fondamento a ben pensarci, e quindi sostanzialmente dannoso.
Non è vero che siamo di fronte all'ultima opportunità. L'ultima opportunità di che cosa?
La Democrazia è proprio questo: l'incessante riproposizione di ogni opportunità! Se non siamo convinti di questo, se non siamo convinti che la Democrazia sia questo, vuol dire che ancora oggi, nel terzo millennio, non siamo ancora in grado di capire il vero e autentico significato della parola Democrazia.
Finché sarà presente la Democrazia potremo parlare di tutto e ogni opportunità potra proporsi incessantemente. E' quando la Democrazia non ci sarà più che sarà impossibile parlare di tutto e riproporre incessantemente ogni opportunità. Lo dovremmo sapere, l'umanità ha già vissuto periodi del genere, privi di Democrazia.
La smania è inutile, fuori luogo e dannosa. Il momento mi sembra particolarmente grave e saremmo grati a quanti ritenessero di evitare di alimentarla, ci sembrerebbe l'atteggiamento corretto da tenere, certamento quello più appropriato.
E sulla questione specifica del Senato in generale in questo momento quello che conterebbe veramente sarebbe il principio di prudenza.
E' alle coscienze che vorrei parlare: prevalga la prudenza, si eviti la dittatura della maggioranza, per il bene del Paese. Non dissipiamo il nostro patrimonio.
I veri problemi del Paese stanno altrove!
Non roviniamoci con le nostre stesse mani!