Per le tecniche miste su carta o altre tecniche che compaiono in questo Diario Elettronico firmate a nome Alessio, tutti i diritti sono riservati.







venerdì 14 marzo 2014

La nuova legge elettorale può alimentare soltanto il rapporto nevrotico

Era difficile riuscire a concepire una legge elettorale che risultasse peggiore del porcellum.
Purtroppo sembra che la strada imboccata in Parlamento porti proprio lì. Quella uscita dalla Camera è infatti una legge che, anche a detta di tutta l'opposizione, non tiene conto delle indicazioni della Consulta.
Da un lato sembra di recepeire le idicazioni della Consulta, infatti si dice: - la Corte Costituzionale ha messo in evidenza la necessità di fare una nuova legge-, e la si fa; dall'altro si fa una legge però che ripropone gli stessi difetti della precedente forse addirittura peggiorati e che quindi sarà squalificata dalla stessa Corte in futuro. E' una legge che si oppone al cambiamento.
Il cambiamento infatti consiste nel fare qualcosa di utile che non si è fatto prima, non nel cambiare tutto perché niente cambi. Nella fattispecie il vero cambiamento consisterebbe nell'ascoltare il popolo che, lo ricordo, la Costituzione definiesce sovrano.
Infatti purtroppo ancora oggi dobbiamo constatare con amarezza che, nonstante i ripetuti inviti, vige una certa incapacità all' ascolto da parte della classe politica. Finché il popolo e certi suoi cittadini in particolare non verranno ascoltati non ci sarà l'unico vero cambiamento che conti, non potrà esserci.
Il popolo in generale, a livello di sentore e di sentimento (subendone gli effetti), ed alcuni cittadini dotati di specifica preparazione in modo scientifico e circostanziato, con dati alla mano, avvertono da tempo che certe direzioni intraprese soprattutto a livello macro-economico sono sbagliate ed indebitano lo Stato con tutte le ripercussioni del caso. Certe affermazioni fatte da ex ministri dello Stato lo confermano! Purtroppo però nonostante gli effetti negativi previsti si verifichino puntualmente e confermino da un lato la bontà delle previsioni, dall'altro l'incapacità all'ascolto, ancora oggi si assiste ad un irrigidimento sulle proprie posizioni quando invece ci sarebbe bisogno di una presa di responsabilità politica e di ammettere che si sono fatte delle scelte sbagliate in passato, vedi approvazione del trattato ESM e Fiscal Compact.
Ora, uno dei modi coi quali il popolo può essere rappresentato sono le elezioni  ovviamente.
Ma se la legge elettorale viene fatta in modo tale da non consentire la rappresentatività, e quella che è passata alla camera purtroppo non la consente, la voce del popolo rimarrà ancora una volta - ripeto e sottolineo- ancora una volta inascoltata.
E l'Italia si avvia così verso un conflitto psico-sociale. Infatti il dialogo tra le parti di uno Stato è indispensabile ma in questo modo si dichiara sostanzialmente di non volerlo questo famoso dialogo, perché chi non vuole la rappresentatività, di fatto non vuole neanche il dialogo. Ed è così che si sviluppa e si alimenta il conflitto psico-sociale, è così che si alimenta il rapporto nevrotico tra le parti dello Stato.
Le tensioni sono già molte e alimentare il rapporto nevrotico è del tutto irresponsabile, e chi non ne prende atto fa un torto alla Nazione e a se stesso.