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giovedì 11 agosto 2016

Cose che vengono in mente pensando a Sant'Anna di Stazzema

Andare a Sant’Anna di Stazzema, particolarmente nel giorno della commemorazione dell’eccidio, il 12 agosto, è sempre un modo per ricordare quali e quanti sono i pericoli legati ai totalitarismi e agli autoritarismi.
La cultura che ha generato quegli stermini, la cultura che ha generato i campi di sterminio, non è debellata del tutto, sopravvive. Anzi potremmo dire che c’è sempre stata, che c’è e che, forse, sempre ci sarà.
Ma allora qual è il modo per impedire che essa torni in auge, poiché se è vero che c’è, il pericolo di una sua riaffermazione è realistico. Il pericolo effettivamente è realistico ma questa cultura si riafferma solo a determinate condizioni. Se queste condizioni non si verificano rimane, per così dire, in sordina, pur non scomparendo del tutto, rimane ad uno stato silente. Ma quando le condizioni sono favorevoli essa comincia a penetrare dove può, a fare proseliti, a dilagare e la storia ci insegna fino a dove è capace di arrivare. L’unico modo per impedire che essa si riaffermi e dilaghi di nuovo è impedire che si formino quelle brecce attraverso le quali essa può penetrare nella società, riaffermarsi, fare proseliti e dilagare. L’unico modo per impedire che essa si riaffermi è mantenere alti gli anticorpi che le società si sono date proprio per impedirne la riaffermazione. Molti di questi anticorpi in Italia vivono per esempio nella Costituzione Repubblicana, un autentico gioiello forgiato dalla storia, dall’esperienza, un gioiello anche in termini di prevenzione e lungimiranza, una lungimiranza che tuttavia oggi rischia di essere scalfita. Mantenerla intatta significa mantenere intatti quegli anticorpi che impediscono esattamente il riproporsi dei totalitarismi e degli autoritarismi intrisi di culto della personalità e dell'arbitrio e con essi il riproporsi della cultura dei campi di sterminio.
La cultura dei campi di sterminio ha bisogno di portatori sani di campi di sterminio, di persone cioè che non sanno e non si rendono conto di promuovere la riaffermazione di quella cultura; la cultura dei campi di sterminio ha bisogno di portatori sani, manipolabili a piacimento. I portatori sani di campi di sterminio generalmente sono persone normali, ma distratte, non sono cattivi, non più di chiunque altro, ma si lasciano manipolare, abdicano alle proprie idee per promuovere quelle che gli vengono suggerite da terze parti. Ai portatori sani di campi di sterminio non si chiede di mettere su un campo di sterminio, si chiede semplicemente di ledere almeno parzialmente lo Stato di diritto, si chiede di incrinare la società democratica per quello che si può, si chiede di diminuire la rappresentatività di uno Stato o Nazione ed altre cose del genere. In altri termini gli si chiede di fare breccia nelle maglie della società immettendovi un certo quantitativo di squilibrio e di ingiustizia, gli si chiede di compiere un passo, uno soltanto, il resto arriverà poi se le condizioni lo permetteranno, ma se e quando le condizioni lo permetteranno...un secondo passo sarà compiuto, poi un terzo e così via. Così agisce questa cultura dei campi di sterminio, cercando alleati che sono alleati a propria insaputa. Così i portatori sani di campi di sterminio potrebbero anche ravvedersi nel momento in cui si rendessero conto di esserlo, ma non è facile far sì che essi se ne rendano conto. Oggi purtroppo con una leggerezza senza pari si vuole mettere in discussione oltre quaranta articoli della nostra Costituzione, in blocco, in modo eterogeneo, causando un arretramento della rappresentanza e della Democrazia senza precedenti nella storia repubblicana italiana; oggi con la stessa leggerezza si vogliono togliere quegli anticorpi che sono preposti esattamente a impedire che la cultura dei campi di sterminio, che sempre si associa al totalitarismo, al personalismo, all’autoritarismo, si riaffermi. La prudenza non è mai troppa quando si tratta di impedire che queste falle, queste brecce, favoriscano questa cultura dei campi di sterminio. Prevenire è meglio che curare. Che lo si avverta o no, che se ne sia consapevoli o no, questo stravolgimento della Costituzione purtroppo va in una direzione pericolosa. Chi si è reso conto di questo per fortuna è l’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, che con grande coerenza e con grande coraggio e rinnovata lungimiranza si è ufficialmente schierata in difesa della Costituzione e per il NO al Referendum Costituzionale.
L’ANPI si è schierata in difesa di ciò che ha contribuito a scrivere e a donarci, un dono immenso che bisogna riconoscere come tale e come tale salvaguardare!
Un personalissimo grazie all’ANPI da parte mia!!!
Domani a Sant'Anna!!!