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venerdì 16 gennaio 2015

Se vi farete incatenare vi faremo sforare!

Alla fine del semestre italiano si tirano le somme.
La compagine italiana si dice soddisfatta.
Il fatto è che, in vero, niente è stato prodotto di positivo per il nostro Paese.
Certo, è comprensibile il malcelato imbarazzo di chi è costretto a far passare per una vittoria quella che in realtà è una sconfitta così cocente!
Insomma, per sintetizzare, alla fine delle danze si può interpretare quello che le istituzioni europee ci hanno detto riassumendolo così: se vi farete incatenare, vi faremo sforare il tetto del tre per cento!
Ma per dirci questo non c'era bisogno del semestre italiano, ce lo avrebbero detto comunque.
E magari dovremo rispondere anche: grazie!
Capisco che sia difficile comprenderlo ma le istituzioni europee devono sapere che i nostri politici rappresentano ( o dovrebbero rappresentare ) sessanta milioni di cittadini che hanno il diritto di sentirsi ben protetti e rappresentati appunto e che l'atteggiamento delle stesse istituzioni europee, sempre piuttosto irriguardoso e irrispettoso nei confronti dell'Italia ( quasi si trattase di un cliché che è doveroso ripetere ad oltranza ), non lede soltanto i politici ma anche i cittadini che essi rappresentano, cioè una intera nazione!
Chissà che cosa dovranno dirci le istituzioni europee per fare emergere dal fondo del barile almeno quel poco di orgoglio che all'Italia è rimasto, se qualcosa è rimasto, e non possiamo rammaricarci se vi è chi ne dubita.
Non sappiamo ancora essere Nazione, forse non lo siamo mai stati.
In ritardo storico sulle altre, nella creazione della nostra Nazione, l'Italia nella sua giovane vita di Nazione unita, non è ancora riuscita a fare quegli italiani che qualcuno all'indomani dell'unificazione auspicava si potessero fare.
Ancora non formata come Nazione, priva di coesione culturale e sociale tra i suoi cittadini che la sua Costituzione ed il suo inno nazionale vorrebbero addirittura fratelli, l'Italia entra precocemente nel vortice delle cessioni di sovranità, di carattere europeista, sprovvista di una base solida e capace di rivendicazioni.
Così alle opinabili cessioni di sovranità, mai spiegate e mai approfondite, si somma come effetto collaterale una sorta di depauperamento ed impoverimento del territorio sia da un punto di vista culturale, sia da un punto di vista economico e sociale, nonché politico.
L'italia cede più denaro all'Europa di quanto ne riceva ed in concomitanza cede quella sovranità che gli permetterebbe di chiederne spiegazione!
Ora se da un recipinte si toglie dell'acqua e non vi si reimmette, il recipiente prima o  poi si svuta. Qui non serve essere un genio della finanza o dell'economia per comprendere questo, anche un bambino lo capisce, e capisce insieme a questo che c'è qualcosa che non va.
Tanto per ricordare, L'italia ha già ceduto 60 miliardi ( dico 60! ) di euro ad un organismo ( l'ESM ) che serve per deresponsabilizzare le banche rispetto al proprio operato e per innescare il ricatto che possiamo sintetizzare con questa frase: te li ridiamo a prestito, ma solo se farai quello che noi ti diciamo di fare! E tutto questo per riceverne quanti dall' Unione europea, che per altro lamenta ( l'avrete sentito?) di averne così pochi che dovrà chiederli ai privati?
Guardate che con 60 miliardi di euro si  possono fare politiche industriali degne di questo nome!
L'Italia sembra sistematicamente presa in giro dell'Unione europea, che segue un suo disegno politico ormai ben visibile per chi ha il coraggio di guardare in faccia la realtà ma mai espresso a chiare lettere: indebolire ed impoverire le periferie, per arricchire il centro e il nord!
E' chiaro che diviene estremamente funzionale a questo scopo il chiedere all'Italia quantità esorbitanti di euro, che di contro potrebbero essere impiegate direttamente sul territorio ( e non lo si fa ) per rendergliene meno della metà, e sotto rigide condizionalità!
<< Fatevi incatenare, cedete sovranità, licenziate i vostri dipendenti, chiudete le vostre industrie e...vi faremo sforare il tre per cento!>> sembra di sentir dire...
Una cosa analoga era accaduta all'interno dei confini italiani col sopraggiungere  della tardiva unità.
Si tratta della famosa questione meridionale: per arricchire il nord si andò inpoverendo il sud, e città come per esempio come Napoli ne sofrirono tantissimo e si ritrovarono con un pugno di mosche in mano.
Qualcosa del genere sta accadendo appunto anche a livello europeo: per arricchire il centro-nord europeo, si sacrifica il sud.
Se i politici italiani non riescono a rendersi conto di questo vuol dire che qualcun deve spiegarglielo forse.
E se dopo che qualcuno glielo ha spiegato non si inverte la direzione di marcia e non si mette un fermo a queste furberie europeiste, allora subentra il dolo!
Dove sono stati presi questi 60 miliardi di euro confluiti nell'ESM?
Chi non risponde a questa domanda o non lo sa o non vuole guardare in faccia la realtà!
Ma un politico degno di questo nome deve saperlo e deve dare ai propri concittadini una risposta chiara e trasparente, come dice una recente pubblicità progresso di stampo chiaramente europeista, se non altro per la coerenza.
Sessanta milioni di cittadini italiani hanno il diritto di essere rappresentati degnamente!
Intanto, alla fine del semestre italiano con una Italia più povera di prima, prendiamoci il: LASCIATEVI INCATENARE E VI FAREMO SFORARE!!!