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mercoledì 21 gennaio 2015

Del Presidente della Repubblica

Sarebbe quantomai auspicabile che l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica tenga conto del quadro generale nel quale si muove l'Italia. Questa prossima elezione non può, per esempio, non tenere conto della crisi in corso: crisi politico istituzionale e crisi economico-finanziaria.
La crisi attualmente in corso è molto complessa e riguarda vari aspetti della società in generale e delle tendenze internazionali, direi globali.
Certamente però in questa crisi siamo quasi tutti d'accordo nel ritenere che un ruolo di primo piano lo rivesta la 'finanza'.
Particolarmente rilevante sembra essere stato ( ed essere) il ruolo della finanza speculativa, anche in Europa, anche nell'Ue. Ecco perché diventa necessario dare una risposta a questa situazione.
L'elezione del presidente della Repubblica dovrebbe tenere conto tra gli altri aspetti, anche di questo appunto. Particolarmente significativa dovrebbe essere la considerazione del fatto che attualmente sul piatto della bilancia troviamo un peso assai consistente dalla parte della finanza ed un peso assai meno consistente dalla parte del diritto; ne nasce uno squilibrio e un conseguente pendere della bilancia dalla parte della finanza.
Ecco che diviene importante quindi riuscire a riequilibrare la situazione, nell'interesse generale.
E quando dico interesse generale intendo dire quell'interesse che tutela tutti, nessuno escluso, e che deve considerare la sperequazione che la distribuzione delle ricchezze stà producendo nel nostro Paese e nel mondo.
Così la figura di Presidente della Repubblica che dovrebbe scaturire dalle prossime elezioni, dovrebbe essere, a nostro giudizio, una figura che abbia dimestichezza col concetto di diritto sia sul piano teorico, sia sul piano pratico. Un giurista, politico, saggista, un uomo di esperienza che sappia masticare molto bene la nozione di 'diritto' troppo spesso sottovalutata oggigiorno, che conosca le istituzioni, il mondo politico, che sappia valorizzare la storia della nostra Nazione e la sua cultura
Qualcuno che magari ha contribuito a scrivere la Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione europea e che guardi quindi anche alla dimensione europea ma con una sfumatura un po' diversa, con un approccio particolarmente sentito dalla parte del diritto, appunto.
Serve un peso da mettere sulla bilancia oggi sproporzionalmente sbilanciata dalla parte della finanza, e dell'economia, e questo peso, lo ribadiamo ancora una volta, non può che essere il diritto.
Solo così potremo guardare al futuro con uno sguardo rasserenato, solo cioè se ripristineremo il corretto punto di vista che si può esprimere così: l'economia e la finanza sono state fatte per l'uomo, e non è l'uomo che è stato fatto per l'economia e la finaza.
Questo positivissimo ed auspicabilissimo riequilibrio è possibile. Lo è se almeno per l'elezione di del Presidente si abbassano i toni, le bandiere di partito, i patti non dichiarabili, gli interessi particolari...
...questo riequilibrio che va nell'interesse generale anche dell'Europa è possibile, basta cercarlo.
L'uomo indicato per questo è Stefano Rodotà!!!