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martedì 3 luglio 2012

Le ragioni del lavoro

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Ma l'importanza che il lavoro rivestiva nella vita sociale e reale delle persone, e la percezione del  suo  essere strumento fondamentale era intuito chiaramente fin dal principio ed è andato esplicitandosi e chiarendosi nel corso della storia,  e la stessa storia del cristianesimo ha dato un   suo  contributo  non  indifferente  alla chiarificazione anche teorica del suo ruolo e del suo valore morale.
A tale proposito giova ricordare, per tornare ancora una volta al medioevo, quello che fu il motto dei monaci Benedettini già nell'alto medioevo appunto:
'Ora et labora', cioè prega e lavora!
Certo è doveroso anche ricordare un particolare di non poco conto e cioè che coloro che aderivano alla regola benedettina quando lavoravano non lo facevano dietro compenso di denaro, bensì appunto per obbedire alla regola, ed i frutti di questo lavoro andavano a beneficio dell'intero monastero, dell'intera comunità.
Tuttavia da questo motto è anche possibile evincere quale valore venisse attribuito al lavoro dagli stessi Benedettini e cioè come il lavoro stesso fosse investito di grande considerazione e di alto valore morale.
In ogni caso, per varie ragioni sulle quali non ci dilungheremo in questa sede, dobbiamo ricordare anche che gli stessi monasteri del medioevo ed i territori circostanti che, tra l'altro venivano dissodati e amministrati con grande oculatezza, divennero centri e territori oltre che di vita religiosa e culturale, anche di vita economica.
(parafrasi da Mito Storia Civiltà, Minerva Italica)

Grazie anche a questo i monasteri poterono adornarsi, come abbiamo già accennato, di opere d'arte, di opere legate cioè al gusto estetico, per fungere da esempi  esplicativi quando per esempio descrivevano scene bibliche o evangeliche, mostrate per educare il popolo o i confratelli. Tuttavia esse, in quanto legate al gusto estetico fungevano anche da abbellimenti.
Queste opere erano il frutto di una sapienza artistico-artigianale di operatori altamente specializzati e potevano essere di vario genere: architattoniche, scultoree, pittoriche, toreutiche, di ebanisteria ecc.
E' più che probabile che taluni di questi artisti-artigiani venissero pagati in natura, ma sicuramente molti lo furono anche monetariamente, o in entrambi i modi.
In ogni caso l'uso della moneta come mezzo di remunerazione anche in questi ambienti andrà diffondendosi in modo sempre maggiore e non c'è ragione di cui scandalizzarsi. Il motivo lo abbiamo sostanzialmente già detto: la moneta rendeva estremamente agile la remunerazione dell'artista-artigiano, era insomma molto pratica. Non tutti potevano permettersi di portare in giro capi di bestiame o forme di formaggio!
Soprattutto per coloro che svolgevano la loro attività in modo itinerante, spostandosi cioè di centro in centro anche per centinai di miglia era molto comodo essere pagati in moneta piuttosto che in natura.

Prosegue...abcd