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venerdì 3 luglio 2020

Dell'ESM

Sembra che solo in Italia possano svilupparsi surreali dibattiti su strumenti di cui non abbiamo bisogno. Prima di spiegare il perché di questa affermazione però, facciamo un po' di chiarezza intorno all'ESM e ripercorriamo le tappe della sua genesi, anche per migliorare la visione di un inquadramento storico che è sempre suscettibile di fornire supplementi di informazione, utili a farne comprendere meglio taluni aspetti.


Questo organismo, è stato approvato il 23 marzo 2011 dal Parlamento europeo e ratificato dal Consiglio europeo il 25 marzo 2011. Per l’Italia il trattato è stato firmato dal PdC Monti a Bruxelles nel febbraio 2012 e ratificato nello stesso anno, il 12 luglio al Senato e il 19 luglio alla Camera, con numeri plebiscitari e specificamente 325 sì, 53 no e 36 astenuti, e questo ha completato l’iter di ratifica per l’Italia, con la conseguente adesione del nostro Paese all'ESM.
Sempre nel 2012, precisamente il 27 settembre, l'ESM entra in vigore.

Per quanto riguarda i voti in Parlamento riportiamo di seguito alcune considerazioni circa il voto alla Camera dei Deputati.

La Lega Nord Padania che era all’opposizione, fu l'unico partito ad esprimersi contro, Italia Dei Valori, si astenne, gli altri espressero voto favorevole, con vari assenti e varie astensioni e qualche voto contrario tra cui famoso è rimasto quello dell'onorevole Crosetto, motivato da un suo, peraltro condivisibile, intervento specifico.
Per la cronaca e per fugare alcuni dubbi che talvolta vengono alimentati su alcune piattaforme sociali in rete, i pentastellati non erano in Parlamento e quindi non poterono opporsi all'approvazione di questo famigerato organismo, benché si rendesse evidente già dai mesi precedenti che ne erano fermamente contrari.


L'ESM è un ente intergovernativo istituito da un omonimo trattato firmato dai Paesi della zona euro, che nelle intenzioni dichiarate dovrebbe servire per mantenere stabile la zona euro stessa dando sostegno finanziario ai Paesi che ne fanno richiesta e che attraversano momenti finanziariamente difficili. Per questa ragione è noto anche come Fondo Salva Stati. Questa espressione un po' propagandistica serve forse a rendere simpatico uno strumento che in vero presenta molti punti critici. Qualcuno preferisce infatti chiamarlo Fondo Salva Banche, altri Fondo Strappa Sovranità. In effetti le rigide condizioni che esso stabilisce per ricevere l'assistenza finanziaria sono tali per cui sostanzialmente i governatori dell'ESM finiscono per dettare l'agenda di politica economica al posto degli organismo democraticamente eletti per fare questo. L'agenda di politica economica e finanziaria è talmente rilevante da influenzare sostanzialmente l'agenda politica generale di un Paese.
In pratica un organismo non elettivo, quindi non democratico, finisce col sostituirsi ad organismi democratici ed elettivi, annullando il principio democratico che è alla base dei moderni Stati occidentali. Questa tendenza di organismi sostanzialmente tecnici a fare politica del resto, era già emersa con chiarezza dalla famosa lettera del 5 agosto 2011 della BCE, indirizzata al Governo italiano per stabilire, uscendo chiaramente dal proprio mandato, una serie di richieste volte a condizionare il sostegno europeo all'Italia a drastiche misure di risanamento economico in chiave neo liberista. Quello cioè che può essere sintetizzato dall'espressione "Fate le riforme", tormentone che è possibile sentirsi rivolgere anche oggi da figure che confermano l'invalsa tendenza a non disdegnare di uscire dal proprio mandato per influenzare intere popolazioni e dirigerne le scelte che invece devono fare capo ad altre dinamiche elettive e rappresentative, cioè democratiche.


Che i programmi di assistenza finanziaria si leghino quindi ad una cessione del diritto di governare è quindi uno degli aspetti critici maggiormente rilevanti quando si deve discutere se chiedere questa assistenza oppure no.
Per questo oggi, molti di quelli che vorrebbero, non si sa bene per quale ragione, chiederne l'assistenza, sostengono che l'ESM è cambiato, che non è lo stesso. Eppure la modifica al TFUE e in particolare l'aggiunta del comma 3 dell'articolo 136, pensata per istituire questo organismo, è sempre lì, non è cambiata e ci parla di rigorose condizioni. Ed il trattato stesso che istituisce l'ESM, non è cambiato. Come si fa a cambiare senza cambiare? E un mistero a cui i nostri politici dovrebbero rispondere.
Tra quelli che cercano di dare una risposta c'è chi indica un Eurogruppo di aprile di quest'anno in cui è stato menzionato il piano di Supporto alla Crisi Pandemica da coronavirus. Però l'Eurogruppo è un organo informale che non può prendere decisioni mentre i trattati sono lì e non sono cambiati.
La propaganda dell'ESM cerca di cambiare l'immagine di questo ente e quindi per suffragare la tesi del cambiamento ci indica una lettera di Gentiloni e Dombrovskis nella quale promettono l'allentamento del regime di sorveglianza rafforzato. Rimane però il sistema di allerta.
Quindi, ci viene fatto notare, quanto una lettera di due persone per quanto rispettabili, che sono soggette ad essere sostituite nelle proprie cariche da normali avvicendamenti politici, sia effettivamente ed oggettivamente poca cosa rispetto ad un regolamento e ad un trattato.
Qualcuno chiede in cosa consista la sconvenienza dell'ESM, anzi usa proprio l'espressione la fregatura.


L’ESM è uno strumento nato per aiutare finanziariamente uno Stato il cui accesso ai mercati risulti o rischi di essere compromesso. Utilizzarlo quando questo accesso ce l’hai è quindi di per sé assurdo e il paradosso è che se vi accedi è proprio l’ESM che potrebbe costituire un ostacolo per l’accesso ai mercati perché potrebbe essere l’allarme lanciato sul nostro debito dal sistema di allerta che attivi nel momento dell’accesso a comprometterlo. In pratica se accedi all’ESM attivi i sistemi di sorveglianza e altri sistemi di allerta, e questi potrebbero portarti fuori dai mercati.
E così, in caso di richiesta di assistenza finanziaria all'ESM, l'Italia, cioè il Paese che avendo pieno accesso ai mercati non ha bisogno di questa assistenza, grazie ai sistemi di allerta di questo organismo e sulla scorta del potenziale declassamento del debito causa pandemia, potrà salutare i mercati.
E questa è quella che prosaicamente viene definita la fregatura.
C'è anche da dire che l'Italia con il trattato del 2012 si è impegnata a versare a questo ente la consistente cifra di 125 395 900 000 euro, oltre 125 miliardi per il fondo di dotazione che complessivamente, e a regime, ammonterebbe a circa 700 miliardi di euro. Non sono mai stati chiesti integralmente all'Italia, che ne ha versati circa il 10 per cento, stando ad alcune fonti.
Forse perché il dibattito è sempre stato aspro circa questo famigerato organismo, forse perché ne siamo stati fuori come debitori. Che cosa accadrebbe però se ci avvalessimo di una inutile assistenza finanziaria a questo ente? E' possibile che ci vengano richiesti.
Mi sembra già di poter prevenire alcuni argomenti come "Ah, bravi gli italiani sì, quando si tratta di prendere, però quando si tratta di dare, non hanno mica versato quanto richiesto".
Insomma c'è anche questo rischio. Tanto va la gatta al lardo, che ci lascia lo zampino.


Queste sono alcune questioni che potremmo definire tecniche. Però la questione veramente importante non è tanto tecnica, quanto piuttosto politica.
C'è un popolo sovrano che alle politiche del 2018 ha conferito un indirizzo politico ben preciso contro questo organismo.
Infatti è bene ricordare che gli italiani hanno già deciso, circa la questione ESM, poiché le forze politiche che acclamavano questo famigerato organismo, hanno avuto una vistosissima riduzione di sostenitori nelle politiche del 2018 e quelle contrarie a quell’organismo hanno avuto uno strabiliante aumento dei consensi, assolutamente sorprendente, premiati appunto dal fatto di avere osteggiato l’ESM. Ci sono i pentastellati per esempio, una di quelle forze che hanno avuto una considerevole affermazione elettorale nel 2018, che hanno chiaramente scritto nel programma elettorale, sezione esteri, che si sarebbero opposti in ogni modo ai ricatti dei mercati e della finanza internazionale e che in particolare si sarebbero impegnati alla liquidazione dell’ESM.   E' il socio di maggioranza del governo che ha offerto questo programma ai propri elettori.
L'indirizzo del popolo sovrano non può essere cambiato a piacimento in corso d'opera, se non si vuole gettare il totale discredito sulla politica e relegare la Costituzione a cui preme il legame tra eletti ed elettori a ruolo di comparsa.
Chi ritiene che si debba chiedere assistenza finanziaria ad esso, non dovrà che fare campagna elettorale alle prossime politiche dichiarando con grande chiarezza di volervi accedere, e se il popolo sovrano dovesse premiare questa scelta di programma, a quel punto il mandato per la richiesta di assistenza potrebbe avere una adeguata investitura democratica.




Nessuno a cui stia a cuore il buon nome della politica può spingere il proprio compagno di strada a tradire le promesse elettorali, non è serio. Significa chiedere di tradire ciò che di più sacro la Costituzione cerca di costruire per sostenere la Democrazia parlamentare rappresentativa, cioè il forte legame che deve sempre sussistere, appunto tra corpo elettorale ed eletti. Poi quando le elezioni vengono disertate dai cittadini chiediamoci come mai questo affievolimento del senso sociale?
Non può proprio considerarsi onorevole o dignitoso un atteggiamento che cerca di ledere il più sacro dei legami che la Costituzione cerca di costruire.
La voce del popolo sovrano, confermata dai sondaggi, non vuole questo organismo per tante ragioni, anche perché ha capito che accedervi avendo accesso ai mercati è assurdo e quindi sospetto.
Non è difficile intravedere in effetti in questa insistenza immotivata, se guardiamo agli argomenti tecnici e alla sconvenienza politica, la  diatriba politica tra chi ritiene che il nostro Paese debba sottostare alla disciplina di bilancio imposta attraverso il vincolo esterno, di cui l ESM è esempio perfetto, e chi invece si rifiuta di sottostare al definitivo commissariamento del nostro Paese.
Per chi, invece di affrontare questo tema, preferisce  improbabili argomenti tecnici o umanitari, quali per esempio quello in base al quale l'accesso all'ESM potrebbe prevenire una ulteriore ondata del covid e una conseguente serrata del Paese, è necessario rispondere che non solo dice una cosa impossibile da verificarsi, dice una cosa molto grave e specula sulla paura degli italiani, come se gli italiani non avessero avuto già abbastanza terrorismo mediatico e psicologico cui dover far fronte.


Del resto a fugare ogni dubbio circa una possibile ulteriore ondata ci sono medici e virologi di prim’ordine, insigni personaggi come Giulio Tarro, per esempio, il quale afferma che non ci saranno nuove ondate.