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lunedì 21 ottobre 2013

Ripetere giova


Dobbiamo osservare che in generale, ancora oggi, nel terzo millennio, le critiche anche quando si presentano costruttive sia nelle intenzioni che di fatto spesso non sono gradite, ma è compito del cittadino promuoverle nel rispetto delle opinioni altrui e soprattutto di chi le esprime.
Le critiche sono esposizioni di idee e servono a mettere al corrente gli interlocutori di ciò che si è prodotto nella propria mente. Infatti le idee è vero che spesso arrivano dopo un attento esame e un duro e attivo lavoro di ricerca ma altre volte vengono da sé, si producono spontaneamente e l'individuo non deve fare altro che essere il fedele testimone del loro prodursi e semplicemente trascriverle, quindi eventualmente esporle.
Questo secondo tipo di idee sono quelle che ritengo essere le migliori anche perché neutrali in quanto non c'è dubbio che l'apporto personale di preconcetti o pregiudizi non prende parte alcuna o, qualora anche in questo caso ne prendesse, in modo certamente minore rispetto al primo.
Le critiche sono quindi esposizioni di idee per mettere al corrente gli eventuali interlocutori di diò che si è prodotto nella mente di chi le espone, per rendere anche gli altri ugualmente testimoni delle stesse in un modo solo un po' diverso da quello che ne è stato il primo testimone.
<< In me si è pensato questo, ecco che ve lo espongo nella spranza di fare cosa gradita, e in modo tale da rendere testimoni anche voi!>> si potrebbe riassumere...
E questa proprietà non è qualcosa di esclusivo ma appartiene a tutti, solo che non in tutti si producono gli stessi tipi di pensiero ma pensieri con sfumature diverse anche quando tendono a descrivere una medesima realtà. Ne consegue che soltanto raccogliendole tutte insieme queste sfumature di una medesima realtà si può avere della stessa una esaustiva resa. E se vuoi prendere decisioni che incidano sulla realtà, quella di avere una esaustiva resa della stessa è una occasione da non perdere.
Per questo ritengo che dovrebbero essere accolte con favore e attentamente vagliate.
Spesso tuttavia non è così e naturalmente capisco benissimo che le critiche non sono complimenti e che i complimenti fanno sempre piacere, le critiche meno.
Capita quindi, e la storia ce lo insegna, che esse vengano rigettate talvolta anche in malo modo.
Ritengo che si tratti di errori. Eppure è sempre la storia a insegnare che non solo spesso esse sono rigettate e perfino in malo modo ma che si arrivi anche a tentare di dividere un gruppo o insieme di persone che ne condividono la testimonianza, che se ne fa portavoce e che le ritiene degne di essere portate all'attenzione di organi che possano incidere fattivamente sulla realtà, anche in termini legislativi, oppure di renderne edotta la popolazione, di informare i propri concittadini.
Da qui, il tentativo di dividere ( ricorderete senz'altro il 'Divide et Impera', massima militare), frammentare e instillare diffidenza, cose che generalmente sono ritenute efficaci per tenere a freno una opposizione che si riconosca in certe idee.
Ora, per quanto io talvolta ritenga addirittura un pregio l'ingenuità, dirò che sarebbe ingenuo credere che coloro che rigettano la testimonianza di una idea su una data realtà ( soprattutto se in malo modo) non siano tentati poi anche di avvalersi del tentativo di dividere, frammentare e instillare diffidenza nei più svariati modi dai più semplici ai più complessi, da quelli tradizionali a quelli recenti anche , per esempio, attraverso l'uso di linguaggi non convenzionali o di una messaggistica sui generis e quant'altro ancora il repertorio delle moderne tecnologie e dei linguaggi che gli sono propri, mette a disposizione del comunicatore moderno, nonché attraverso tutto ciò che può essere ritenute idoneo ad ottenere questo scopo.
Concludo dicendo che ci sono certo molte valide ragioni per ribadire alcune posizioni o alcuni concetti che si reputano importanti, o entrambe le cose insieme, e quella di evitare questo tipo di situazioni e di divisioni o anche semplicemente il sospetto del loro sussistere è una di queste.
Non è un disco che si incanta ma una esigenza di chiarezza superiore alla possibile e semplicistica critica di ripetermi.
Per cui ripetere giova o, se preferite, repetita juvant!
Così ancora una volta ribadisco con estrema serenità la mia vicinanza morale e spirituale a quanti criticano costruttivamente Pareggio di Bilancio in Costituzione, Fiscal Compact e Trattato ESM, nonché a tutti coloro che ravvisano che è nell'inosservanza della Costituzione che si annidano tutta una moltitudine di problemi e noccioli della questione che stanno purtroppo sfaldando l'Italia e rendendola soltanto l'ombra di se stessa.
Ribadisco la mia vicinanza anche a tutti coloro che mettono la Democrazia ai vertici dei propri valori politici e sociali anche perché magari avvertono che ci sono strade pericolose imboccate le quali sarebbe estremamente difficile non temere una qualche lesione della stessa.
E quando la Democrazia comincia  a essere lesa...