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lunedì 28 ottobre 2013

E' sempre meglio agire saggiamente


La cosa più saggia e responsabile che un alto rappresentante delle istituzioni possa fare è certamente quella di rientrare e rimanere nell'alveo del proprio mandato costituzionale!

Ritengo che sia un dovere quello del cittadino, di riferire le impressioni che si producono spontaneamente in lui circa una data situazione.
Ma è sempre con grande e dogmatico rispetto per le alte figure istituzionali e per le istituzioni stesse dello Stato, che parlo e scrivo.
Il fatto è che stiamo vivendo un momento storico molto incerto, critico e delicato sotto molti punti di vista, in cui i cambiamenti costanti, e talvolta anche troppo repentini, quando non addirittura invisibili ( salvo poi trovarsi di fronte all'atto compiuto) creano un clima di forte incertezza ( e pensare che si fa spesso appello alla stabilità!), e contraddistinto da una forte crisi economico-finanziaria.
Cambiamenti, crisi economico-finanziaria, smarrimento culturale (tutti strettamente interconnessi), sono fattori che determinano un clima di particolare incertezza e smarrimento nei cittadini, molti dei quali cominciano a chiedersi che ruolo stia avendo l'art. A del trattato di Maastricht, sì, proprio quello che dice sostanzialmente che nell'Unione europea 'le decisioni verranno prese il più vicino possibile ai cittadini', creando l'illusione, poiché forse solo di illusione si tratta, di riecheggiare quella sovranità popolare sancita in Italia dal primo articolo della nostra Costituzione.
La sensazione invece è che le cose possano prendere pieghe inaspettate e indesiderate, e che non ci siano strumenti per affrontare eventuali derive (magari della Democrazia) e un'altra ancora è quella di sentirsi spettatori impotenti e sostanzialmente inascoltati. E' sempre un grave errore non ascoltare la voce del popolo, concetto che è ben espresso dal detto popolare: Vox populi, vox Dei!
Avvolte ci si può chiedere che valore abbia il ruolo di 'garante' e in quale contesto storico questo ruolo possa assumere una rilevanza particolarmente importante, sì da rassicurare la popolazione.
Ecco io ritengo che in momenti come quelli che stiamo vivendo oggi, in cui per molti, molte certezze e perfino la propria identità sembra vacillare, questo ruolo diventi maggiormente importante, anche perché la piena adesione a questo ruolo di 'garante' costituirebbe un esempio di coerenza e anche di fedeltà da seguire e imitare.

Ero incerto se pubblicare o no questo articolo il cui 'nocciolo' già albergava da giorni sotto forma di file nel mio calcolatore.
Tuttavia mi ero ripromesso di farlo e quindi fedele al libro Biblico di Qoelet che recita al versetto quarto del quinto capitolo: "E' meglio non far voti, che farli e poi non mantenerli", che può essere letto estensivamente anche come: "E' meglio non promettere che promettere e non mantenere", ho deciso finalmente di pubblicarlo ritenendo così di ottemperare a quanto mi ero ripromesso ed evitando così, per altro, le sanzioni previste per chi promette e non mantiene.

Ero praticamente già vincolato dai miei stessi principi...