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venerdì 6 luglio 2018

Riflessioni sull'indipendenza e la Costituzione Americana e Italiana

Due giorni fa è stato l’anniversario dell’Indipendenza degli Stati Uniti. Un’occasione, per chi vuole, di approfondire certi argomenti come il concetto stesso di indipendenza per esempio.
Altre riflessioni potrebbero scaturire dal desiderio di approfondire la partecipazione italiana alla stessa indipendenza americana, al suo contributo alla stessa Rivoluzione americana in generale nonché  alla stesura della Dichiarazione d’indipendenza e della Costituzione americana. Penso che non tutti sappiano per esempio che un contributo molto rilevante a quanto sopra è stato offerto da due italiani, Filippo Mazzei e Gaetano Filangeri, l’uno toscano, l’altro campano.
Sarebbe una ricerca molto fruttuosa, quella di addentrarsi in queste biografie, tempo ben speso. Questi personaggi hanno inciso su quella che è ritenuta la più antica Costituzione, quella americana appunto.
La Costituzione italiana è più recente ovviamente ma non inferiore per cotenuti.
Ora un'idea su cui recentemente si sta focalizzando la mia attenzione è quella di perseguire l'applicazione della Costituzione della Repubblica Italiana come elemento indispensabile e imprescindibile di coesione sociale. Immettere continuamente e costantemente carburante nella stessa, attraverso una riproposizione costante dei suoi principii.
E’ un’eccellente Costituzione che siamo riusciti a salvare recentemente dalle grinfie del PD. Non era scontato. Nel riflettere su questo pensavo anche che una sola cosa vi aggiungerei, senza toccare il resto, una cosa che per altro è stata formulata esattamente dai due italiani di cui abbiamo accennato sopra. Si tratta di quella che è da sempre ed unanimemente riconosciuta come la più importante affermazione della Dichiarazione d’indipendenza americana e che qui riportiamo:


"Consideriamo queste verità come per sé evidenti, cioè che tutti gli uomini sono creati uguali, che sono dotati dal loro Creatore di alcuni diritti inalienabili, che tra questi ci sono la vita, la libertà e il perseguimento della felicità” (Dichiarazione di Indipendenza, 4 luglio 1776).


La Costituzione italiana è quasi perfetta. Probabilmente al fine del suo perfezionamento ulteriore forse non resta altro che da aggiungere una cosa, ispirati da questa dichiarazione, non resta altro da aggiungere cioè che l’individuo ha il diritto di perseguire la propria felicità concetto principe della stessa Costituzione americana ma che, come abbiamo appunto detto, ha una paternità italiana che ce lo rende molto vicino. Si dice che questa affermazione sia nata forse a Pisa, nel caffè dell’Ussero, frequentato da Mazzei. Chissà? In ogni caso questa aggiunta credo che renderebbe la nostra assolutamente perfetta.