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mercoledì 8 marzo 2017

Sciopero dell'otto marzo

Aderisco allo sciopero dell’otto marzo, indetto da molte sigle sindacali tra cui la CGIL, perché ritengo che sia giusto porre l’attenzione sulle violenze fisiche e psicologiche perpetrate in molteplici modi e in molteplici luoghi, alle donne. Molto è stato fatto in tal senso ma molto rimane da fare. L’aspetto generale dello sciopero quindi lo condivido. Come insegnante poi penso anche che la scuola possa fare molto per sensibilizzare i giovani cittadini in formazione, sul problema della violenza alle donne, nonché sul problema della violenza in generale.
Ma non condivido pienamente tutti gli aspetti dello sciopero e su alcuni punti non concordo per niente, per esempio sul punto che riguarda l’aborto e gli obiettori di coscienza, che si rifiutano di praticarlo.
Innanzitutto il modo con cui viene affrontato questo tema profondamente sentito dall’opinione pubblica italiana mi sembra troppo superficiale, troppo veloce, e non tiene conto della portata reale della questione.
Molti temi vi sono legati: il tema della coscienza (anche quella degli obiettori ma anche in generale), della consapevolezza dell’atto, della difesa della vita, sono temi sui quali si può soprassedere con tanta disinvoltura?
Chiedere l’abolizione dell’obiezione di coscienza in materia di aborto poi, mi sembra perfino incredibile che lo si possa fare!
L’abolizione dell’obiezione di coscienza sarebbe un regresso sociale senza precedenti. Non si può obbligare un medico a praticare l’aborto che non condivide.
Non si può fare e proprio in nome di quella stessa libertà cui in altri punti lo sciopero si richiama. La libertà non può esistere in un solo senso, se libertà deve essere che libertà sia, ma che sia per tutti, anche per gli obiettori di coscienza. Non si può chiedere per se stessi una libertà che non si vuol concede agli altri.
Inoltre l’eventuale obiezione di coscienza una volta soppressa nei medici rischierebbe di estendersi anche altrove, potenzialmente ovunque. Non è una bella pubblicità. E in questa società abbiamo molto bisogno di obiezione di coscienza, essa è l’arma con la quale possono sconfiggersi mali profondi e profondamente radicati. Un grave errore dunque, un punto che, ripeto, non condivido.
Buona festa della donna a tutte le donne!!!