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lunedì 9 marzo 2015

Un Senato monocolore

Un Senato di nominati che provengono dai consigli regionali tutti quanti o quasi del PD! Il che significa sostanzialmente un Senato interamente del PD.
Una tentazione troppo ghiotta perchè nella minoranza dello stesso PD prevalga il senso della Democrazia e dell'equilibrio, dei pesi e dei contrappesi che sempre devono sussistere in una vera Democrazia.
Il senso della Democrazia infatti è più giusto, ma non produce l'effetto inebriante, il senso euforico che invece produce la 'volontà di potenza'. Un delirio da onnipotenza sta attraversando questo ex partito di sinistra.
Cosa preferisci, la Democrazia o la potenza? La potenza, sembra rispondere qualcuno!
Così in nome di questa volontà di potenza, sempre foriera di disastri annunciati, a cui si somma il senso di ubbriachezza prodotto dalla pioggia di miliardi della BCE, che non fa capire più niente a nessuno, si è pronti a sacrificare la Democrazia. Non è la prima volta che accade, forse non sarà nemmeno l'ultima, ma è sempre triste allontanarsi da qualcosa che evidentemente non è ancora apprezzato per quel che vale veramente. Secoli di civiltà stanno per essere gettati nel cestino della spazzatura in un clima che solo gli allucinogeni sanno creare.
Un Senato tutto quanto del PD! Viva la Democrazia!
E' questo che alcuni esponenti della destra o del centro destra si accingono a votare in nome di una coerenza che forse era tale perché ancora non era chiaro dove si stesse andando a parare, benché qualcuno lo avesse annunciato.
Ma adesso dovrebbe essere chiaro e, se non lo è, dovremmo interrogarci seriamente sulle ragioni per cui non lo è.
Meglio farebbero ad ascoltare l'ex cavaliere in questo caso.
Oltretutto, a pensarci bene, questa rifrma tocca direttemente i deputati più che i senatori. Perché?
Perchè evidentemente i senatori aspirano a rimpiazzare i deputati, aspirano cioè ad essere nominati come futuri deputati rimpiazzando gli attuali. Ecco come si spiega il fantomatico senso di 'abnegazione' che i senatori dimostrerebbero con questa riforma che penalizza il Senato, lo comprime, lo deprime. Una riforma 'populista' e al contempo antidemocratica (strano ma vero), che svilisce il Senato e lo distrugge letteralmente sì, ma non i senatori che appunto gurdano lontano, cioè alla Camera dei deputati!
Sono quindi i deputati che devono temere questa riforma, più che i senatori, a loro spetta il merito di questo senso di abnegazione, perché saranno loro ad essere rimpiazzati.
Intanto l'ebbrezza per la pioggia di mld di euro gioca il suo ruolo, stordendo, allontanando dalla zona della coscienza: << il momento è propizio, coraggio, i fiumi sono in piena!>>, << chi vuole assestare l'ultimo colpo alla rappresentatività?>>, dopotutto, in fondo, un Senato tutto del PD che male fa?