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martedì 19 marzo 2013

Cose che un governo dovrebbe tenere presente

Sulla formazione del nuovo governo le opinioni ovviamente si sprecano, e c'è chi lo ritiene addirittura superfluo. Si sente dire un po' di tutto a tale proposito e questo, comunque sia, è un sintomo di vivacità che dovrebbe essere preso positivamente a prescindere da quelle che sono le proprie opinioni personali.
Nel vivace e variegato calderone delle teorie e delle ipotesi, comunque, quello che  sembra importante da rimarcare è una opinione in particolare a mio parere, quella secondo la quale sarebbe importante, per non dire indispensabile, concentrare l'attenzione sul dato elettorale nel tentativo di estrapolarne il significato maggiormente rilevante, quello più significativo rispetto a tutti gli altri, e questo indipendentemente da una semplice analisi numerica.
Ma qual'è questo dato essenziale, questo significato maggiormente rilevante? La domanda è pertinente poichè è proprio su questo che ci si può dividere ed ognuno naturalmente potrebbe esprimere legittimamente la propria opinione che potrebbe essere anche molto distante da altre interpretazioni altrettanto legittime.
Senza avere la pretesa di esprimere un giudizio assolutistico, la mia opinione è che vi siano almeno tre fattori piuttosto evidenti che sono emersi delle recenti elezioni politiche e che visti simultaneamente ancorchè singolarmente dovrebbero portare ad una conclusione abbastanza incontrovertibile.
Quali sono questi dati, ma soprattutto qual'è questa conclusione piuttosto incontrovertibile?
I dati essenziali sono l'affermazione del movimento cinque stelle, la sostanziale sconfitta elettorale dei 'tecnici' e, non ultimo per importanza, il recupero del Popolo delle Libertà durante la campagna elettorale dello svantaggio rispetto al diretto storico antagonista. Questo ultimo dato necessita di un breve approfondimento.
A che cosa è dovuto, infatti, il recupoero in questione?
Dal mio punto di vista, sul quale non dubito che possano esservi anche pareri discordanti, il recupero in termini statistici del Popolo delle Libertà durante la campagna elettorale è stato determinato in modo rilevante dall'aver proposto l'abolizione dell'IMU.
Ora, comunque lo si voglia leggere, questo dato ha un significato piuttosto evidente, cioè indica in modo palese, anche se magari indirettamente, un chiarissimo no all'austerità!
Che poi l'austerità sia determinata prevalentemente da altri fattori, che non la stessa IMU ( vedi Fiscal Compact e tratato ESM), e su altri fronti ( vedi quello dell'Unione Europea) è senz'altro vero e che poco o niente sia stato detto a tale proposito in campagna elettorale in modo da renderne edotta la popolazione lo è altrettanto, ma quello che ci preme sottolineare in questa sede è che, comunque sia stato il livello di informazione della popolazione in merito a questi argomenti, questa presa di posizione sull'IMO, che ha determinato il recupero di cui abbiamo detto, per quanto istintiva sia, e l'analisi di questo dato per semplicistica che possa sembrare, indicano veramente in modo inequivocabile, lo ribadiamo, un chiarissimo NO all'austerità!
Anche l'argomento austerità necessiterebbe di essere approfondito, perchè può dare luogo a vari fraintendimenti e prestare il fianco ad alcune critiche facilmente strumentalizzabili, e la questione meriterebbe di essere trattata a parte, ma non possiamo affrontare l'argomento in questo spazio perchè ci porterebbe troppo lontano in questo momento dagli argomenti che qui ci premono in particolare.
Vogliamo invece sottolineare che, se uniamo questo dato a quello degli altri due dati sopra elencati ( affermazione del movimento cinque stelle, e sostanziale sconfitta elettorale dei 'tecnici') ne esce un quadro piuttosto unitario e chiarissimo sul quale impostare la lettura della volontà popolare italiana espressa nelle ultime elezioni politiche.
Il popolo italiano, in altri termini, si è espresso chiaramente contro l'austerità che, per altro stà mettendo realmente in ginocchio il Paese, per non dire l'Europa intera!
Quello che quindi sembra importante sottolineare principalmente e cha rappresenta il nostro auspicio è che il governo che dovrà nascere, tenga ben presente questo dato che è emerso con tanta evidenza e ne faccia un punto di riflessione imprescindibile.
Sarebbe un gravissimo errore quello di ignorare la volontà popolare italiana che si è così chiaramente espressa.
Anche nel recente passato, anche attraverso questo modesto blog, ci siamo già premurati con autentica preoccupazione di indicare quanto fosse sbagliato mostrarsi indifferenti alle richieste che da tanta parte della società civile si stavano levando, spesso con toni drammatici, e che era in corso un vero e proprio scollamento tra il mondo della politica e quello della platea elettore e in generale della società civile, del popolo sovrano.
I risultati elettorali hanno da un lato mostrato che questo era vero, e dall'altro lato portato in parlamento forze fresche assolutamente nuove.
Le elezioni hanno avuto quindi il pregio di aver ricucito, almeno parzialmente lo strappo, ma le tensioni paiono ancora molte e i problemi aspri e difficili.
Speriamo quindi che questa semplice richiesta di ascolto del popolo non cada nel vuoto e che ci si adoperi effettivamente con coscenza a rivedere ciò che nel recente passato e anche nell'ultima legislatura ha finito per costituire, magari senza intenzioni, un elemento involutivo della nostra società e della nostra Democrazia.
Se c'è la volontà di capire il momento storico, l'importanza della battaglia Democratica in corso, se verranno affrontati i problemi senza posizioni pregiudiziali di partenza, ed armati anche della sola volontà di analizzare, di capire e conseguentemente di ovviare ai vari problemi di cui soffre  il Paese, anche facendo eventualmente marcia indietro rispetto a soluzioni che, apparse positive in un primo momento, in realtà di fronte ad una analisi obiettiva si sono dimostrate in un secondo momento dannose, un governo, pur con le già evidenziate difficoltà specifiche del caso, potrebbe probabilmente nascere sotto buoni auspici.