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venerdì 1 marzo 2024

Riflessioni

 Non ricordo in quale romanzo Milan Kundera parla del senso del tempo degli antichi Greci, forse
ne L''INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL'ESSERE, o forse ne LA VITA E' ALTROVE, in ogni caso quello che dice a proposito di tale argomento è che per i Greci il tempo scorre in avanti, una percezione quindi tutto sommato abbastanza vicina alla nostra di occidentali moderni, tuttavia, e in questo sta la differenza con noi, essi pur andando in avanti e percependo questo scorrere,  guardano indietro, quindi procedono in avanti marciando si può dire all'indietro, che è un po' come dire che non dimenticano il passato, che l'hanno sempre presente in qualche modo, e con esso ricordano i successi e gli insuccessi, le vittorie e le sconfitte. C'è chi dice poi che la vita sia una scala, chi sostiene che sia fatta a scale insomma, chi le scende e chi le sale o chi talvolte le scende e talaltra le sale, con un po' di alternanza. Con questi pensieri mi trovo a riosservare una fotografia in cui do le spalle a delle scale. le starò scendendo o salendo?

Come si può vedere al culmine di esse c'è una finestra, c'è la luce, il che è abbastanza incoraggiante, se le salgo, magari all'indietro come i Greci, un po' meno se le scendo. Questa è una delle fotografie di me che mi piacciono maggiormente, per varie ragioni, anche perché mi fa pensare a quel senso del tempo di cui abbiamo appena parlato, su cui stiamo anzi ancora ragionando. Oggi, che è passato un po' di tempo da quello scatto, per l'appunto, devo dire che di salite ne ho affrontate, e di discese naturalmente, alcune delle quali, fuor di metafora, anche su veri e propri monti, le Alpi Apuane per esempio, delle quali da quella finestra il Gabberi fa da anticipo. Proprio sulla vetta di quello si osserva un panorama di notevole suggestione. Oggi che, con molti sforzi, sono divenuto proprietario di quello stesso appartamento in cui quella foto è stata scattata, ripensare alle salite e alle discese propriamente dette, e anche in senso metaforico, fa un po' impressione. In un certo qual modo la percezione del tempo dei Greci, mi fa pensare al gomitolo bergsoniano, in cui il filosofo francese simboleggia l'esperienza passata accumulata.