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martedì 25 agosto 2020

Schierato per il NO al referendum costituzionale sull'assurdo taglio del numero dei parlamentari

Nei giorni del 20 e 21 settembre si terrà il referendum costituzionale sul taglio del numero dei parlamentari. L’informazione al riguardo è stata ed è scarsissima per un referendum di rango costituzionale, cosa molto grave, anzi gravissima, che ha già fatto intervenire duramente l’AGICOM.

Di seguito vi sono alcuni spunti di riflessione e alcuni buoni motivi per dire NO a questa riforma costituzionale.

a) Le ragioni del sì, anche ad essere gentili appaiono semplicemente inconsistenti e anche pretestuose, poi vedremo perché. Esse sono prevalentemente 3 e riguardano il risparmio dei costi, l’efficienza del processo legislativo e l’equiparazione del numero dei parlamentari a quello delle altre nazioni.
Per commentare questi 3 cavalli di battaglia del sì, cominciamo intanto col dire che una riforma costituzionale non si fa per risparmiare. In ogni caso il risparmio non ci sarebbe comunque, corrisponderebbe infatti ad un caffè all’anno a cittadino, non al giorno, nota bene, all’ANNO!!!

Anche l'efficienza non ci sarebbe perché un minor numero di parlamentari oltre a costituire di per sé una contrazione della rappresentanza preoccupante e quindi un impoverimento delle idee, dei contributi personali, depotenzierebbe le commissioni parlamentari, che si troverebbero così sguarnite, tale per cui si parla già di accorparle, cosa che condurrebbe semplicemente al caos, anche delle competenze che si accavallerebbero. Non efficienza, bensì caos!!!

L’equiparazione del numero dei parlamentari italiani a quello delle altre nazioni non è assolutamente necessario, se non nel senso inverso a quello proposto.  Stando alla propaganda per il sì al taglio, il Parlamento italiano sarebbe ipertrofico, affollato. FALSO. L'Italia infatti ha un rapporto tra elettori ed eletti che la colloca al 23° posto in Europa per rappresentanza, in questo momento. Stando ai dati quindi già vediamo che in pratica già non è messa benissimo, perché avere 22 stati meglio rappresentati di te su 27 non depone a favore della tesi del parlamento ipertrofico. Con la riforma che cosa accadrebbe dunque? Che l'Italia scivolerebbe all’ultimo posto, e non è proprio un primato di cui vantarsi. Come si può ben capire non ci sarebbe equiparazione bensì distanziamento dalla media con un repentino scivolamento.


Di seguito altre buone ragioni per dire NO.

b) Se vuoi parlamentari meno assenteisti e politici migliori, ledere la rappresentanza portando l’Italia all’ultimo posto, non serve proprio. Per questo servirebbero invece le PREFERENZE, quindi via le liste bloccate!!!


c) Se vuoi risparmiare sui costi della politica, ci sono sistemi migliori, come riduzione degli stipendi, dei rimborsi, delle consulenze, dei costi di funzionamento. Qui invece, pare proprio che ci sia il moltiplicarsi delle commissioni di esperti, naturalmente molto ben pagati, e molti indizi lasciano presagire che le cose continueranno così. Perché, nonostante la buona fede e le migliori intenzioni, anche le commissioni aggiuntive di esperti sono un modo per dire agli elettori che nonostante i voti espressi a decidere non saranno i politici eletti, bensì qualcuno che i politici avranno scelto per decidere al proprio posto, forse perché ritenuti maggiormente competenti, non si sa se a torto o a ragione.  Quindi sostanzialmente questo modo di procedere si configurerebbe come un modo per trascinare il volere del popolo in una direzione che il popolo non avrebbe minimamente immaginato e sulla quale quindi non si è certo potuto esprimere.


d) Se, come stiamo vedendo, le ragioni ufficiali del sì sono evidentemente inconsistenti, le ragioni per le quali questo fronte è favorevole alla riforma, devono stare necessariamente altrove. Dove?
Cominciamo col dire che in pratica la posta in gioco è ben maggiore di quello che vogliono far trasparire. Peraltro l’assenza di informazione sugli argomenti relativi al referendum, già evidente in sede di raccolta firme per l'indizione del referendum,  avrebbe, in base ad alcune interpretazioni, proprio lo scopo di impedire che i veri motivi emergano in modo evidente.
Infatti questa riforma consentirebbe ai pochi parlamentari che rimarrebbero blindati nel palazzo, come una vera e propria casta tra le caste, di farsi le prossime riforme costituzionali a suon di maggioranze di due terzi, facili da trovare, particolarmente se non ci saranno leggi elettorali con le preferenze. Quindi ogni riforma costituzionale che verrà dopo, passerebbe SENZA PASSARE PER L’APPROVAZIONE DEL POPOLO, cioè senza passare per i REFERENDUM.
Sembra essere questo lo scopo principale della riforma sul taglio del numero dei parlamentari, cosa che ovviamente non può essere dichiarata apertamente. Questo significa che se venisse approvata questa riforma, per la Costituzione non ci sarebbe pace!!!


E qui c'è una questione che vale la pena indicare. E' paradossale che proprio un movimento che fa della Democrazia diretta il suo cavallo di battaglia, di fatto ottenga il risultato opposto, cioè faccia allontanare il popolo da quell’esercizio della Democrazia diretta che è costituito proprio dallo strumento del referendum.
Giova ricordare che nella nostra Repubblica parlamentare, l'esercizio del referendum pone l'elettore nella condizione di assurgere a legislatore, divenendo proprio come un parlamentare. Se tu allontani i cittadini da questo esercizio, come puoi dirti per la Democrazia diretta?
E' un fatto sconcertante, preoccupante, anche alla luce dell'antiparlamentarismo imperante.


Ricordiamo, a tale proposito, che c’è chi auspica l’abolizione del Parlamento, e questa riforma sembra propedeutica anche a questo!!!


e) In generale, con il taglio, avremmo un accentramento dei poteri, dinamiche oligarchiche e una riduzione delle garanzie democratiche, un sostanziale allontanamento dei cittadini dalle istituzioni democratiche e dalla vita politica. Questa riforma sarebbe una minaccia anche al pluralismo.


Per queste ragioni consiglio di votare NO al referendum costituzionale!!!


Se l'eventuale gentile lettore dovesse essere ancora incerto, indeciso, un’argomentazione ulteriore potenzialmente dirimente potrebbe essere che il NO è un voto estremamente equilibrato e democratico e, da questo punto di vista, è molto meglio del sì. perché se voti sì, vai a ridurre il potere di voto anche di chi vota NO; se invece voti NO mantieni il potere di voto anche di chi vota sì. Se sei indeciso quindi, dai un voto equilibrato, dacci una mano e vota NO!!!
In ogni caso, Buon voto!!!