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lunedì 1 gennaio 2018

Settantesimo anniversario dell'entrata in vigore della Costituzione


70 anni fa, il primo gennaio del 1948, entrava in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana. Negli ultimi tempi si affaccia sempre più spesso alla mente un pensiero generale: il mondo deve, e può, migliorare sotto molti aspetti. Per farlo ha bisogno di strumenti e fonti di ispirazione consoni allo scopo. La Costituzione della Repubblica Italiana può benissimo essere considerata uno di questi strumenti. Da qui un pensiero concomitante: abbiamo una Costituzione in grado di cambiare in meglio il mondo da un lato, e abbiamo un mondo che potrebbe cambiare in peggio la Costituzione.
Nasce quindi sempre più spesso anche una domanda: noi in questa dialettica da che parte stiamo?
Personalmente non ho dubbi, io sto dalla parte della Costituzione che può cambiare in meglio il mondo. Per questo diffido dei discorsi secondo i quali essa deve cambiare perché il modo è cambiato.
Troppo semplicistico! Prima di una simile affermazione sarebbe opportuno chiedersi se i cambiamenti del modo ci piacciono o meno. Ne potremmo trovare di buoni e di meno buoni o di pessimi. Non dico che la Costituzione non debba aggiornarsi (di fatto è stata aggiornata molte volte), dico che ogni cambiamento, che ogni aggiornamento, qualora avvenisse, debba essere compiuto con grande attenzione e delicatezza, con grande ponderazione, poiché ogni cambiamento porta con sé un rischio, esattamente quello di inficiare il potenziale stesso della nostra Costituzione, potenziale che si può esprimere anche nel cambiare il mondo in meglio, sotto molti punti di vista. 
L'ultima riforma costituzionale proposta aveva molti difetti, tra i quali proprio quello di ridurre drasticamente questo potenziale, quello di inficiare l'efficacia di questo strumento di potenziale cambiamento migliorativo del mondo. Per fortuna la riforma (che non a caso molti costituzionalisti e uomini di pensiero avevano chiamato "deforma") non è passata, grazie alla grande, storica vittoria del NO!
Ricordiamoci poi che la Costituzione non viaggia da sé ma che essa ha bisogno, come sosteneva Calamandrei, che vi si immetta costantemente benzina. Piuttosto che stravolgere una delle più belle costituzioni del mondo quindi, impegniamoci ad applicarla, impegniamoci ad immettervi benzina affinché essa possa esprimersi al meglio e contribuire così al cambiamento migliorativo del mondo.
Ecco il pensiero che si affaccia così spesso nella mia mente.