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lunedì 3 agosto 2015

Se questo è il nuovo che avanza...

Le tasse comunali aumentano e ben del 22%, questo perché il governo per farsi bello, annuncia tagli che poi si riversano comunque sui cittadini in un modo o in un altro. Per il governo l'importante è che la notizia dell'aumento (del 22%) segua possibilmente (e di molto) quella dei tagli, notizia, quest'ultima, che il governo stesso ha cercato, come da copione, di capitalizzare a livello mediatico nel modo maggiore possibile.
Ma come il proverbio dice, tutti i nodi vengono al pettine, soprattutto se sono dei mega nodi, come in questo caso, e così oggi che siamo giunti a capire che i comuni sono stati costretti, per via delle scelte del governo, ad aumentare in modo così consistente le tasse, finalmente si possono tirare delle conclusioni, e le conclusioni sono chiare a tutti, cioè che il governo sbaglia, che fa scelte populiste nell'esposizione teorica pubblicitaria, e dannose all'atto pratico, assai gravose per il popolo.
Uno dei vantaggi che il governo pensa comunque di conservare con queste manovre catalogabili come rientranti nel novero di quelle assimilabili al gioco delle tre carte, è che i cittadini se la prenderanno con chi gli è più vicino (così spera!), cioè con il comune, mentre il governo ritiene di rimanere irraggiungibile secondo il vecchio adagio contenuto nella nota canzone popolare che dice: tu sai che i papaveri, ecc. ecc.
E lo sarà sempre più irraggiungibile purtroppo, poiché non consentirà più, nei progetti, alla popolazione di esprimersi con il voto, (conquista che pensavamo inalienabile) sul Senato della Repubblica, per esempio, così come non si può attualmente esprimere sulle province, così come non si è potuto esprimere su questo governo, che non è stato eletto da nessuno.
Ma piuttosto che valutare con spirito critico, con serietà e responsabilità questi dati, invece di fare un mea culpa, che rappresenterebbe quantomeno un atto di responsabilità appunto e di presa visione della realtà, il governo pensa già alla prossima mossa demagogica, quella che gli consentirà, secondo le intenzioni, di sopravvivere al contraccolpo della notizia dell'aumento delle tasse del 22%, e la prossima mossa populistica e demagogica è:
togliermo la tassa sulla prima casa!
Sappiamo da chi proviene l'insegnamento e ne abbiamo già fatto le spese.
Vorrei intanto fare notare che si tratta di una tassa comunale!
Così non solo i comuni sono stati costretti ad aumentare del 22% le tasse, per sopperire al desiderio del governo di apparire bello, almeno per un po', ma saranno certamente costretti ad aumentare ulteriormente le stesse per fare fronte all'ennesima mossa demagogico-populista del governo, per apparire bello, almeno per un altro po'!
E così di apparenza in apparenza il nuovo che avanza distrugge lo stato sociale!
Intanto le tasse comunali aumentano del 22% e questo è un dato di fatto, la disoccupazione nemmeno si ferma (come era stato annunciato tra grida di giubilo - per la serie chi si accontenta gode, soprattuto se chi si accontenta lo fa col posteriore degli altri!), aumenta invece, aumenta ulteriormente, dimostrando in modo assolutamente inequivocabile che le scelte politiche del governo sono sbagliate, controproducenti, lesive, che il Paese va male, che si sta marcando il suo essere sostanzialmente diviso in due tronconi, nord e sud, in modo maggiormente marcato rispetto al passato e siccome i dati hanno parlato il governo si accorge finalmente dell'esistenza del mezzogiorno!
Quanto tempo ci è voluto perché il governo dal suo insediamento si accorgesse del mezzogiorno?
Intanto il nubifragio a Firenze divide sostanzialmente la città in due tronconi, nord e sud (come l'Italia), la linea ferroviaria che si interrompe sempre a Firenze sembra ulteriormente sottolineare simbolicamente questa divisione, il tutto nel giorno in cui la Corte dei conti annuncia questa divisione del Paese, il tutto nella città di cui è stato sindaco il Primo ministro. Ce n'è di materiale su cui riflettere!
Invece il governo che fa? Dice sostanzialmente: mezzogiorno, io che c'entro, io non c'ero! Mi sono distratto, ero tutto concentrato a lanciare l'ultimo messaggino, a cercare l'ultima trovata pubblicitare di questa campagna elettorale permanente! Mezzogiorno, lo sai, è importante messaggiare oggigiorno!
Il governo fa lo sturzzo, mette la testa sotto la sabbia e spera che nessuno lo noti! Spera che nessuno noti che non ha fatto niente per il mezzogiorno!
Ma adesso che anche questi dati parlano a chiare lettere, pensate che adesso farà qualcosa?
Pensate che adesso adotterà delle politiche correttive? No, perché semplicemente non gli è possibile. Il governo è già schierato per quanto riguarda le politiche, ha già scelto, o meglio, si è già fatto scegliere!
Non è possibile purtroppo perché il governo è sintonizzato con le politiche della troika che tendono evidentemente (la Grecia insegna) a spogliare il mezzogiorno d'Europa (di cui l'Italia fa parte) per arricchire il centro-nord dell'Europa, i paesi del sedicente cerchio celtico, che fanno corpo comune, come hanno fatto i governi precedenti. Infatti c'è una stretta correlazione tra questo governo e il governo Monti in particolare! Non solo ma c'è una esatta corrispondenza tra la  storica questione meridionale dell'Italia, secondo quello che ci racconta la storia, oltre che secondo le odierne testimonianze, e la questione meridionale continentale, europea. L'Italia (tutta intera) risulta pienamente nel mezzogiorno d'Europa.
Così come allora il nord Italia desertificò il meridione spogliandole delle sue industrie, così oggi il nord Europa sta facendo lo stesso con l'Italia, la Grecia (e forse la Spagna e il Portogallo), la sta desertificando.
Un governo sintonizzato con queste politiche come potrà contrastarle? E' impossibile! Qualcuno al di fuori d'Italia ha già scelto per il governo italiano che deve soltanto ubbidire!
Le politiche del governo, con le famose riforme, sono pienamente sintonizzate con queste politiche di desertificazione e spoliazione, infatti piacciono tanto alla Merkel, che non si trattiene dal manifestare la sua contentezza quando può.
Se le riforme piacciono tanto alla Merkel, questo vuol dire solo una cosa, cioè che vanno bene per la Germania, e che quindi vanno molto meno bene, o diciamolo pure, che vanno male, per l'Italia.
La Merkel giura sulla costituzione tedesca e fa gli interessi della Germania, il nostro Primo ministro giura sulla Costituzione italiana  e fa gli interessi della Germania e della troika. Notate una qualche differenza comportamentale?
Se le riforme italiane piacciono alla Germania vuol dire che sono positive per la Germania, non per l'Italia, questo è certo!
Infatti distruggere il Senato (oggi della Repubblica, ieri del popolo romano, SPQR) è un sogno tedesco almeno dai tempi in cui gli antichi romani misero piede nelle terre germaniche, sogno rafforzato poi dalla vittoria germanica a Teotoburgo, e rappresenterebbe non solo una rivalsa storica, ma anche l'opportunità di indebolire lo Stato italiano in favore della Germania stessa e della troika!
Allora io credo che dopo aver provato e riprovato adesso non ci sono più scuse per il governo, esso non solo è del tutto incapace a trovare una qualsiasi soluzione ai problemi del Paese, a dargli delle risposte vere e concrete, ma li aggrava ulteriormente questi problemi. I dati sono lì a dimostrarlo, c'è poco da fare!
Abbiamo aspettato con pazienza per vedere il nuovo che avanza, manifestarsi in tutto il suo splendore e, diciamolo pure, non lo si è visto! Questa è tutta vecchia politica, non ci possono essere dubbi al riguardo!
Questo governo è incapace a risolvere i probloemi del Paese, li aggrava soltanto, perché pensa a rafforzare se stesso (come governo, nei suoi membri), e poi la Germania e la troika, piuttosto che a risolverli veramente questi problemi, piuttosto che pensare al popolo italiano, piuttosto che pensare al mezzogiorno.
"Mezzogiorno, aspetta un attimo che devo scrivere il messaggino (e speriamo che piaccia alla Merkel!)".
Del resto chi non ha una platea di elettori a cui rivolgersi, non si sentirà preumibilmente tenuto a rendergli conto. Ecco perché, in generale, non è mai bene avere primi ministri e governi non eletti dal popolo. Chi non ha una platea elettorale a cui rivolgersi sarà tentato di andare a cercare consensi nelle univesità americane, a dire agli studenti di quelle che non li deluderà, come rivolgendosi al proprio corpo elettorale, dimostrando soltanto un considerevole stato confusionale. Una cosa francamente imbarazzante. Certo è che si intuiva molto bene la domanda, quasi scritta a chiare lettere sui volti attoniti e sbigottiti degli stessi studenti statunitensi; la domanda che si poteva leggere era:
"Ma non è il preseidente del Consiglio italiano?!?!?"
Se questo è il nuovo che avanza!
Più che il nuovo che avanza ci sembra oramai abbastanza chiaro - e parlano i fatti, i dati, i metodi, gli atteggiamenti e quant'altro ancora -, che si tratta invece del vecchio che persiste, del vecchio che si è cambiato la maschera, secondo il più consumato decalogo gattopardesco!
Dopo tutto era abbastanza improbabile che il sedicente nuovo che avanza si manifestasse senza delle elezioni politiche! E' ovvio!
Ma adesso bisognerà pure cominciare a pensare ad indirle queste elezioni politiche, prima che questo governo distrugga definitivamente il nostro amato Paese!
Voi che ne dite?