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lunedì 1 dicembre 2014

Unione europea: Unione di Stati o Super Stato europeo? La cosa cambia!

Ci sono delle evidenti frizioni e disarmonie che si avvertono nell'Unione europea e nasconderlo o sottovalutarlo apparirebbe piuttosto irresponsabile. A cosa queste disarmonie facciano capo è una questione che si potrebbe porre da molteplici punti di vista. Molte persone, dai cittadini comuni, ai politici di professione potrebbero affrontare il discorso ciascuno da un punto di vista o da un'angolazione particolare. La questione si presenterebbe estremamente complessa.
Per quanto mi riguarda, se la cosa può essere utile a sviluppare un certo dibattito, credo che uno dei componenti fondamentali che stanno alla scaturigine di queste disarmonie consista nel fatto che ciò che da anni viene presentata come una Unione di stati, l'Ue ( ossia l'Unione europea ) e come tale pubblicizzata, sia in realtà il malcelato tentativo di strutturare una specie di Super Nazione europea o Super Stato europeo che dir si voglia, il che è una questione totalmente diversa naturalmente, che pone problemi totalmente diversi da quelli che pone una vera e propria Unione di Stati.
Costruire una unione di Stati è difficile. Costruire un Super Stato è difficilissimo, ma soprattutto non può essere fatto senza la partecipazione dei cittadini senza cioè che essi vengano informati.
Tra la costruzione dell'uno e la costruzione dell'altro i presupposti di partenza, i requisiti richiesti (chiamiamoli se volete prerequisiti) differiscono notevolmente, non sono certo gli stessi.
Cionondimeno questo trentativo di creare un Super Stato sembra attualmente in corso e le spie che stanno a testimoniarlo sono rappresentate da svariati fattori, dalla difficoltà stessa dei cittadini europei di capire certe dinamiche politiche ed economiche, dalla difficoltà ad essere ascoltati e rappresenteti, dal tradimento delle proprie aspettative, nonché dai conflitti spesso titanici che si sviluppano all'interno della stessa Ue e che coinvolgono istituzioni ed organismi che ne fanno parte, o il fatto stesso che sia stata così marginale la partecipazione attiva e cosciente della popolazione europea nel suo complesso alla costruzione di questa struttura sui generis.
La forte verticalizzazione cui da luogo il sistema di organismi intergovernativi per esempio sembra, alla luce dei fatti, corroborare questa tesi, è una spia evidente di questa diacronia in corso tra ciò che si propone come Unione di Stati, e ciò che si dispone come Super Stato.
Pensiamo ancora al Parlamneto europeo.
Gli elettori, che eleggono il Parlamento europeo sostanzialmente eleggono un istituzione destinata purtroppo a svolgere il ruolo di comparsa e che di fatto viene riposta in una specie di angolino, quasi segregata.
Senza offesa per i parlamentari europei ma l'impressione che se ne riceve è che Il Parlamento sia considerato alla stregua di un serbatoio da riempire, che naturalmente è conveniente riempire e, direi, che non è proprio possibile non riempire (poiché in assenza di questo serbatoio pieno, si manifesterebbe troppo palesemente il fatto che le decisioni vengano prese altrove).
Così la convenienza politica e di immagine che deriva dal riempire questo serbatoio e dal mostrarlo sovente in televisione, è chiara innanzitutto proprio a coloro che hanno ed esercitano un vero potere sull'Ue, ma questo pone il problema della differenza che sussiste tra la telecrazia e la Democrazia, tra l'apparenza e la sostanza.
Una volta riempito questo serbatoio le decisioni vengono prese altrove, ed il Parlamento ratifica.
Ma non c'è da parte di esso l'esercizio di una vera prorpia potestà propositiva né quella di un vero potere legislativo, né tantomeno emanano da lì le cariche più importanti dell'Unione europea.
Queste infatti derivano piuttosto dai sitemi Nazionali i quali vengono verticalizzati a dismisura.
Questa verticalizzazione pone ulteriori interrogativi sulla pertinenza giuridica degli organismi che da questa stessa verticalizzazione scaturiscono, e sarebbe complesso spiegarlo.
Ma è certamente più evidente il fatto che in questo modo si contribusce a creare una distanza infinita tra istituzione europee e cittadini comuni, tra organismi europei ed elettori, in pieno dissenso con l'art.A del trattato di Maastricht.
Di fatto i cittadini vedono eleggere alle cariche più importanti dell'Ue politici che sono stati eletti nei sistemi nazionali. All'interno dei sistemi nazionali questi dovrebbero svolgere il ruolo di rappresentare il proprio elettorato, per prendersi cura appunto dei problemi nazionali e fare l'interesse della propria nazione che è cosa legittima e giammai antieuropeista, come ha ben capito la Germania, ma non altri.
Così coloro che vengono eletti per farsi carico dei problemi e delle rivendicazioni legittime delle singole nazioni accedono alle più alte cariche europee, e coloro che vengono eletti in un parlamento propriamente europeo per farsi carico di una visione, diciamo così, più allargata, d'insieme e più europeista, non accedono a nessuna carica di rilievo, il che è da ogni punto di vista assurdo e per certi versi incomprensibile.
E se il fatto che nessuno di coloro che vengono effetivamente eletti nei collegi delle elezioni europee acceda a cariche europee di rilievo è incomprensibile, lo dovrebbe essere ancor di più dal punto di vista di chi si proclama orgogliosamente europeista!
Ci sono dunque abbastanza spie per porre il problema della diacronia in corso tra il concetto di Unione di stati europei (Ue), e Super stato europeo?
A mio modesto modo di vedere sì.
Il fatto che questo tentativo di creare un Super Stato non venga apertamente dichiarato, benché in ogni caso venga perseguito, crea naturalmente delle inevitabili diacronie che si traducono in incomprensioni e disarmonie, in frizioni e incompatibilità di vario ordine e grado e che rischiando di non emergere alla luce del giorno - e di fatto non emergono e nessuno ce le spiega apertamente né le giustifica, salvo che poi alla lunga uno se ne rende conto personalmente - finiscono per assumere il ruolo che nella psiche del singolo soggetto umano svolgono taluni elementi perturbativi inconsci. Così si da luogo ad un conflitto anche inconscio tra cittadini ed istituzioni europee di carattere espressamente 'nevrotico'.
E' meglio che ciò emerga e che emerga chiaramente in modo da permettere di non 'nevrotizzare' il confronto, in modo da permettere più pragmaticamente eventuali rettifiche, ma soprattutto in modo da permettere anche l'emersione degli stessi elementi inconsci affinché possano essere gestiti a livello di coscienza e anche naturalmente per permettere ai cittadini europei di sapere dove li si sta conducendo.
Dovrebbe essere un dovere da parte delle istituzioni europee informare correttamente i  propri cittadini per quanto difficile possa essere.
La retorica europeista che si basa su nozioni tranquillizanti, per quanto vaghe, come quella per esempio di Europa dei popoli, o di 'Unione'europea appunto, crea inevitabilmente nel cittadino delle traiettorie di attesa che col tempo vengono purtroppo puntualmente disattese.
E' inevitabile quindi che si avverta a livello istintivo questa già citata diacronia, questa disarmonia cui inizialmente è perfino difficile dare un nome e una definizione oppure una spiegazione esauriente.
Ma si avverte, si sente e chi fa dei passi per scoprire esattamente in che cosa essa consista ne scopre poi le ragioni vere, soggiacenti, spesso sofisticate, complesse, ma non per questo invisibili o incomprensibili.
Certo talvolta può essere difficile spiegarle e questo forse spinge molti a non tentare nemmeno, ma la volontà di capire è emersa chiaramente in vastissime parti della popolazione, almeno in Italia e questo dovrebbe spingere almeno a tentare.
In ogni caso, difficile o non difficile che sia fornire spiegazioni esaurienti, appare del tutto fuori luogo sostituire alle spiegazioni, abbondanti dosi di Valiumm cioè agire esattamente nella direzine diametralmente opposta oppure usare quelle che da molti sono definite, non senza una qualche ragione, mezzi di distrazione di massa.
L'unione europea è dunque una Unione di Stati o un Super Stato europeo?
Abbiamo o non abbiamo il diritto di saperlo? E se abbiamo questo diritto qualcuno non dovrebbe per caso farsi carico di spiegarci se il progetto europeo consista nella creazione di una unione di stati o se non consista piuttosto nella creazione in un Super Stato?