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mercoledì 10 giugno 2015

Internazionalismo, Referenzialismo e DISSOLUZIONE della Costituzione


Il fascismo si impose in Italia anche millantando la presenza di uno stato di emergenza, stato di emergenza che, in quanto tale, costituisce una eccezione per definizione.
La Dott.ssa Lidia Undiemi nel suo recente Il ricatto dei mercati ci dice che "è relativamente certo che lo Stato di eccezione (reale o presunto, ndr) che si sta manifestando in questa fase politica si muove entro due direttrici: il presidenzialismo e l'ampliamento dei poteri politici in capo a organizzazioni internazionali."
(Lidia Undiemi, Il ricatto dei mercati, Ponte alle grazie, pag. 38)

A questo punto vorrei invitare il lettore a provare a sostituire la parola presidenzialismo con quella di referenzialismo ed eventualmente a rispolverare il significato di quest'ultima rileggendo l'articolo precedente di questo modesto Diario Elettronico, per vedere l'effetto che ne scaturisce.
Dovrebbe apparire così abbastanza evidente che queste due direttrici di cui ci informa giustamente, a nostro giudizio, la Dott.ssa Undiemi altro non sono che le manifestazioni più esteriori e apparentemente disgiunte di un'unica direttrice strutturalmente soggiacente e che le contiene entrambe; in altri termini altro non sono che una sola direttrice.
Ora, il progetto internazionalista (o internazionalista-europeista) ha tra i suoi effetti collaterali (previsti o no) quello particolarmente preoccupante e sentito dell'erosione dei confini nazionali. Il dissolvimento dei confini nazionali a sua volta avrebbe come conseguenza il dissolvimento dell' entità politica all'interno della quale le Costituzioni nazionali hanno validità giuridica, dissolvendo in parte se non del tutto le stesse Costituzioni. Infatti a chi applicare gli articoli della Costituzione se si dissolve l'entità politica all'interno della quale essa ha validità giuridica?
Il progetto referenzialista si affianca quindi al primo e ne rappresenta un aspetto complementare ed estremamente funzionale. L'elezione diretta del referente unico per la troika è perfettamente in sintonia con la direttrice internazionalista che cede sovranità a terzi organismi.
Si comprende così bene come sia l'una, sia l'altra delle direttrici entro le quali si muove l'attuale politica dell'emergenza (reale o presunta che sia, repetita iuvant) siano entrambe suscettibili di dissolvere la nostra Costituzione della Repubblica.
Per poi sostituirla con che cosa?